31 marzo, 2011
All’Auditorium Parco della Musica “Art of Kveta Pakovska”
All’Auditorium Parco della Musica “Art of Kveta Pakovska”
Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e l’assessore alle Politiche culturali Cecilia D’Elia intervongono all’inaugurazione della mostra “ART OF KVETA PACOVSKA”.
L’evento si tiene giovedì 31 marzo, alle ore 18,00, presso la sede espositiva dell’AuditoriumArte - Auditorium Parco della Musica di Roma, in viale Pietro de Coubertin 30.
All’iniziativa prenderanno parte anche Carlo Fuortes, Amministratore delegato della Fondazione “Musica per Roma” ; Roberto Denti, scrittore e titolare de “La Libreria dei Ragazzi”; Water Fochesato, giornalista e critico d’arte.
Una breve performance teatrale di Federica Pinto accompagnerà Kveta Pacovska nella visita alla mostra.
PROMEMORIA 31 marzo 1959 - Il quattordicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso, attraversa il confine con l'India chiedendo asilo politico.
Il quattordicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso, attraversa il confine con l'India chiedendo asilo politico.
Tenzin Gyatso, nato Lhamo Dondrub (Qinghai, 6 luglio 1935), è un monaco buddhista tibetano, XIV Dalai Lama, premio Nobel per la pace nel 1989 ed esponente della dottrina della nonviolenza. Dopo aver governato il Tibet dal 1950, vive dal 1959, a causa dell'occupazione cinese, in esilio in India, a Dharamsala (Himachal Pradesh), con un seguito di 120.000 tibetani in seno ai quali ha costituito il governo tibetano in esilio, di cui è il leader politico. È il capo spirituale della scuola Gelug del Buddhismo tibetano Vajrayana, oltre ad essere uno dei massimi esperti e divulgatori del buddhismo al mondo occidentale.
Il 10 marzo 2011 si è dimesso da 'leader politico dei Tibetani, rinunciando alla sua carica di Capo di Stato all'interno del Governo tibetano in esilio in favore di un successore che venga eletto dal Parlamento in esilio.
30 marzo, 2011
Energia: dalla Provincia di Roma quarta edizione Bando Caldaie
Energia: dalla Provincia di Roma quarta edizione Bando Caldaie
“E’ stato pubblicato per il quarto anno consecutivo il Bando caldaie, che prevede un finanziamento provinciale per la sostituzione di impianti termici installati da singoli cittadini o da Condomini. Potranno usufruire del contributo provinciale sia i Condomini che i singoli utenti con l’indicatore I.S.E.E. del nucleo familiare fino ad un massimo di 40.000 euro, il cui impianto termico abbia almeno 10 anni di vecchiaia e si trovi in un Comune della Provincia di Roma con una popolazione fino a 40.000 abitanti. Le risorse disponibili sono pari a 273.234 euro, ripartite nella misura di 73.234 euro ad interventi in favore di singoli utenti e 200.000 euro destinati ad interventi effettuati in impianti condominiali per la sostituzione di caldaie o per l’installazione di contabilizzatori di calore nelle singole unità immobiliari”.
Lo rende noto l’Assessore alle Politiche del Territorio e alla Tutela Ambientale della Provincia di Roma, Michele Civita.
“Il contributo – aggiunge l’assessore – per la sostituzione delle caldaie viene concesso per quegli impianti installati da almeno 10 anni, in regola con la manutenzione per il biennio 2009-2010. Le nuove caldaie dovranno essere ad alto rendimento energetico e a basso livello di emissione di sostanze inquinanti (con classificazione 3 stelle o categorie superiori). La sostituzione dovrà essere eseguita da personale abilitato e certificata in conformità alle normative vigenti”.
Prosegue Civita: “Per le caldaie di tipo domestico il contributo è pari all’80% della spesa sostenuta fino a un massimo di 800 euro. Per le caldaie di tipo collettivo, al servizio di un impianto centralizzato, il contributo erogato è pari all’80% della spesa sostenuta fino ad un massimo di 2.000 euro. Per quanto riguarda, inoltre, gli impianti condominiali è previsto un ulteriore contributo per l’installazione di sistemi di controllo integrati e di contabilizzazione differenziata dei consumi di calore e acqua sanitaria nelle singole abitazioni, pari all’80% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 2.500 euro”.
“Il riscaldamento domestico – conclude Civita – rappresenta uno dei principali fattori di allarme per la salute pubblica e di inquinamento ambientale. Il nostro impegno per la tutela dell’ambiente e per la diminuzione di emissioni atmosferiche si concretizza anche con iniziative come quella del Bando Caldaie che ha la doppia finalità di tutelare l’ambiente e la salute, oltre che di migliorare la sicurezza degli impianti termici”.
PROMEMORIA 30 marzo 1815 - Guerra austro-napoletana: con il Proclama di Rimini.
Guerra austro-napoletana: con il Proclama di Rimini, il Re di Napoli Gioacchino Murat esorta gli italiani all'unità nazionale, sancendo l'inizio del Risorgimento.
Il proclama di Rimini è un appello con il quale, il 30 marzo 1815, Gioacchino Murat, insediato sul trono di Napoli da Napoleone, dopo aver dichiarato guerra all'Austria si rivolse agli italiani, chiamandoli alla rivolta contro i nuovi padroni, e presentandosi come alfiere dell'indipendenza italiana, nel tentativo di trovare alleati nella sua disperata battaglia per conservare il trono.
Il proclama colpì positivamente Alessandro Manzoni che compose una canzone dal titolo omonimo ma che rimase incompiuta in seguito all'esito negativo della campagna militare di Gioacchino Murat.
29 marzo, 2011
Unità d'Italia: delegazione di studenti a Torino con il presidente Zingaretti
Unità d'Italia: delegazione di studenti a Torino con il presidente Zingaretti
E' partita oggi, martedì 29 marzo, la delegazione della Provincia di Roma, guidata dal presidente Nicola Zingaretti, che accompagnerà gli ottanta ragazzi e ragazze vincitori del concorso “I nostri primi 150 anni. Celebrare per conoscere la storia d’Italia” alla scoperta di Torino e dei luoghi che hanno avuto un ruolo fondamentale per raggiungere l'unità d'Italia.
"Questo viaggio - spiega il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti - è il corollario di un progetto che l'Amministrazione provinciale ha promosso per celebrare e ricordare la storia e gli avvenimenti che hanno portato all’Unità d’Italia. Il 17 marzo è stata una festa che ci ha reso tutti orgogliosi di essere italiani e proprio per rendere più vivo e profondo questo sentimento abbiamo voluto coinvolgere i giovani che rappresentano il futuro e la più bella speranza del nostro Paese. Con questi ragazzi e ragazze visiteremo a Torino i luoghi del Risorgimento, le tappe principali del processo che ha portato all'Italia unita”.
I ragazzi potranno così scoprire i segreti e la storia del capoluogo piemontese. Il primo appuntamento in programma è la partecipazione ad una lezione nell’Archivio Storico, presso l’Università di Torino, tenuta dal professor Silvano Montaldo.
Il giorno seguente sarà dedicato ai principali luoghi d’interesse storico ed artistico del capoluogo: il Museo Nazionale del Risorgimento, Palazzo Carignano, la Basilica della Consolata e le Officine Grandi Riparazioni, ex rimessa dei treni, oggi illustre luogo di ricerca e didattica dove operano imprese del settore tecnologico, e alla mostra Fare gli italiani, che ripercorre le radici storiche del nostro Paese.
L’ultima giornata prevede la tappa al Museo del Cinema e poi a Venaria per una passeggiata nel parco della meravigliosa residenza sabauda, considerata il più grande cantiere culturale d’Europa: la Reggia Venaria Reale.
PROMEMORIA 29 marzo 1946 - La Piaggio presenta sul mercato la Vespa[
La Piaggio presenta sul mercato la Vespa
La Vespa è uno storico modello di scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile del 1946, su progetto dell'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio. Il nome, divenuto in seguito famoso in tutto il mondo, sembra sia nato da un'esclamazione di Enrico Piaggio che alla vista del prototipo esclamò: "Sembra una vespa!", per via del suono del motore e delle forme della carrozzeria.
Il suo prototipo - l'MP5 Paperino - fu concepito nel biellese quando - durante la seconda guerra mondiale - gli stabilimenti di Pontedera vennero trasferiti in Piemonte, luogo ritenuto più sicuro in funzione dei bombardamenti alleati. Il progetto fu però poi accantonato e il modello non venne più prodotto e commercializzato.
28 marzo, 2011
A Palazzo Valentini presentazione del libro "Valle dell’Inferno Valle Aurelia 1948-1961. Continuità e cambiamenti"
A Palazzo Valentini presentazione del libro "Valle dell’Inferno Valle Aurelia 1948-1961. Continuità e cambiamenti"
Martedì 29 marzo 2011, alle ore 17:30, presso la Sala della Pace di Palazzo Valentini, la presidente della Commissione delle Elette, Roberta Agostini, partecipa alla presentazione del libro di Donatella Panzieri dal titolo“Valle dell’Inferno Valle Aurelia 1948-1961 Continuità e cambiamenti”.
Il volume è il terzo del progetto sostenuto dalla Provincia di Roma in collaborazione con l’associazione culturale “Le Fornaci” e si propone di ricostruire la memoria storica della Valle dall’insediamento delle fornaci di mattoni, avvenuto alla fine del 1800, fino ai tempi recenti, seguendo le radicali trasformazioni, ambientali e sociali del territorio.
Il libro narra la storia della comunità della ‘Valle dell’Inferno’ e delle sue lotte negli anni delle prime grandi trasformazioni della città di Roma seguite al dopoguerra, nelle battaglie politiche per la pace, per il lavoro, per il risanamento della borgata.
Raccontarne la storia significa raccontare la storia della costruzione della nostra democrazia, dell’emancipazione individuale e collettiva delle donne e degli uomini che furono protagonisti, del progressivo affermarsi di condizioni di vita dignitose anche nelle più sperdute periferie, del diritto al lavoro, alla casa, alla scuola.
Significa raccontare una Roma carica di storia che per guardare al futuro e affrontare le contraddizioni del presente può contare sulla capacità e la ricchezza della sua memoria.
Allla presentazione interverranno anche: Roberto Cipriani - Direttore del Dipartimento di Scienze dell’educazione Università Roma 3; Maria Immacolata Macioti - Sapienza Università di Roma Sandro Portelli - Circolo Gianni Bosio.
PROMEMORIA 28 marzo 1943 - Nel porto di Napoli scoppia un incendio sulla Caterina Costa carica di esplosivi. Nell'esplosione muoiono 600 persone
Nel porto di Napoli scoppia un incendio sulla Caterina Costa carica di esplosivi. Nell'esplosione conseguente muoiono 600 persone
l 28 marzo 1943 si trovava ormeggiata nel porto di Napoli, nella zona prospiciente il rione di Sant'Erasmo, carica di materiale bellico destinato alle forze armate italiane dislocate in Tunisia. Una volta ultimato il caricamento dei rifornimenti - 790 tonnellate di carburante, 1700 tonnellate di munizioni, altro materiale fra cui carri armati, alcune centinaia di militari italiani e tedeschi - sarebbe entrata a far parte di un convoglio diretto a Biserta, in Tunisia.
Intorno alle ore 15 del 28 marzo si sviluppò a bordo un incendio, non si sa tuttora se accidentale o doloso, che non poté essere domato e che portò, tre ore dopo, allo scoppio del carico.
L'esplosione fu devastante: il molo sprofondò e tutt'intorno un gran numero di edifici furono distrutti o gravemente danneggiati. I rimorchiatori Cavour e Oriente furono investiti dallo scoppio e affondarono, mentre parti roventi di nave e di carri armati furono scagliate a grande distanza, finendo in via Atri e piazza Carlo III. Altri frammenti raggiunsero piazza Mercato e il Vomero ed altri ancora incendiarono la stazione Centrale; gli oltre 600 morti e gli oltre 3.000 feriti riempirono letteralmente le strade.
27 marzo, 2011
PROMEMORIA 27 marzo 1977 - Disastro aereo di Tenerife (Isole Canarie): due Boeing 747 vengono a collisione: 583 le vittime
Disastro aereo di Tenerife (Isole Canarie): due Boeing 747 vengono a collisione: 583 le vittime
l disastro dell'aeroporto di Tenerife del 1977 fu una collisione che coinvolse due aerei passeggeri Boeing 747 Jumbo Jet sulla pista dell'aeroporto di Los Rodeos (oggi rinominato Tenerife North Airport) sull'isola spagnola di Tenerife, una delle isole Canarie. Con il suo bilancio di 583 vittime, l'incidente è tuttora il più grave incidente nella storia dell'aviazione[2]. Tutti i 248 passeggeri a bordo del volo KLM 4805 rimasero uccisi. Ci furono anche 335 vittime e 61 sopravvissuti sul volo Pan Am 1736 che fu colpito sul dorso dalla parte inferiore, il carrello di atterraggio e i quattro motori del Jumbo KLM. I soccorritori non si accorsero per oltre 20 minuti dell'aereo Pan Am, e si diressero inizialmente solo verso l'incendio scatenato dall'altro aereo, a causa della fitta nebbia e della distanza tra i i resti dei due velivoli dopo l'incidente.
La collisione avvenne il 27 marzo 1977, alle 17:06:56 ora locale. Gli aerei stavano operando il volo Pan Am 1736 (il 747 battezzato Clipper Victor) con comandante il capitano Victor Grubbs e il volo KLM 4805 (il 747 battezzato Rijn - Reno in olandese) con comandante il capitano Jacob Louis Veldhuyzen van Zanten. Decollando nella nebbia fitta dall'unica pista dell'aeroporto, il volo KLM si scontrò con la parte superiore dell'aereo della Pan Am che stava effettuando il rullaggio utilizzando la stessa pista, ma nella direzione inversa. L'aereo della Pan Am stava eseguendo quanto indicato dai controllori del traffico dell'aeroporto, e seguiva l'aereo KLM a bordo del quale era noto che un aereo era al seguito, impegnando la stessa pista. Malgrado l'impossibilità di mantenersi in contatto visivo a causa della scarsa visibilità, il capitano della KLM pensò che l'aereo alle sue spalle aveva liberato la pista e dopo aver effettuato una conversione, diede inizio al decollo senza aver avuto l'autorizzazione. All'incidente contribuirono molti altri fattori.
26 marzo, 2011
Usura: illustrati i risultati del numero verde dalla Provincia 800.93.93.96
Usura: illustrati i risultati del numero verde dalla Provincia 800.93.93.96
L'assessore provinciale alla Tutela dei Consumatori e alla Lotta all'Usura, Serena Visintin e Ivano Giacomelli, segretario nazionale Codici, hanno presentato i risultati dell'attività del numero verde antiusura 800.93.93.96 della Provincia di Roma. L'evento si è svolto a Palazzo Valentini, presso la sala Peppino Impastato.
Dal lavoro del numero verde anti-usura della Provincia di Roma emerge che ad essere colpiti dalla piaga dell’usura adesso non sono più soltanto commercianti e imprenditori alla ricerca di investimenti, ma sono soprattutto quanti hanno un “posto fisso” e sono in età produttiva.
La nuova forma di usura è detta dei colletti bianchi, ovvero praticata da mediatori, figure di collegamento tra chi ha bisogno di un finanziamento e le società che danno prestiti ad alti tassi di interesse o con spese per pratiche esorbitanti, puntando soprattutto alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Questi colpiscono, ha specificato Ivano Giacomelli, "soprattutto in luoghi affollati e chiassosi come i centri commerciali".
Secondo Giacomelli "l' usura colpisce in particolare la famiglia, i percettori di reddito, i pensionati e dipendenti. Si sta impoverendo sempre di più il tessuto economico storico del nostro Paese".
"Il quadro che il lavoro di CODICI ci presenta - ha detto l’assessore provinciale Serena Visintin - non può che spingerci ad intensificare la nostra attività. Proprio per questo, con l' aiuto di CODICI, il rinnovato Numero Verde si sta facendo più vicino alle famiglie. Ma ci preoccupa anche l' Usura del colletto bianco che si va ampliando”.
"Il fenomeno dell’usura – ha sottolineato l’assessore Visintin – è sempre più preoccupante. Per questo denunciamo che da due anni la legge che disciplina il reato di usura è ferma in Parlamento, su un binario morto. Rilanciarla e approvarla significherebbe avere uno strumento ancora più efficace per agire sul territorio ".
