26 agosto, 2009

3 milioni di euro per rilancio e potenziamento rete consultori


3 milioni di euro per rilancio e potenziamento rete consultori

Dare continuità all'attività dei consultori del Lazio e migliorarne l'attività e l'offerta di servizi: questi gli obbiettivi del provvedimento approvato, su proposta dell'assessore alle Politiche Sociali Anna Salome Coppotelli, dalla Giunta Regionale durante la sua ultima riunione. La delibera ha stanziato 3.000.000 di euro per la riqualificazione e l'implementazione dei servizi forniti da queste strutture.


La cifra verrà così ripartita:
200.000 euro sono destinati a finanziare un intervento di formazione del personale che lavora nei consultori, da realizzarsi con l'Asap (Agenzia per lo Sviluppo delle Amministrazioni Pubbliche);
1.500.000 € sono per l'attuazione, da parte delle Asl, di progetti distrettuali di coordinamento e messa in rete dei servizi in favore di donne e minori vittime di maltrattamento e violenza;
1.300.000 € vanno infine all'attuazione, sempre da parte delle Asl, di progetti di implementazione dei servizi consultoriali, che permettano il miglioramento e l'aumento dell'offerta, anche tramite un allungamento degli orari di apertura o il ricorso a personale a tempo determinato.

I fondi tra le Asl saranno ripartiti in funzione del numero di distretti e del numero di consultori presenti sul loro territorio. I finanziamenti verranno erogati a seguito della presentazione di progetti specifici da parte delle Asl e dovranno essere approvati dalla Direzione Servizi Sociali della Regione.

I progetti dovranno pervenire all'Assessorato regionale alle Politiche Sociali entro 60 giorni dall'avvenuta pubblicazione della delibera sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

"I fondi sono stanziati per dare continuità agli interventi a sostegno dei consultori familiari avviati negli anni precedenti - ha dichiarato l'assessore alle Politiche Sociali Anna Salome Coppotelli - e finalizzati a potenziare e riqualificare profondamente i servizi offerti da queste strutture sul territorio, in particolar modo promuovendo il coordinamento tra le strutture che forniscono aiuto alle donne e ai minori che sono oggetto di maltrattamenti e violenze, al fine di permettere un migliore accesso all'aiuto e all'assistenza."

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