05 novembre, 2006

SADDAM, PRESIDENZA UE: IRAQ NON APPLICHI PENA DI MORTE

Bruxelles, 5 nov. (Apcom) - La presidenza finlandese di turno dell'Unione europea ha chiesto oggi in un comunicato che l'Iraq non attui la condanna a morte emessa nei confronti dell'ex dittatore Saddam Hussein. "La presidenza ricorda la posizione dell'Unione europea contro la pena di morte", si legge nel comunicato della presidenza finlandese, che aggiunge: "L'Ue si oppone alla pena capitale in ogni caso e in tutte le circostanze e lancia un appello affinché non venga attuata in questa circostanza". "Nel corso degli ultimi anni, l'Unione europea ha condannato in modo sistematico le violazioni estremamente gravi dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario internazionale commesse dal regime di Saddam Hussein", ricorda il comunicato.
Le sentenze di condanne a morte ogni volta vengono sancite mi fanno ricordare quando, alla fine deli anni 70, De Andrè scriveva e cantava quanto segue:
Fabrizio De Andrè Recitativo (Due Invocazioni E Un Atto D´accusa)

Uomini senza fallo, semidei
che vivete in castelli inargentati
che di gloria toccaste gli apogei
noi che invochiam pietà siamo i drogati.

Dell'inumano varcando il confine
conoscemmo anzitempo la carogna
che ad ogni ambito sogno mette fine:
che la pietà non vi sia di vergogna.

Banchieri, pizzicagnoli, notai,
coi ventri obesi e le mani sudate
coi cuori a forma di salvadanai
noi che invochiam pietà fummo traviate.

Navigammo su fragili vascelli
per affrontar del mondo la burrasca
ed avevamo gli occhi troppo belli:
che la pietà non vi rimanga in tasca.

Giudici eletti, uomini di legge
noi che danziam nei vostri sogni ancora
siamo l'umano desolato gregge
di chi morì con il nodo alla gola.

Quanti innocenti all'orrenda agonia
votaste decidendone la sorte
e quanto giusta pensate che sia
una sentenza che decreta morte?
Uomini cui pietà non convien sempre
male accettando il destino comune,
nelle sere di novembre,
a spiar delle stelle al fioco lume,
la morte e il vento, in mezzo ai camposanti,
muover le tombe e metterle vicine
come fossero tessere giganti
di un domino che non avrà mai fine.

Uomini, poiché all'ultimo minuto
non vi assalga il rimorso ormai tardivo
per non aver pietà giammai avuto
e non diventi rantolo il respiro:
sappiate che la morte vi sorveglia
gioir nei prati o fra i muri di calce,
come crescere il gran guarda il villano
finché non sia maturo per la falce.

Nessun commento: