07 dicembre, 2010

PROMEMORIA 7 dicembre 2000 - A Nizza viene solennemente procalamata la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea


A Nizza viene solennemente procalamata la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea
La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea è stata solennemente proclamata una prima volta il 7 dicembre 2000 a Nizza e una seconda volta, in una versione adattata, il 12 dicembre 2007 a Strasburgo[1] da Parlamento, Consiglio e Commissione.
Essa risponde alla necessità emersa durante il Consiglio europeo di Colonia (3 e 4 giugno [[1999] e dopo due anni è nata . ]) di definire un gruppo di diritti e di libertà di eccezionale rilevanza che fossero garantiti a tutti i cittadini dell’Unione.
È stato lasciato al futuro il compito di sciogliere il nodo sulla valenza giuridica della carta, intanto, però, essa ha un forte valore politico e rende esplicita e solenne la serie di valori che la Corte di giustizia delle Comunità europee si è riservata di difendere.
È ben noto che i trattati istitutivi delle Comunità prevedevano sì una serie di libertà, ma strumentali alla realizzazione del mercato comune.
Dai primi anni 70 la Corte, però, riconobbe che i diritti fondamentali, quali risultano dalle tradizioni costituzionali dei paesi membri e dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), fanno parte dei principi generali di cui essa garantisce l'osservanza (nelle situazioni in cui rileva la disciplina comunitaria).
Dal 1977 le istituzioni hanno seguito l'orientamento della Corte e nel 1992, con il Trattato di Maastricht, all'art. 6, si è formalizzata la giurisprudenza della Corte in materia.
La comunità ha riconosciuto la CEDU, pur non aderendovi, ma bisogna constatare che comunque la tutela dei diritti fondamentali è sempre stata adeguata al di là di quanto espressamente stabilito dalla base giuridica principale, il Trattato, fino a Maastricht.

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