31 luglio, 2010

Pedaggi, stop dal Tar del Lazio. No agli aumenti per autostrade e Gra grazie al ricorso della Provincia


Pedaggi, stop dal Tar del Lazio. No agli aumenti per autostrade e Gra grazie al ricorso della Provincia

Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto che ha disposto l'aumento dei pedaggi autostradali. I giudici hanno accolto il ricorso contro l'aumento dei pedaggi in 9 barriere autostradali del territorio romano, presentato dalla Provincia di Roma assieme a 41 Comuni del territorio.

L'ordinanza è stata emessa dalla prima sezione del Tar del Lazio presieduta da Linda Sandulli.

Questi i quarantuno i comuni della provincia di Roma che hanno presentato un atto d'intervento schierandosi al fianco della provincia di Roma. Si tratta di: Olevano Romano, Saracinesco, Marano Equo, Roviano, Riofreddo, Albano Laziale, Licenza, Vallepietra, Vivaro Romano, Rocca Canterano, Percile, Palestrina, Zagarolo, Gallicano nel Lazio, Roiate, Vicovaro, Canterano, Roccagiovine, Rocca S. Stefano, Anticoli Corrado, Sambuci, Ciampino, San Gregorio da Sassola, Cervara, Arsoli, Rocca di Papa, Velletri, Carpineto Romano, San Vito Romano, Genazzano, Castel Gandolfo, Genzano di Roma, Morlupo, Allumiere, Ariccia, Vallinfreda, Castel Madama, Frascati, Fiumicino, Ladispoli e Bracciano. A loro si sono aggiunti il Codacons e la Provincia di Rieti.

Hanno invece presentato ricorsi autonomi (anch'essi discussi oggi) il comune di Fiano Romano e la Provincia di Pescara.
Il giudici amministrativi del Lazio hanno accolto i ricorsi contro l'aumento dei pedaggi sostenendo che al pagamento deve corrispondere un servizio, e dunque l'utilizzo di un'infrastruttura, e non può trattarsi di una mera tassa. La decisione è un principio valido per l'intero territorio nazionale.

"Il provvedimento impugnato - si legge nelle ordinanze - per essere coerente con la finalità enunciata deve assumere il carattere di corrispettivo per l'utilizzo di una infrastruttura; al contrario, tale carattere non appare sussistente in alcune delle ipotesi evidenziate, vale a dire in tutte quelle che prevedono il pagamento del pedaggio in relazione ad uno svincolo stradale non necessario e non interessato dalla fruizione dell'infrastruttura".

“Abbiamo evitato un'ingiustizia". Così il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha esordito alla conferenza stampa convocata dopo la pronunzia del Tar che ha accolto il ricorso.
Ha aggiunto Zingaretti: “Abbiamo difeso Roma. Nel decreto del Governo in cui sono previsti gli aumenti ci sono non soltanto elementi di iniquità, ma anche di ingiustizia verso la Capitale e il suo territorio. Roma si trova in una situazione con più tasse e meno servizi dovuti ai tagli operati nei confronti degli enti locali. E non c’è un investimento in più previsto con i soldi versati con i nuovi balzelli. Un quadro che non si può giustificare con la necessità di far quadrare i conti".

"Per i cittadini di Roma e della provincia - ha continuato il presidente Zingaretti - questa manovra portava solo più tasse, meno servizi e nessun investimento dai proventi dell' aumento dei pedaggi, una misura ingiustificabile, presa solo per far quadrare i conti. Dopo il Tar, il Governo rifletta anche sui tagli agli enti locali che costringono la Regione a massacrare i trasporti pubblici locali. Un taglio drammatico al diritto alla mobilità dei cittadini. Il governo deve capire che quando si chiedono sacrifici questi vanno accompagnati da senso di giustizia ed equità".

Sul sostegno al ricorso al Tar da parte dei sindaci dell’hinterland romano, Zingaretti ha detto: “La coerenza paga. Ringrazio i sindaci che hanno aderito al ricorso e in special modo il sindaco di Fiano che ha presentato un ricorso autonomo”. “La coerenza - ha ribadito - è un altro elemento che gli enti locali devono avere per rafforzare e ricostruire il rapporto con i cittadini e rompere il teatrino della politica”.

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