18 novembre, 2006

MIGLIAIA IN CORTEO A ROMA E MILANO PER LA PACE IN MEDIORIENTE

MILANO - In migliaia hanno partecipato a Roma e Milano alle manifestazioni per la pace in Medioriente. Nel capoluogo lombardo si calcolano 50mila persone. Per le strade di Milano hanno sfilato anche Epifani, leader Cgil e Bonanni della Cisl.
"Emerge la volonta' di risolvere il problema" precisa Epifani. Nel corteo romano ci sono anche anche 3 manichini impiccati che rappresentano un soldato Usa,un italiano e un israeliano portati dai centri sociali del Nord-est.
Per un giorno le bandiere arcobaleno hanno 'invaso' le strade di Milano: alla manifestazione nazionale per la pace e la giustizia in Medio Oriente che si è svolta nel pomeriggio hanno preso parte, secondo gli organizzatori, oltre 50 mila persone. E' stato un corteo allegro e di speranza, ritmato da canzoni pacifiste e da slogan all'insegna della solidarietà e dei diritti umani. E dal quale sono emerse proposte concrete che vedono anche l'Italia protagonista. All'iniziativa, ideata dal Tavolo della Pace, hanno preso parte il centrosinistra, i sindacati, una parte consistente del mondo dell'associazionismo e del volontariato e oltre duecento enti locali fra cui 130 comuni.

Tra i tanti erano presenti i segretari generali della Cgil e della Cisl, Guglielmo Epifani e Raffaele Bonanni, i parlamentari ed europarlamentari Angelo Bonelli, Giovanni Russo Spena, Patrizia Toia e Vittorio Agnoletto e il sottosegretario Alfonso Gianni. Il corteo è partito verso le 15.30 da Porta Venezia verso viale Majno: due grandi striscioni erano in prima fila con le scritte 'Obiettivo comune: pace e giustizia in Medio Oriente' e 'Palestina e Israele due popoli, due stati: stessa dignita', stessi diritti, stessa sicurezza". Nel lungo 'serpentone' si sono viste anche diverse bandiere palestinesi e alcune donne musulmane che indossavano il velo per coprire il capo che lascia il volto scoperto. La manifestazione si è conclusa in piazza Duomo con vari interventi fra cui quello conclusivo del coordinatore nazionale del Tavolo della Pace, Franco Lotti. Sul palco erano esposte le bandiere delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea, di Israele e dello stato palestinese. Dopo l'intervento di Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, hanno parlato alcuni studenti della 'Scuola del sole' denunciando le migliaia di bambini-soldati e l'utilizzo di mine anti-uomo e hanno salutato in italiano, spagnolo, cinese e filippino all'insegna della multiculturalità.

"Non solo la pace è necessaria ma è possibile - ha sottolineato Lotti -. Sono troppi anni che invochiamo la pace in Medio Oriente ed è necessario risvegliare il senso del pericolo e della responsabilità perché si sta preparando un'altra devastante guerra che oggi può essere fermata con una cultura di pace". A margine del corteo gli esponenti politici e sindacali hanno ipotizzato il modo di intervenire in Medio Oriente: Bonelli (Verdi) ha parlato di piano Marshall per la Palestina e di una Conferenza di pace, Russo Spena ha indicato la via dei "due popoli, due stati", Gianni ha osservato che "dopo la presenza in Libano, l'Italia deve fare uno sforzo maggiore per la pace, iniziative che devono essere accompagnati dai movimenti pacifisti internazionali e italiani". Per Epifani "emerge uno spirito che lavora per risolvere i problemi" e "il sindacato é portatore di una logica di dialogo e di pace", Bonanni ha sottolineato che "il sindacato riconosce le proprie opinioni nelle parole d'ordine di questa manifestazione" che "non è una manifestazione politica".

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