L'assassinio di John F. Kennedy (1917- 1963), il trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d'America avvenne venerdì 22 novembre 1963 a Dallas, Texas, Stati Uniti alle 12:30 PM CST (18:30 UTC). Fu il quarto presidente degli USA ad essere assassinato e l'ottavo a morire durante il mandato.
L’assassinio
Il presidente John Fitzgerald Kennedy era in visita ufficiale nel Texas per un viaggio programmato dal vicepresidente e consigliere Lyndon Johnson allo scopo di sanare alcune controversie nel Partito democratico, che lo accusavano di non porre particolare attenzione agli interessi dei grandi investitori e degli industriali della parte occidentale degli Stati Uniti.
Il 22 novembre JF Kennedy e la moglie Jacqueline atterrarono con un aereo della Air Force One all’aeroporto Love Field di Dallas, salirono su una limousine Lincoln sul sedile posteriore, mentre sul sedile anteriore sedettero John Connally, governatore del Texas e di fianco la moglie.
Il corteo del presidente imboccò l'angolo di Houston Street con Elm Street, la limousine rallentò in prossimità della curva, il Presidente ed il Governatore salutarono la folla, un colpo di arma da fuoco colpì J.F.K. alla testa, causando un'ampia ferita, rivelatasi poi mortale.
Immediatamente la Limousine si diresse verso il Parkland Memorial Hospital, dove i dottori Carrico e Perry dopo disperati tentativi tra cui una tracheotomia ed alcune iniezioni, non poterono fare altro che constatare la morte del Presidente degli Sati Uniti d'America.
Responsabile dell’assassinio venne ritenuto Lee Harvey Oswald, un impiegato della Texas School Book in Dealey Plaza.
Fu subito catturato, ma venne ucciso a sua volta poche ore dopo l’arresto da uno squilibrato, Jack Ruby.
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1 commento:
A questo giorno, Abraham Bolden continua a cercare un perdono.
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