13 aprile, 2007

PROMEMORIA 13 aprile Iraq. Italiani sequestrati. Berlusconi: faremo il possibile ma la missione non è in discussione


In una nota diffusa da Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, assicura che "il governo farà tutto quanto è nelle sue possibilità per arrivare al più presto al rilascio dei quattro cittadini italiani bloccati in Iraq. Il ministro degli Esteri - continua il Premier - è in continuo contatto con le nostre autorità diplomatiche sul luogo e con i colleghi dei Paesi che hanno in corso analoghe vicende, mentre il Ministro della Difesa viene costantemente aggiornato sugli sviluppi della situazione dai responsabili delle forze sul campo. L'Italia - si legge ancora - si riconosce nell'appello lanciato dal segretario generale dell'Onu". Berlusconi, ribadisce anche che "la missione di pace dei soldati italiani in Iraq, in linea con gli impegni internazionali assunti, non è assolutamente in discussione".
Frattini fuga i dubbi
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a sua volta,chiude la strada al negoziato con i sequestratori dei 4 italiani in Iraq e conferma l'arrivo delle prime richieste. Frattini fuga anche gli utlimi dubbi sull'identità dei quattro sequestrati: "Abbiamo visto i passaporti, abbiamo un'identità che sembra piuttosto certa, stiamo ovviamente avviando tutti i nostri canali di informazione per avere qualche elemento in più, ma i nomi sembrano quelli". "Possiamo certamente escludere che fossero dipendenti dello Stato o di amministrazioni pubbliche - afferma ancora Frattini - esiste la possibilità che queste persone siano dipendenti di una società straniera, forse americana, che si occupa di servizi di protezione, di sicurezza o di impianti di sicurezza, questo dato però non è sicuro perché la società Sdb non ha dato nessuna indicazione sui nomi di suoi dipendenti che mancherebbero all'appello".
Le richieste dei guerriglieri
Nel video trasmesso da al-Jazeera, i sequestatori, che si definisocno membri delle Falangi di Moaometto, avanzano delle richieste precise al governo italiano per la liberaizone degli ostaggi. L'Italia, affermano i guerrigileri, dovrà ritirare al più presto le proprie truppe dal territorio iracheno e, con un messaggio che sarà trasmesso dalle tv satellitari arabe, il suo Premier dovrà chiedere scusa per le trasgressioni commesse contro l'Islam e i musulmani. Ancora, il nostro paese dovrà liberare i detenuti di nazionalità irachena.
Chi sono gli ostaggi
I quattro italiani sequestrati, risultanio disperis da ieri. I loro nomi sono Salvatore Stefio, 34 anni, originario di Catenanuova (Enna); Umberto Cupertino, 35 anni, di Sammichele di Bari; Fabrizio Quattrocchi, originario di Catania, e Maurizio Agliana, 37 anni, di Prato. Non è ancora chiaro per qulae società lavorino ma sono tutti esperti di sicurezza e attività investigative. Dai riscontri finora disponibili, non si tratterebbe degli stessi ostaggi di cui si parla da venerdì scorso ma è difficile, per il momento affermalo con certezza.
Come finisce il sequestro?
Fabrizio Quattrocchi viene barbaramente ucciso (“vi faccio vedere come muore un italiano!”) mentre gli altri 3 vengono salvati.

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