05 febbraio, 2007

Immobili confiscati alla mafia diventano asili e case famiglia: protocollo Comune-Prefettura-Demanio


57 immobili confiscati alla mafia (22 appartamenti, 4 tra ville e fabbricati e 5 edifici di altro tipo, compreso un complesso sportivo) saranno destinati a case famiglia e a strutture per bambini. Lo stabilisce un protocollo d'intesa firmato dal prefetto Serra, dal sindaco Veltroni e dal direttore dell'Agenzia del Demanio Spitz.
La destinazione dei beni a scopi sociali – ha sottolineato Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia – premia anni di lotta alla criminalità organizzata e rende, anche se in misura parziale, giustizia alle sue vittime.
Il nuovo protocollo segue una serie di gesti di 'restituzione alla collettività' che hanno caratterizzato questi anni: la villa che fu del boss Enrico Nicoletti è stata trasformata dal Comune nella Casa del Jazz e la sede dell'associazione Libera, impegnata nella lotta alla mafia, è stata collocata in un immobile confiscato alla banda della Magliana.
Il Comune di Roma ha già ricevuto in passato 27 immobili, precedentemente posseduti da organizzazioni criminali. E da oltre due anni Campidoglio, Prefettura e Demanio lavorano insieme sul terreno dei beni di provenienza criminale. Ora, grazie al censimento di tutti gli immobili confiscati (già affidati ai comuni nel 76% dei casi), si è compiuto un altro passo concreto per 'restituire il maltolto'.

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