In soli 50 giorni, 127 persone si sono rivolte al numero verde antiusura. Tra queste, il 78,74% ha tra i 26 e i 45 anni, e il 40,6% e' impiegato, il 25,2 casalinga e il 6,29 commerciante o imprenditore, mentre l' 85,03 ha un diploma di scuola superiore.
L’associazione Codici dunque lancia l' allarme ad appena 50 giorni dalla ripresa dell' attività del servizio, tornato attivo dopo un breve periodo di pausa, rinnovato nelle attività di consulenza e di informazione ai cittadini e nel lavoro di formazione per gli Enti locali.
I dati raccolti da CODICI, seppur nel breve periodo, confermano la difficile situazione economica in cui versano le famiglie di Roma e provincia. Nel 50 per cento dei casi pervenuti al Numero Verde rimane, infatti, aperta la questione della povertà e del sovraindebitamento familiare. Quasi la totalità delle chiamate arriva dalla Capitale.
Si tratta di impiegati nel 46 per cento dei casi e di casalinghe nel 25,2. Nella maggior parte dei casi resta impossibile accedere al fondo antiusura, poiché la legge 108/96 non tutela i cittadini percettori di reddito. Altrettanto preoccupante è il dato sui casi di usura che si attesta al 25 per cento.
Invariati, rispetto al passato, i casi di truffa relativi all' utilizzo delle carte revolving, fermi al 12,5 per cento delle chiamate. Tra i casi particolari seguiti da vicino spiccano la cessione del quinto dello stipendio e della pensione e l' intermediazione usuraria ad essi collegati.
PROMEMORIA 26 marzo 1995 - Entra in vigore il Trattato di Schengen
Entra in vigore il Trattato di Schengen
Con la convenzione di Schengen si fa riferimento a un trattato che coinvolge sia alcuni Stati membri dell'Unione europea sia Stati terzi.
Gli accordi, inizialmente nati al di fuori della normativa UE, ne divennero parte con il Trattato di Amsterdam, e vennero integrati nel Trattato sull'Unione europea (meglio noto come Trattato di Maastricht).
Gli Stati membri che non fanno parte dell'"area Schengen" (nome con cui i Paesi membri del trattato in questione indicano l'insieme dei territori su cui il trattato stesso è applicato) sono il Regno Unito e l'Irlanda, in base a una clausola di opt-out. Gli stati terzi che partecipano a Schengen sono Islanda, Norvegia e Svizzera: un totale di 30 stati europei aderisce quindi allo Spazio Schengen. Fra questi, quattro (Cipro, Romania, Bulgaria e Liechtenstein) non hanno ancora attuato nella pratica tutti gli accorgimenti tecnici necessari per aderire all'area Schengen, e pertanto, in via provvisoria, mantengono tuttora i controlli alla frontiera. Inoltre uno, Monaco, fa parte dell'Area Schengen tramite la Francia. Altri 2 (San Marino e Vaticano) fanno parte di Schengen di fatto in concomitanza con l'entrata in vigore degli Accordi di Schengen in Italia: con essi il numero degli Stati in cui c'è Schengen sale a 32.
Si può definire Schengen come una cooperazione rafforzata all'interno dell'Unione europea. L'accordo fu firmato a Schengen il 14 giugno 1985 fra il Belgio, la Francia, la Germania, il Lussemburgo e i Paesi Bassi con il quale si intendeva eliminare progressivamente i controlli alle frontiere comuni e introdurre un regime di libera circolazione per i cittadini degli Stati firmatari, degli altri Stati membri della Comunità o di paesi terzi.
La convenzione di Schengen completa l'accordo e definisce le condizioni di applicazione e le garanzie inerenti all'attuazione della libera circolazione, firmata il 19 giugno 1990 dagli stessi cinque Stati membri e successivamente entrata in vigore solo nel 1995.
Sia l'accordo e sia la convenzione di Schengen con tutte le regole adottate sulla base dei due testi e gli accordi connessi formano "l'acquis di Schengen". Dal 1999, l'acquis di Schengen è integrato nel quadro istituzionale e giuridico dell'Unione europea in virtù di un protocollo allegato al trattato di Amsterdam.
Gli accordi di Schengen sono stati estesi nel tempo agli altri Stati membri: l'Italia ha firmato gli accordi nel 1990, la Spagna e il Portogallo nel 1991, la Grecia nel 1992, l'Austria nel 1995 e la Finlandia, la Svezia e la Danimarca (attraverso un adattamento dello statuto particolare) nel 1996. L'Irlanda e il Regno Unito partecipano, dal canto loro, solo parzialmente all'acquis di Schengen, in quanto sono stati mantenuti i controlli alle loro frontiere.
Per quanto riguarda l'eliminazione dei controlli alle frontiere degli Stati dell'Ue che hanno aderito all'acquis di Schengen devono attendere la decisione del Consiglio dell'Unione europea.
Anche due paesi terzi, l'Islanda e la Norvegia, fanno parte dello spazio di Schengen dal 1996. La loro partecipazione al processo decisionale è tuttavia limitata. La Svizzera ha peraltro avviato un processo di partecipazione all'acquis di Schengen.
25 marzo, 2011
PROMEMORIA 25 marzo 1969 Bed-in di John e Yoko
Bed-in di John e Yoko
Sapendo che il loro matrimonio, celebratosi il 20 marzo 1969, sarebbe stato un grande evento mediatico, John e Yoko decisero di usare indirettamente la pubblicità che avrebbero ricevuto per promuovere la pace mondiale. Passarono la loro luna di miele nella suite presidenziale (stanza 702) dell'Amsterdam Hilton Hotel tra il 25 e il 31 marzo, dando libero accesso alla stampa nella loro camera da letto tutti i giorni dalle nove di mattina alle nove di sera. La stampa si aspettava, data la bizzarria della coppia, che John e Yoko facessero sesso in pubblico, ma invece si trovarono davanti i due coniugi in pigiama, eternamente a letto, che parlavano di amore e pace universali con appesi alla parete della camera cartelli scritti a mano con scritte tipo "Hair Peace" (Pace dei capelli) e "Bed Peace" (Pace a letto). Dopo sette giorni, la coppia si spostò a Vienna,Austria, dove i due tennero una conferenza stampa rinchiusi in un sacco.
Durante l'aprile 1969, John e Yoko manifestarono in favore della pace in diversi Paesi nella speranza che l'attenzione mediatica attirata dalle loro figure avrebbe favorito anche la diffusione del messaggio pacifista. Per otto mesi, la coppia inviò delle scatolette con dentro delle ghiande ai vari leader mondiali, però non ottenne mai la possibilità di incontrare nessun capo di stato. Il loro matrimonio («You can get married in Gibraltar near Spain»), il primo Bed-In («Talking in our beds for a week»), la conferenza stampa di Vienna («Made a lightning trip to Vienna...The newspapers said...»), sono tutti menzionati nella canzone dei Beatles The Ballad of John and Yoko.
24 marzo, 2011
Inquinamento accidentale delle coste: a Palazzo Valentini corso di alta formazione
Inquinamento accidentale delle coste: a Palazzo Valentini corso di alta formazione
Tre giorni di formazione rivolta alle associazioni di volontariato del litorale della Provincia di Roma, con il patrocinio della Guardia Costiera.
Giovedì 24 e venerdì 25 marzo il corso si svolge presso la Sala Di Liegro di Palazzo Valentini; sabato 24 ci sarà invece un’esercitazione pratica sulla costa, al Monumento Naturale Palude di Torre Flavia (Ladispoli/Cerveteri).
La presentazione del corso è stata tenuta questa mattina da Luca Odevaine, direttore U.E. Servizio di Polizia provinciale e Protezione civile, che ha aperto i lavori; è intervenuto quindi Ezio Palazzi, assessore provinciale alle Politiche della sicurezza e della protezione civile.
La giornata di domani sarà dedicata a “Le diverse tecniche di intervento nella rimozione dei prodotti piaggiati” con l’intervento di Tiziana Chieruzzi, Esperto in Oli spill response certificato IMO 2.
Dopo l’intervallo si svolgerà l’esame finale e verranno consegnati gli attestati ai partecipanti.
Infine, Sabato 26 marzo, dalle 9 alle 11, esercitazione pratica sulla costa.
In allegato è possibile consultare il Programma dettagliato delle attività formative e degli interventi.
