02 febbraio, 2007

IL RISCALDAMENTO DELLA TERRA PER OLTRE UN MILLENNIO


PARIGI - Il riscaldamento del clima sulla Terra durerà per "oltre un millennio". Lo afferma il rapporto pubblicato oggi dagli esperti del gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) riuniti a Parigi. Gli esperti ritengono con una probabilità del 90 per cento che il riscaldamento climatico sia dovuto all'emissioni umane di gas serra e che la temperatura si innalzerà fra l'1,8 i i 4 gradi entro il 2100.
Un quadro estremamente preoccupante sul peggioramento delle condizioni climatiche è stato fatto Parigi da un gruppo di esperti intergovernativo delle Nazioni Unite, che nel suo quarto rapporto ha lanciato il suo più forte grido di allarme. I dati di sintesi del lavoro degli esperti sono: l'aumento 'probabile' della temperatura del globo tra 1,8 e 4 gradi da ora alla fine del 2100 in rapporto alla fine del secolo precedente. Il livello degli oceani potrebbe salire a fine secolo tra un minimo di 19 centimetri e un massimo di 58 centimetri. Gli esperti sono certi al 90% che la causa di tutto questo è l'immisione dei gas serra causati dalle attività umane.
L'impatto di questi effetti durerà per gli esperti almeno un millennio. I 500 esperti del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) avevano raggiunto ieri sera l'accordo definitivo sul testo del rapporto sul clima. La sintesi del migliaio di pagine dello studio scientifico è di una quindicina di pagine discusse e analizzare riga per riga in questi quattro giorni di lavoro da parte degli esperti in rappresentanza di 130 paesi. Il gruppo, costituito nel 1988 dalle Nazioni Unite, affida la sintesi ed il contenuto degli studi a chi ha i poteri per decidere, governi ed organizzazioni internazionali, che proprio oggi, sempre a Parigi, si riuniscono per esaminare il problema della governance globale e la possibilità che le Nazioni Unite si dotino di uno strumento per l'ambiente come esiste per sanità e beni culturali. Il precedente rapporto era stato predisposto nel 2001.

dal sito ANSA

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