25 luglio, 2012
PROMEMORIA 25 luglio 1969 – Guerra del Vietnam: il presidente statunitense Richard Nixon dichiara la Dottrina Nixon, secondo la quale gli USA si aspettano che gli alleati asiatici si preoccupino della propria difesa militare. Questo fu l'inizio della "Vietnamizzazione" della guerra
Guerra del Vietnam: il presidente statunitense Richard Nixon dichiara la Dottrina Nixon, secondo la quale gli USA si aspettano che gli alleati asiatici si preoccupino della propria difesa militare. Questo fu l'inizio della "Vietnamizzazione" della guerra
La
è la strategia di politica estera, in particolare riguardante la posizione degli Stati uniti nel conflitto vietnamita, elaborata dal neo presidente Richard Nixon (eletto alla Casa Bianca nel 1968) e dal suo consigliere Henry Kissinger.
La dottrina prevedeva il progressivo disimpegno delle forze armate statunitensi dal conflitto vietnamita, che nel pieno dell'escalation consisteva di 500.000 uomini, a favore di un maggior impegno di forze sudvietnamite. Per questo motivo si parla a proposito della dottrina Nixon di "Vietnamizzazione" del conflitto.
La strategia di Kissinger mirava a favorire i negoziati (iniziati nell'ottobre del '68) e la diplomazia sull'aiuto militare per pervenire ad una soluzione del conflitto. Il negoziato di pace venne effettivamente concluso nel marzo del 1973, anche se la guerra continuò fra le forze vietnamite e si concluse solo il 30 aprile 1975 con l'occupazione di Saigon (capitale del Vietnam del Sud) da parte delle forze comuniste Viet Cong.
La scelta del disimpegno intrapresa da Nixon fu dovuta sicuramente alla crescente pressione dell'opinione pubblica e ai movimenti pacifisti che demonizzarono l'intervento americano in Vietnam, anche se inizialmente la stessa opinione pubblica si era mostrata favorevole.[4] La situazione era però sfuggita di mano agli USA dopo l'"escalation" intrapresa dal presidente Johnson, che fece cadere le forze militari americane nella "trappola" della guerriglia Viet Cong (che era finanziata dall'URSS all'interno dei giochi di politica internazionale della Guerra Fredda). Quando vennero alla luce i numeri impressionanti delle perdite umane subite dagli USA, l'opinione pubblica si schierò nettamente contro la guerra.
Altro motivo che spinse Nixon al disimpegno furono i problemi economici che gli USA stavano vivendo in quegli anni, infatti il bilancio statale USA risentiva pesantemente delle ingentissime spese di guerra e il disimpegno era a quel punto una scelta economicamente obbligatoria.
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