PROMEMORIA 24 marzo 1969 Viene lanciata la sesta sonda diretta verso Marte, nell'ambito della missione americana Mariner 7: raggiungerà il pianeta il
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/00/Mariner6.jpg/220px-Mariner6.jpg.
Viene lanciata la sesta sonda diretta verso Marte, nell'ambito della missione americana Mariner 7: raggiungerà il pianeta il 5 agosto dello stesso anno
Mariner 6 e 7 furono due missioni compiute nel 1969 nell'ambito del programma Mariner. L'obiettivo delle missioni era studiare la superficie e l'atmosfera di Marte durante gli avvicinamenti (a 3.430 chilometri dalla superficie).
Le sonde scattarono 198 fotografie, coprendo circa il 20% della superficie del pianeta.
Viene lanciata la sesta sonda diretta verso Marte, nell'ambito della missione americana Mariner 7: raggiungerà il pianeta il 5 agosto dello stesso anno
Mariner 6 e 7 furono due missioni compiute nel 1969 nell'ambito del programma Mariner. L'obiettivo delle missioni era studiare la superficie e l'atmosfera di Marte durante gli avvicinamenti (a 3.430 chilometri dalla superficie).
Le sonde scattarono 198 fotografie, coprendo circa il 20% della superficie del pianeta.
23 marzo, 2011
Inaugurata fontanella di acqua pubblica a Palazzo Valentini
Inaugurata fontanella di acqua pubblica a Palazzo Valentini
Nell’ambito della “Giornata mondiale dell’acqua”, istituita dall’Onu nel 1992, l’Assessore alle Politiche del territorio e alla Tutela Ambientale della Provincia di Roma, Michele Civita, ha inaugurato la prima di una serie di distributori di acqua refrigerata che saranno progressivamente installati nelle sedi dell’amministrazione provinciale.
Si tratta di una macchina che, allacciata alla rete idrica pubblica, sarà a disposizione dei dipendenti dell’amministrazione provinciale che potranno acquistare ad un costo simbolico di 10 centesimi di euro ben 0,5 litri di acqua depurata.
Grazie all’utilizzo e all’installazione dei distributori di acqua refrigerata sarà possibile ridurre la quantità di rifiuti costituiti dalle bottiglie di plastica normalmente utilizzate nei bar e nelle macchinette self service, contenere la spesa che abitualmente viene sostenuta per l’acquisto dell’acqua, ridurre le emissioni di Co2 grazie alla riduzione della produzione dei rifiuti, in questo caso plastica, e ai costi connessi alla distribuzione (trasporti, lavorazione, produzione).
“Si tratta di buone pratiche che l’amministrazione provinciale intende promuovere - ha spiegato l’assessore Civita – per uno sviluppo sostenibile del territorio che, in questo caso, punta alla riduzione dei consumi di acqua che non è una risorsa naturale illimitata”.
Ha aggiunto l’assessore: “Acqua a Km zero per non inquinare e risparmiare. In questo modo potremo contribuire a ridurre il negativo impatto ambientale derivante dalla produzione delle acque minerali. Si pensi soltanto all’utilizzo di bottiglie di plastica monouso ed al consumo di petrolio per fabbricarle, i camion per trasportarle e le relative emissioni in atmosfera”.
L’iniziativa rientra a pieno titolo nelle politiche per la sostenibilità ambientale promosse dalla Provincia di Roma con il Piano “Provincia di Kyoto” che ha mobilitato investimenti complessivi di circa 500 milioni di euro in favore di iniziative volte a ridurre le emissioni in atmosfera di gas inquinanti e ad aumentare l’efficienza energetica.
Basti pensare che nel solo 2006 sono stati utilizzate 350 mila tonnellate di Pet per imbottigliare i 12 miliardi circa di acqua minerale consumata dagli italiani, con un consumo equivalente di 665 mila tonnellate di petrolio e emissioni atmosferiche di 910 mila tonnellate di Co2. Utilizzare l’acqua pubblica, con tutti i controlli e le analisi del caso, serve quindi a ridurre sensibilmente i rifiuti e la produzione di bottiglie di plastica.
Acqua: in arrivo riduttori flusso idrico per scuole di Roma e provincia
Acqua: in arrivo riduttori flusso idrico per scuole di Roma e provincia
Nell’ambito della “Giornata mondiale per l’Acqua” promossa dall’Onu, sono stati consegnati oggi dall’assessore alla Scuola della Provincia di Roma, Paola Rita Stella, all’Istituto Tecnico per il Turismo “Colombo” a Roma i primi 24 riduttori di flusso idrico che verranno gradualmente installati in tutte le scuole della Capitale e della provincia di Roma, per un totale di 3220 unità.
Il progetto “Doccia Light” costituisce una particolare iniziativa di risparmio idrico ed energetico indirizzata a tutti gli impianti sportivi e alle palestre delle strutture scolastiche, dislocate sul territorio provinciale, che riceveranno gli Erogatori per doccia a Basso Flusso (EBF).
Secondo i calcoli sviluppati dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) sulla base del nu¬mero medio di docce annue per struttura, con l’utilizzo dei riduttori di flusso idrico gli impianti sportivi delle scuole superiori della Provincia di Roma risparmieranno sulla bolletta idrica ed energetica fino a 114 € per punto doccia all’anno, registrando consumi anche del 50% inferiori rispetto alla normale erogazione idrica.
"Questa giornata è un’occasione per riflettere su un bene prezioso – ha detto l’assessore Stella ai ragazzi presenti – per questo ci sembra importante partire dalle scuole per un’opera di sensibilizzazione nei confronti del risparmio idrico. Iniziamo con voi per intraprendere un cambiamento culturale radicale, per aprire la strada a future politiche di risparmio. Per lo stesso motivo oggi distribuiamo anche un riduttore domestico pronto da installare che porterete nelle vostre case che vi aiuterà ad evitare inutili perdite d’acqua. Sono tutte piccole iniziative che messe insieme e soprattutto messe in atto da tutti, possono portare grandi risultati".
"La Provincia di Roma – ha aggiunto l'assessore provinciale alla Tutela dell'Ambiente e alle Politiche del Territorio, Michele Civita - è impegnata concretamente a mettere in atto strategie per lo sviluppo sostenibile mirate a ridurre gli impatti ambientali dei processi di consumo e produzione attraverso una gestione più responsabile delle risorse naturali. Gli sprechi idrici comportano un progressivo impoverimento di risorse naturali come l’acqua che non è illimitata”.
Le Opere di Bellini, Rossini e Verdi a Palazzo Valentin
Le Opere di Bellini, Rossini e Verdi a Palazzo Valentini
Un percorso musicale e letterario per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia: è quanto propone il coro “Orazio Vecchi”, con il concerto di musica corale in programma giovedì 24 marzo alle ore 18:00, nell'Aula consiliare di Palazzo Valentini.
L’evento, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio provinciale di Roma, propone opere di Bellini, Rossini e Verdi e la lettura di brani sul Risorgimento di Belli, Pascarella, Dall'Ongaro, Pisacane.
Il coro ha sempre rappresentato un veicolo di straordinaria efficacia per diffondere e rafforzare il sentimento di appartenenza a una comunità, in particolare i cori verdiani, ma anche alcuni di Bellini e Rossini sono stati rivestiti di un forte valore simbolico durante il Risorgimento, diventando veri e propri inni di libertà e d’indipendenza.
Durante il concerto, oltre al coro Orazio Vecchi, diretto da Alessandro Anniballi, si esibiranno il soprano Carmela Maffongelli, il tenore Andrea Fermi e il baritono Andrea Scorsolini. Al pianoforte il maestro Manlio Pinto.
Per informazioni: www.corooraziovecchi.it
Terzani in mostra a Palazzo Incontro fino al 29 maggio
Terzani in mostra a Palazzo Incontro fino al 29 maggio
Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha inaugurato la mostra “Tiziano Terzani. Clic! 30 anni d’Asia” promossa dalla Provincia di Roma - Progetto Abc e organizzata da Civita in collaborazione con Fandango.
Una mostra fotografica i cui ‘clic’ sono stati realizzati da un fotografo d’eccezione: il giornalista Tiziano Terzani, da corrispondente del settimanale tedesco Der Spiegel.
