21 gennaio, 2010

PROMEMORIA 21 gennaio 1921 - Fondazione del PCI a Livorno


Fondazione del PCI a Livorno.
Il Partito Comunista Italiano (PCI) fu un partito politico italiano nato il 21 gennaio 1921 a Livorno come Partito Comunista d'Italia (sezione italiana della III Internazionale) per scissione della mozione di sinistra del Partito Socialista Italiano guidata da Amadeo Bordiga e Antonio Gramsci al XVII Congresso socialista.

Assunse il suo nome definitivo il 15 maggio 1943, in seguito allo scioglimento della III Internazionale e mentre ancora operava in clandestinità tra Mosca, Parigi e l'Italia per la sua netta opposizione al regime fascista vigente in patria.

Il Partito Comunista d'Italia inizialmente si poneva come obiettivo l'abbattimento violento dello Stato borghese e l'istaurazione di una dittatura del proletariato, seguendo così l'esempio dei comunisti russi di Lenin. Guidato nei suoi primi anni di vita da una maggioritaria corrente di sinistra raccolta attorno a Bordiga, il III Congresso, svoltosi clandestinamente a Lione nel gennaio del 1926, segnò un deciso cambiamento di politica suggellato con l'approvazione delle Tesi di Gramsci e la messa in minoranza della Sinistra di Bordiga, la quale, accusata di settarismo, verrà prima emerginata e poi si disperderà. Nel 1930 Bordiga fu definitivamente espulso dal Partito con l'accusa di «trotskismo». Stessa sorte era già toccata ad elementi a destra del gruppo dirigente, quest'ultimo diviso dal 1926 tra chi, come il segretario Gramsci, era stato condannato a misure di carcerazione fascista, e chi, come Palmiro Togliatti, operava all'estero o comunque clandestinamente.

Caduto il regime fascista nel 1943, il PCI ricominciò a operare legalmente partecipando da subito alla costituzione di formazioni partigiane e, dal 1944 al 1947, agli esecutivi antifascisti successivi al governo Badoglio I, dove il nuovo leader Palmiro Togliatti sarà anche, per un breve periodo, vicepresidente del Consiglio dei Ministri. Nell'antifascismo il PCI è la forza più popolare e infatti la maggior parte degli aderenti alla Resistenza italiana era membro del partito togliattiano.

Nel 1947, nel nuovo clima internazionale di guerra fredda, il PCI è allontanato dal governo e rimarrà all'opposizione per tutto il resto dei suoi giorni, salvo un brevissimo periodo alla fine degli anni '70.

Dal 1956, in seguito al XX congresso del PCUS, il PCI si adoperò per tracciare una propria «via italiana al socialismo» che consisteva nell'accentuare il vecchio obiettivo del raggiungimento di una «democrazia progressiva» applicando integralmente la Costituzione italiana.

Nonostante l'amicizia e la lealtà che legava il PCI all'Unione Sovietica, a partire dal 1968 si assiste a una graduale e costante critica all'operato del PCUS.

Il PCI è stato per molti anni il partito comunista più grande e potente dell'Europa occidentale. Mentre, infatti, negli altri paesi democratici l'alternativa ai partiti o alle coalizioni democristiane o conservatrici era da sempre rappresentata da forze socialiste (con i partiti comunisti relegati a terza o quarta forza), in Italia rappresentò il secondo partito politico in assoluto dopo la Democrazia Cristiana, con un Partito socialista via via sempre più piccolo e relegato, dal 1953 in poi, al rango di terza forza del paese.

Nel 1976 il PCI ebbe il suo massimo storico (34,4%), dopo aver l'anno primo conquistato le principali città italiane. Fu anche il primo partito italiano alle elezioni europee del 1984, quando ebbe il 33,33% contro il 32,97% della DC.

Il Partito Comunista Italiano si sciolse il 3 febbraio 1991, quando la maggioranza dei delegati guidati approvarono la svolta della Bolognina del segretario Achille Occhetto, succeduto tre anni prima ad Alessandro Natta, al XX Congresso Nazionale e la contestuale costituzione del Partito Democratico della Sinistra (PDS) aderente all'Internazionale Socialista.

Un'area consistente della minoranza di sinistra preferì rilanciare ideali e programmi comunisti e fondò il Movimento per la Rifondazione Comunista, che poi costituì, con la confluenza di Democrazia Proletaria e di altri gruppi, il Partito della Rifondazione Comunista (PRC).

L'organizzazione giovanile del PCI fu la Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI).

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