23 agosto, 2007

PROMEMORIA 23 agosto 1833 - La schiavitù viene abolita nelle colonie britanniche.


Lo schiavismo è quel sistema sociale ed economico che si avvale della schiavitù. La schiavitù è la condizione per cui un individuo rimane privo di tutti i diritti di persona libera e viene considerato come proprietà di un altro individuo. Storicamente il proprietario di uno schiavo aveva diritto di vita e di morte su di esso e sulla sua famiglia, e aveva diritto a sfruttarne il lavoro senza fornire nessun compenso; spesso il costo per il lavoro degli schiavi era limitato al necessario per la loro sopravvivenza. Uno schiavo poteva nascere in questa condizione, se figlio di schiavi, oppure poteva perdere la libertà in determinate situazioni, le più comuni delle quali erano la cattura in guerra o la schiavitù per debiti, per cui un debitore, se non era in grado di rimborsare il proprio creditore, diventava egli stesso una sua proprietà.
La definizione dello schiavismo comporta innumerevoli problemi: infatti esistono le più svariate forme di transizione tra rapporti di semplice sfruttamento e rapporti di schiavitù vera e propria (un caso classico di forma di transizione, assai diffuso del Medioevo, era ad esempio la servitù della gleba). La complessità del problema rende così la vita difficile a chi ha il compito di valutare statisticamente il fenomeno nelle varie società (tra cui quella attuale). Tra le varie e numerose forme di schiavismo moderno, particolarmente vergognosa è la piaga della schiavitù di bambini reclutati a scopi militari o per i lavori forzati nell'agricoltura.
In quanto segue, si ripercorrono alcune tappe storiche del fenomeno, cominciando dall'antichità classica: è infatti nella cultura greca che si ritrova l'etimo della parola "schiavo": dal greco sklabos si è passati ad altre lingue come l'italiano. Secondo la maggior parte delle fonti, il termine significava in origine "slavo", in quanto i soldati stranieri costituivano, come bottino di guerra, la principale fonte di schiavitù [1] (l'etimo è tuttavia
L'abolizionismo
L'abolizione della schiavitù è stato un processo secolare. Sebbene vi siano stati precedentemente episodi di critica della schiavitù e di liberazioni di schiavi, la schiavitù fu messa efficacemente in discussione in Europa nell'alto medioevo dai re cristiani che la proibirono nei propri regni su intervento diretto della Chiesa che estese i sacramenti a tutti gli schiavi, tanto che per la fine del X secolo la schiavitù era sparita dall'Europa. Questo riguarda soprattutto la condizione di schiavitù dei cristiani: Nelle colonie del Nuovo Mondo (le Americhe) la tradizione continuava e fu messa efficacemente in discussione soprattutto dalla corrente di pensiero dell'Illuminismo e di quelle successive.[9]
Oggi la schiavitù è una condizione formalmente illegale praticamente in tutto il mondo, anche in seguito all'adozione presso le Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, peraltro non completamente applicata in ogni nazione, specialmente nel mondo islamico.

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