L’appuntamento per visitare l’esposizione è da domani, mercoledì 23 marzo, fino al 29 maggio a Palazzo Incontro (via dei Prefetti, 22 a Roma). Nella selezione di immagini, 22 sono quelle inedite dedicate al regno del Mustang, una delle regioni più isolate dell’Himalaya.
“Questa mostra su Tiziano Terzani – ha detto Zingaretti - è una pietra miliare. Usava la parola come veicolo di trasmissione del suo messaggio e delle emozioni. Conosciamo da oggi la sua voglia di comunicare attraverso la fotografia”.
Zingaretti ha poi commentato anche il successo del rinnovato Palazzo Incontro: "L’esperimento di Palazzo Incontro sta funzionando perché gli attori scelti, Civita e Fandango, stanno portando qui l'eccellenza della produzione culturale. La Provincia non avrebbe potuto garantire da sola questo livello di qualità e creatività che stiamo offrendo in questi mesi”.
“La città - ha aggiunto - è fatta anche di anima e non possiamo farla solo con gli 'scatoloni fisici'. Ề un esperimento difficile che sta riuscendo in pochi mesi: abbiamo trasformato un luogo fisico in un’industria culturale che la città non aveva".
PROMEMORIA 23 marzo 1989 - Stanley Pons e Martin Fleischmann annunciano il raggiungimento della fusione fredda all'Università dello Utah
Stanley Pons e Martin Fleischmann annunciano il raggiungimento della fusione fredda all'Università dello Utah
La Fusione nucleare fredda, detta comunemente Fusione fredda o Fusione a freddo (in inglese Cold Fusion, "CF", ma indicata anche come Low Energy Nuclear Reactions, LENR, "reazioni nucleari a bassa energia", o Chemically Assisted Nuclear Reactions, CANR, "reazioni nucleari assistite chimicamente"), è un nome generico attribuito a reazioni di presunta natura nucleare, che si produrrebbero a pressioni e a temperature molto minori di quelle necessarie per ottenere la fusione nucleare "calda", per la quale sono necessarie temperature dell'ordine del milione di kelvin e densità del plasma molto elevate. Alcuni studiosi ritengono che il termine fusione fredda sia da sostituire con il termine LENR, in quanto tutti i fenomeni qui di seguito descritti appartengono alla famiglia delle reazioni nucleari a bassa energia.
Dopo il clamore provocato nel 1989 dagli esperimenti di Martin Fleischmann e Stanley Pons (Università di Salt Lake City - Utah), poi ripetuti in diversi laboratori, sono seguiti degli studi teorici, tra i quali quelli di Giuliano Preparata, docente di Fisica Nucleare all'Università di Milano, che elaborò la sua "teoria coerente sulla fusione fredda". Nel maggio 2008 Yoshiaki Arata, uno dei padri della fusione nucleare calda nipponica, insieme alla collega Yue-Chang Zhang, ha mostrato pubblicamente ad Osaka un reattore funzionante con pochi grammi di palladio. Se il successo di questo esperimento sia dovuto alla fusione fredda o piuttosto ad una forma ancora non conosciuta di sviluppo di energia è tuttora oggetto di controversie.
22 marzo, 2011
Con ECORegion la Provincia di Roma promuove una "Community" di amministrazioni locali virtuose
Con ECORegion la Provincia di Roma promuove una "Community" di amministrazioni locali virtuose
Ridurre del 20% entro il 2020 le emissioni pro-capite di CO2: è questo l'obiettivo del Piano di azione per l’energia sostenibile (PAES/SEAP) che le amministrazioni locali impegnate nel Patto dei Sindaci sono chiamate a mettere in atto nei prossimi anni.
Primo passo per raggiungere questo risultato è l'elaborazione di un bilancio delle emissioni, calibrato su ogni singolo territorio.
Utilizzando un programma realizzato dall'associazione Alleanza per il Clima sarà possibile, per un primo gruppo di 16 comuni del territorio, la realizzazione dei bilanci di CO2, il primo passo per ridurre le emissioni.
È quello che stanno facendo in queste settimane i 16 comuni della Provincia di Roma, che hanno costituito la Community Covenant of mayors della provincia di Roma, piattaforma condivisa per redigere i bilanci di CO2 e intervenire per tagliare le emissioni.
Attraverso il software ECORegion le amministrazioni coinvolte immettono i dati dei propri consumi energetici divisi per settori, da qui stilano il bilancio di CO2 e quindi programmano le azioni e gli interventi da mettere in campo. Ridurre del 20% il livello di CO2 di una città, vuol dire, anzitutto, quantificare il proprio 100% di emissioni di partenza (baseline emission inventory), e da lì realizzare una politica programmata di interventi che comportino riduzioni delle emissioni nei vari settori di consumo energetico.
Dai primi dati raccolti, risulta come per ogni abitante della provincia sia attribuibile, in media, l'emissione di circa 5,8 tonnellate annue di CO2 (anno di riferimento 2008).
Emerge poi, com'era abbastanza prevedibile, il ruolo preponderante di Roma nei consumi energetici provinciali, mentre i Comuni piccoli e poco industrializzati emettono di meno (Marcellina ha un emissione pro-capite di 4 tonnellate annue di CO2, mentre realtà più grandi e con molte attività economiche ed industriali sono più vicine o addirittura uguali al dato medio provinciale, come ad esempio Guidonia Montecelio). Risulta poi evidente, sempre da una prima analisi, come il settore maggiormente responsabile delle emissioni sia quello dei trasporti che, dal 1990 in poi, ha visto una crescita notevole che si è arrestata solo negli ultimi anni.
Le 16 municipalità coinvolte nella Community (oltre alle 2 citate ci sono anche Anguillara Sabazia, Bracciano, Canale Monterano, Formello, Genazzano, Ladispoli, Magliano Romano, Manziana, Morlupo, Nazzano, Rocca Priora, Sacrofano, San Vito Romano, Torrita Tiberina) fanno parte di un primo gruppo di Comuni che stanno redigendo in queste settimane i loro bilanci di CO2, utilizzando ECORegion, software realizzato e promosso da Alleanza per il Clima, rete europea di 1700 enti locali attivi da vent'anni sul fronte delle politiche ambientali virtuose.
Alle amministrazioni locali il programma è stato fornito dalla Provincia di Roma, in qualità di “Struttura di Supporto” del Patto dei Sindaci, per facilitarne la realizzazione tecnica ed economica: sono infatti le pubbliche amministrazioni più grandi, le cosiddette “Supporting Structures”, a fornire orientamento strategico e assistenza finanziaria e tecnica ai Comuni che, pur non avendo le risorse economiche e tecniche necessarie, dichiarano la volontà politica di aderire al Patto dei sindaci per preparare e implementare i “Piani d’azione per l’energia sostenibile” (PAES).
L’impegno per l’energia sostenibile, messa in atto dalla Provincia di Roma con il Programma “Provincia di Kyoto” vede pertanto il coinvolgimento dei Comuni attraverso azioni concrete che hanno il Patto dei Sindaci tra le priorità da seguire: la Provincia di Roma ha già realizzato il proprio bilancio di CO2, disponibile in formato pdf, e sta predisponendo il proprio SEAP.
A oggi sono 25 i Comuni della provincia di Roma che hanno aderito al Patto e molti altri sono in fase di definizione delle procedure amministrative: questo significherà che una buona parte del territorio della provincia si doterà di strumenti fondamentali per adottare politiche per l’energia sostenibile, riducendo le emissioni.
Il lavoro della Community della provincia di Roma, nel lungo termine, metterà disposizione on line, tramite ECORegion, una banca dati di consumi delle piccole e grandi realtà territoriali, uno strumento unico e prezioso nel suo genere, poiché sarà la piattaforma di partenza per la catalogazione e la sistematizzazione dei dati inerenti i consumi e la dispersione di CO2 nell’ambiente. Informazioni, queste, cruciali nel processo di creazione di città “low carbon”, contesti territoriali, cioè, che nello svolgimento di tutte le attività e l’erogazione di tutti i servizi ai cittadini abbiano un basso impatto ambientale.
Nuove tecnologie contro le guide turistiche abusive
Nuove tecnologie contro le guide turistiche abusive
La polizia provinciale di Roma sarà presto dotata di un palmare che permetterà la lettura a distanza delle autorizzazioni di accompagnatori e guide turistiche, contrastando così il fenomeno degli abusivi.
Il dispositivo sarà dotato di un software di ultima generazione in grado di riconoscere le nuove tessere elettroniche degli operatori turistici grazie alla lettura del microchip identificativo.
L’apparecchiatura, collegata con la Sala operativa di Palazzo Valentini, consentirà pertanto in tempi brevi di reprimere i casi di false guide turistiche.
“A Roma – ha spiegato il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti – c’è un fenomeno delle guide abusive molto forte. Abbiamo calcolato che produce un business intorno ai 300 mila euro al giorno. Questo sottrae ricchezza a chi lavora onestamente, crea evasione fiscale e noi stiamo intervenendo per colpire questo abusivismo”. “La Provincia di Roma – ha concluso – è la prima istituzione italiana a dotarsi di un avanzato sistema di controllo”.
Da giugno 2010 ad oggi sono state controllate e identificate 2.438 persone, con 525 verbali di accertamento per violazioni alle leggi regionali. L’ammontare delle sanzioni comminate è di circa 100 mila euro.
"La piazza e la sua anima": mostra di Fiorella Ivaldi
"La piazza e la sua anima": mostra di Fiorella Ivaldi
Palazzo Valentini ospita, dal 22 marzo al 2 aprile, la prima mostra personale di Fiorella Ivaldi, scultrice elegante e raffinata, che da anni lavora la terracotta in un accogliente studio/laboratorio in via della Reginella. L’ex Ghetto di Roma è dove l’artista ha deciso di stabilirsi; i personaggi che lo popolano diventano la sua fonte d’ispirazione.
La mostra – che sarà inaugurata martedì 22 marzo alle 17:30 – verrà ospitata a Palazzo Valentini Sala Egon Von Furstenberg (Via IV Novembre 119, Roma).
L’ingresso è libero, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 19. Sabato 10 -13. Chiuso la domenica.
“La Piazza e la sua anima”, lavoro inedito e fulcro di questa esposizione, fissa ed eterna l’immagine di questo luogo, nel suo quotidiano divenire, nel suo autentico esserci: i protagonisti di quest’opera sono i “vecchi” del quartiere, chi c’è sempre stato. La Ivaldi rende eterno il loro gesto di comunione e condivisione, di amicizia e solidarietà, testimonianza attiva di un’Italia che sta sparendo, mettendo in scena una realtà unica in una città come Roma, quella del senso di appartenenza e di coesione.
Diciassette personaggi popolano la Piazza scultorea della Ivaldi, chi è assiso su panchine, chi atto a dialogare, chi discute e chi si allontana. Diciassette realtà umane che si fondono per dar vita ad un’opera che nella povertà della materia usata (terra), nella semplicità dei gesti, nella “banalità” del momento prescelto (una qualsiasi mattina di un giorno qualsiasi), riesce ad avere un respiro monumentale. I colori variopinti, il modellato veloce e sintetico, le espressioni ben individuate, la gestualità puntuale, sono le caratteristiche di quest’opera, a cui l’artista ha dedicato quasi un anno di lavoro. Assieme a “La Piazza e la sua anima” verranno esposti altre sculture.
“Tutti figli della stessa madre terra” è del 2010, 10 volti in terracotta che raffigurano altrettanti giovani uomini e donne provenienti dai paesi più disparati: occhi enormi, fissi o sfuggenti, visi assorti o vigili, espressioni furbesche o velate di malinconia, piccole grandi teste da cui sentirsi spiato o che fuggono il tuo sguardo. Ancora colori freschi e splendenti, che schiudono un mondo in bilico tra gioia ed inquietudine, che tiene lo spettatore sospeso nell’incapacità di decifrare realmente quello che ha davanti.
La scultura di Fiorella Ivaldi è figurativa, classica nella sua impostazione, plastica e fisica nella sua elaborazione. La tecnica è veloce ed essenziale, ma attraverso piccoli e repentini gesti, colpi e tagli di materia, l’individuazione di un mondo interiore è sorprendente. Ed è in questa capacità psicologica che il suo lavoro raggiunge il culmine: il bagaglio personale di ciascuno di noi è messo in piazza, in tutte le sue contraddizioni, in tutta la sua ambiguità. Indipendentemente dal soggetto o dal tema dell’opera, siamo noi che veniamo rappresentati, con le nostre paure, le nostre gioie, la nostra insicurezza e fragilità.
Chiude la mostra “Beatrice Cenci”, scultura di grandi dimensioni realizzata nel 2007 e mai esposta, che fa parte di un ciclo di donne simbolo della Roma passata. Beatrice è ritratta nel momento in cui il gesto è già stato compiuto ed il suo volto mostra tanto liberazione quanto il peso della futura pena. Ventitre sono le perle tra i suoi capelli, tanti quanti gli anni che ha vissuto, e rossa è la sua veste, come il sangue e le continue violenze subite. Dall’alto del suo basamento la figura imponente ci ammonisce, mentre la tristezza negli occhi e la dolcezza dei lineamenti ci inducono a riflettere sulla necessità di portare avanti le nostre battaglie.
PROMEMORIA 22 marzo 1963 - Viene pubblicato Please Please Me, primo album dei Beatles
Viene pubblicato Please Please Me, primo album dei Beatles
Please Please Me è il primo album del gruppo musicale britannico The Beatles, pubblicato all'inizio della primavera del 1963 dalla Parlophone, grazie al lavoro del produttore George Martin.
Prima di questo album, i quattro di Liverpool avevano pubblicato solamente due singoli: Love Me Do nell'ottobre 1962 e Please Please Me nel gennaio 1963. Il primo riscosse un discreto successo, mentre il secondo fu la prima canzone dei Beatles a raggiungere la prima posizione nelle classifiche di vendita del Regno Unito, come lo stesso Martin aveva previsto.
Una cosa sorprendente è il fatto che l'album venne registrato in sole quindici ore di lavoro l’11 febbraio 1963, ad eccezione dei singoli che erano stati incisi nell’autunno precedente.
Originariamente, il produttore aveva pensato di intitolare l’album Off The Beatle Track, ma quest’idea tramontò a favore di Please Please Me. Quanto alla copertina, dopo aver scartato altre ipotesi, alcune originali e altre “dozzinali” e “atroci”, Martin si rivolse al fotografo Angus McBean che convocò i membri del gruppo presso la EMI in Manchester Square e chiese loro di sporgersi dalla ringhiera delle tromba delle scale dell’edificio[1].
In Italia l'album uscì nel novembre 1963, ma con titolo e copertina diversi: era infatti chiamato semplicemente The Beatles, pur se le canzoni contenute erano le stesse della versione britannica, mentre la casa discografica era la Parlophon (etichetta distribuita dalla Carisch) e il numero di catalogo era PMCQ 31502.
Il disco uscì con tre etichette di colore diverso, corrispondenti alle diverse ristampe, la prima (oggi molto preziosa) in mono in rosso indaco, poi rossa, quindi nera.
Nel 1970, (dopo il confluire della Parlophon nel gruppo EMI Italiana), il disco fu ristampato ma con etichetta Parlophone nera.
Solo a fine 1976 anche in Italia l’album è stato stampato con titolo e copertina uguali all'edizione britannica, con etichetta EMI-Parlophone celeste.
L’album rappresenta una innovazione nel panorama della musica britannica di quel periodo. All'epoca i 33 giri avevano in genere 12 canzoni, 6 per parte. I Beatles, per la delizia dei loro fans di tutto il mondo, pubblicarono un disco con ben 14 canzoni, sette per parte. Il disco contiene sia canzoni già pubblicate su 45 giri che canzoni pubblicate qui per la prima volta, e questa fu una novità per i tempi, quando i 33 giri non erano altro che raccolte di canzoni già pubblicate su 45 giri. Inoltre i gruppi inglesi si limitavano in genere a eseguire cover di canzoni d’oltreoceano, perciò Please Please Me, con gli otto pezzi originali firmati dal duo Lennon McCartney, aprì la strada al futuro, prolifico rock inglese.
Non tutte le canzoni hanno come autori John Lennon e Paul McCartney, ma sono cover di altri autori:
Anna (Go to Him) è una canzone scritta da Arthur Alexander e cantata, nella versione originale, dallo stesso autore;
Chains è un brano scritto da Goffin e King;
Boys, scritta da Luter Dixon e da Farrell, e Baby It's You, scritta da Burt Bacharach, sono due canzoni delle Shirelles, un quartetto vocale femminile americano che piaceva molto a John Lennon e che ha inciso numerosi pezzi davvero notevoli;
A Taste of Honey è stata scritta da Scott e Marlow;
Twist and Shout è una canzone scritta da Medley e Russell e portata al successo dagli Isley Brothers.
Love Me Do ha avuto due versioni: quella su LP vede come batterista Andy White, in quanto il produttore dei Beatles, George Martin, nel 1962 non aveva ancora piena fiducia in Ringo Starr, mentre la prima versione del 45 giri britannico ha come batterista proprio Ringo Starr. Quest'ultima versione è stata poi inclusa nei recenti CD antologici pubblicati.
21 marzo, 2011
PROMEMORIA 21 marzo 1956 - Anna Magnani riceve l'Oscar come migliore attrice per il film La rosa tatuata
Anna Magnani riceve l'Oscar come migliore attrice per il film La rosa tatuata
Il 21 marzo 1956 è la prima interprete italiana nella storia degli Academy Awards a vincere il Premio Oscar come migliore attrice protagonista, conferitole per l'interpretazione di Serafina Delle Rose nel film La rosa tatuata, del 1955, con Burt Lancaster, per la regia di Daniel Mann. Per lo stesso ruolo, vincerà anche un BAFTA quale attrice internazionale dell'anno e il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico.
La Magnani non presenziò alla cerimonia: l'Oscar venne ritirato da Marisa Pavan, anche lei candidata come migliore attrice non protagonista per lo stesso film, dalle mani di uno dei più grandi attori comici di quegli anni, Jerry Lewis,.
20 marzo, 2011
PROMEMORIA 20 marzo 1916 - Albert Einstein pubblica la sua teoria della relatività
Albert Einstein pubblica la sua teoria della relatività
In fisica, con il termine relatività si fa riferimento genericamente alle trasformazioni matematiche che devono essere applicate alle descrizioni dei fenomeni nel passaggio tra due sistemi di riferimento in moto relativo. L'espressione teoria della relatività è usata per riferirsi alla teoria della relatività speciale e generale che Einstein ha elaborato tra il 1905 e il 1913, le quali hanno come elemento fondante il principio di relatività.
Teoria della relatività
Gli antichi greci cominciarono a interrogarsi sulla natura, sul suo ordine (cosmo) e sulla possibilità dell'esistenza di princìpi e leggi di natura. Quasi tutti i filosofi dell'antichità, tra cui Eraclito, Parmenide, Zenone, Leucippo, Democrito, Platone ed Aristotele, si occuparono di questioni che almeno in parte sono inerenti a quella che oggi viene chiamata fisica, parola che ha origine greca e che sta a rappresentare "le cose della natura". Nella fisica di Aristotele si trovano quelle che si potrebbero considerare come le prime teorie, benché inesatte, sul moto dei corpi; egli, comunque, non fu precursore del principio di inerzia, scoperto 20 secoli dopo da Cartesio e la cui enunciazione formale è ascrivibile a Newton.
La scienza moderna comincia con l'assunto fondamentale, dovuto a Galileo Galilei, che le leggi della fisica abbiano la stessa forma matematica rispetto a qualunque sistema di riferimento nel quale valga il principio di inerzia. Questo assunto definito nel 1609, è oggi chiamato principio di relatività galileiano, ed è tuttora valido. Esso si basa sulla grande intuizione di Galileo della composizione dei moti e quindi della legge di somma vettoriale delle velocità: se due osservatori sono in moto relativo tra loro e ognuno di loro si sposta con uniformità, in modo che la velocità relativa sia costante, misureranno spazi differenti rispetto allo stesso evento, ma la "forma" delle loro osservazioni ha la stessa veste algebrica. Nulla tuttavia si dice sui tempi. Sebbene Einstein concordi con i risultati di Schrödinger e Heisenberg, egli non si accontenta del metodo indiretto statistico e continua a credere nella possibilità di una teoria non probabilistica.
Il concetto che il tempo sia legato al sistema di riferimento è il fondamento della relatività ristretta. Newton, leggendo e studiando con accuratezza sia il Dialogo sopra i Massimi Sistemi, sia i Discorsi sopra una Nuova Scienza, interpretò le intuizioni originali presenti a livello geometrico negli scritti di Galileo, le assimilò e le fece proprie, originando così la forma matematica e fisica della meccanica. Quando si trovò di fronte al principio di relatività, gli fu chiaro che la sua adozione implicasse in modo necessario un riferimento in cui il primo principio della dinamica, ossia il principio di inerzia di Galileo, dovesse avere piena validità. Il vero problema tuttavia era e rimane dove collocare tale sistema di riferimento: risolse il dilemma asserendo che tutti gli spazi misurati si riferissero ad uno spazio assoluto, il solo esistente invariato e immutabile, e che l'immutabilità dello spazio assoluto fosse associato con l'esistenza di un tempo assoluto, che scorre uniformemente, pervadendo tutto lo spazio assoluto.
La soluzione di Newton fu brillante e diventò un paradigma destinato a durare per secoli. Già Galileo, tuttavia, con i suoi tentativi di misurare la velocità della luce, esprimeva dubbi non risolti per l'epoca su come si dovesse intendere il principio di relatività e quindi il principio di inerzia ad esso strettamente correlato. Questi dubbi rimasero sopiti, offuscati dal fulgore del grande successo della meccanica newtoniana, fino al 1905. Con l'avvento delle equazioni di Maxwell, delle trasformazioni di Lorentz e infine della teoria della relatività di Einstein viene meno il concetto, fino ad allora dato per scontato, di tempo assoluto. Il tempo e lo spazio sono legati insieme a formare quello che viene chiamato spaziotempo. La relatività generale postula invece l'uguaglianza della massa gravitazionale e della massa inerziale, e ricava la metrica generale dello spaziotempo.
19 marzo, 2011
"Nei borghi antichi la storia è vita" - Convegno e mostra a Palazzo Valentini
"Nei borghi antichi la storia è vita" - Convegno e mostra a Palazzo Valentini
Lunedì 21 marzo, alle ore 10:00, presso la Sala Monsignor Di Liegro di Palazzo Valentini si terrà il convegno “Nei borghi antichi la storia è vita”.
All’appuntamento interverranno: il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti; l’assessore alle Politiche del Territorio e Tutela Ambientale Michele Civita; il consigliere provinciale con delega alla Valorizzazione dei Centri Storici, Giuseppe Lobefaro; il giornalista e scrittore Vittorio Emiliani; il presidente del Censis, Giuseppe De Rita e il Direttore Generale della Fondazione Valore Italia, Umberto Croppi.
Alle ore 12,15 presso la Sala Stampa verrà inaugurata la mostra fotografica, con centocinquanta immagini scattate dal reporter Filippo Coscetta nei trenta Comuni interessati al progetto pilota,che consiste in una attenta campagna di rilevamento promossa dall’Amministrazione provinciale per conoscere meglio e contribuire a rivitalizzare in modo corretto i centri storici del territorio provinciale.
Questi i trenta Comuni interessati alla prima fase della ricerca: Affile; Allumiere; Anguillara Sabazia; Anticoli Corrado; Arsoli; Artena; Camerata Nuova; Canale Monteranno; Carpineto Romano; Castel Madama; Castel San Pietro Romano; Cervara di Roma; Gorga; Magliano Romano; Manziana; Marano Equo; Mazzano Romano; Monte Compatri; Montelanico; Olevano Romano; Pisoniano; Ponzano Romano; Rocca Canterano; Rocca di Cave; Rocca Priora; Sant’Oreste; Saracinesca; Segni; Tolfa; Torrita Tiberina.
Alle ore 13 si terrà una degustazione di prodotti locali in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche dell’Agricoltura della Provincia di Roma.
A Palazzo Valentini inaugurata la mostra "Attraverso...e i ritratti"
A Palazzo Valentini inaugurata la mostra "Attraverso...e i ritratti"
Mercoledì 16 marzo 2011, alle ore 17.30, presso la sala Egon Von Furstenberg di Palazzo Valentini, è stata presentata la mostra, organizzata in collaborazione con l’associazione “Noi e il nostro tempo”, ‘Attraverso…e i ritratti’ di Patrizia Balzamo.
All’evento hanno partecipato il vicepresidente della commissione cultura della Provincia di Roma Federico Iadicicco, il presidente della commissione cultura di Roma Capitale Federico Mollicone, la pittrice Patrizia Balzamo e la presidente dell’associazione “Noi e il nostro tempo”, Silvana Alesiani.
La mostra, che terminerà sabato 19 marzo alle ore 12.30, è stata presentata da un breve saluto introduttivo di Federico Iadicicco.
“Con grande piacere ho voluto promuovere la realizzazione di questa prestigiosa esposizione, nella splendida cornice di Palazzo Valentini, per valorizzare il grande talento di Patrizia Balzamo. La particolare sensibilità dell’autrice emerge con forza grazie all’intensità cromatica ed al tratto deciso, tecniche che comunque le consentono di esaltare la personalità dei soggetti quando si cimenta in ritratti. Il valore delle opere proposte restituisce all’ambiente che la ospita il lustro che merita”.
“Credo sia mio preciso compito istituzionale - ha aggiunto iadicicco - investire nella diffusione e nella promozione della Cultura, anche e soprattutto attraverso eventi che, come in questo caso, trasmettono un messaggio di grande amore e rispetto per l’arte.”
Convegno alla Provincia di Roma per la definizione di nuove misure contro la contraffazione
Convegno alla Provincia di Roma per la definizione di nuove misure contro la contraffazione
Si è svolto a Palazzo Valentini il forum sul tema "contraffazione: quale provvedimenti di contrasto?"
Ad aprire i lavori Paolo Landi segretario generale Adiconsum.
Ampio il dibattito ed il confronto su un tema che coinvolge fortemente consumatori ed aziende, assumendo dimensioni sempre più importanti.
Emersa dall'incontro la necessità di creare un tavolo di concertazione consumatori-associazioni imprenditoriali per un'azione forte ed univoca nello stimolare l'ampliamento di norme esistenti e l'istituzione di nuove misure contro la contraffazione. Percorso che Adiconsum intende fare con l'ausilio della Commissione Riforme della Provincia di Roma, promotrice dell'iniziativa insieme con Adiconsum.
Sarà presentato, inoltre, un report dell'incontro contenente le proposte emerse al Ministero dello Sviluppo Economico.
Istituzioni ed Enti Locali possono avere un ruolo fondamerntale nella lotta alla contraffazione, in particolare nel sensibilizzare maggiormente il consumatore verso un acquisto più consapevole.
Dall'Assessore Visentin della Provincia di Roma è stata lanciata la proposta di far partire subito una campagna d'informazione per i cittadini contro la contraffazione dei medicinali.
Il fenomemo è allarmante. Sufficiente tener presente un dato : l'aumento dei sequestri del 400 % dei medicinali contraffatti.In particolare, la nuova norma a livello europeo realizzata per contrastare la vendita di medicinali contraffatti può essere anche presa come esempio da mutuare ad altri settori merceologici.
A partecipare al dibattito sono stati il Vice Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Luigi D'Ambrosio Lettieri, il Vice presidente dell'Industria di Marchi Domenico de Simone, la Direzione Generale dell'Ufficio Italiano Marchi e Brevetti dott. Gianluca Scarponi, il Vice presidente Anifa Stefano Brovelli, il Generale di Brigata dei NAS Cosimo Piccinno, l'Agenzia delle Dogane rappresentata da Giovanni Bocchi ed Edoardo Mazzilli, la Coldiretti rappresentata dal Dott. Masini, il segretario Nazionale Femca-CISL Boietti Osvaldo, l'Assessore per la tutela del consumatore della Provincia di Roma Serena Visentin, il consigliere provinciale Piero Cucunato Presidente della Commissione Riforme.
A concludere i lavori il Segretario Nazionale Adiconsum Pietro Giordano.
PROMEMORIA 19 marzo 2002 Marco Biagi, giurista del lavoro e consulente del Ministero del Welfare, è ucciso dalle nuove Brigate Rosse
Marco Biagi, giurista del lavoro e consulente del Ministero del Welfare, è ucciso dalle nuove Brigate Rosse
Marco Biagi (Bologna, 24 novembre 1950 – Bologna, 19 marzo 2002) è stato un giuslavorista italiano, più volte consulente del Governo italiano, assassinato dalle Nuove Brigate Rosse. Vincitore nel 1969 di un posto di allievo presso il collegio medico-giuridico di Pisa (attuale Scuola Superiore Sant'Anna), vi ha dovuto rinunciare al secondo anno per ragioni familiari e si è poi laureato in giurisprudenza a Bologna con una tesi in diritto del lavoro. Noto giuslavorista, è stato professore presso le Università di Pisa, Università della Calabria, Università di Ferrara e infine all'Università di Modena e Reggio Emilia. È stato per molti anni professore presso il prestigioso Bologna Center della John Hopkins University. A partire dagli anni '90 ha avuto numerosi incarichi governativi come consulente ed esperto di diritto del lavoro:
nel 1997 fu rappresentante del Governo italiano nel Comitato dell'Unione Europea per l'occupazione e il mercato del lavoro;
nel 1998 fu consigliere degli allora ministri Antonio Bassolino e Tiziano Treu;
nel 2001 fu consulente dell'allora ministro del lavoro e delle politiche sociali, Roberto Maroni.
Molto conosciuto, soprattutto in Giappone e Cina, per la sua conoscenza del diritto del lavoro comparato e per i suoi studi sul mondo del lavoro nei paesi orientali
Prima di morire, Marco Biagi aveva scritto cinque lettere in cui si diceva preoccupato per le minacce che riceveva. Il testo delle lettere, indirizzate al presidente della camera Pierferdinando Casini, al ministro del lavoro Roberto Maroni, al sottosegretario al lavoro Maurizio Sacconi, al prefetto di Bologna ed al direttore generale di Confindustria Stefano Parisi è stato pubblicato dal quindicinale Zero in condotta e poi riportato da Repubblica.[1] In tali lettere spiegava anche che la sua preoccupazione era causata dal fatto che i suoi avversari (Sergio Cofferati in primo luogo), criminalizzavano la sua figura. Biagi sostiene inoltre che una persona attendibile gli ha riferito che Cofferati lo aveva minacciato.
Il 19 marzo 2002 venne ucciso, a 51 anni, da alcuni militanti delle Nuove Brigate Rosse, in un agguato a Bologna in via Valdonica, sotto casa sua, mentre rientrava verso le ore 20.
La rivendicazione a firma delle Nuove Brigate Rosse, presenta per gli esperti impressionanti analogie con quella del precedente delitto di Massimo D'Antona.
Il Ministero dell'Interno (in quel periodo diretto dal Ministro Claudio Scajola) aveva privato Marco Biagi della scorta, richiesta da Biagi solo pochi mesi prima proprio per timore di attentati da parte dell'estremismo di sinistra. Dopo che gli fu tolta la scorta ne fece nuovamente richiesta al Ministero del Lavoro, presso cui operava, in quanto non si sentiva sicuro e riceveva minacce di continuo. Questa non gli fu accordata. I colpevoli stessi ammisero che avevano deciso di colpire proprio lui in quanto era un personaggio di grande visibilità e allo stesso tempo poco protetto.
Nel 2005 cinque terroristi brigatisti furono condannati all'ergastolo come responsabili del suo omicidio: Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma, Diana Blefari Melazzi e Simone Boccaccini.
L'offesa di Scajola
Il 30 giugno 2002 il Corriere della Sera e il Sole 24 Ore pubblicano una chiacchierata tra Claudio Scajola (ministro dell'interno in visita ufficiale a Cipro) e alcuni giornalisti.
« A Bologna hanno colpito Biagi che era senza protezione ma se lì ci fosse stata la scorta i morti sarebbero stati tre. E poi vi chiedo: nella trattativa di queste settimane sull'articolo 18 quante persone dovremmo proteggere? Praticamente tutte». E a questo punto il ministro sorprende i presenti quando gli viene detto che Biagi era comunque una figura centrale nel dialogo sociale: protagonista del patto di Milano, coautore del Libro Bianco, consulente del ministero del Welfare, della Cisl, della Confindustria. C'è un attimo di silenzio, Scajola volta le spalle, si blocca, azzarda: «Non fatemi parlare. Figura centrale Biagi? Fatevi dire da Maroni se era una figura centrale: era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza. »
Il 3 luglio 2002 Scajola si dimette e il Viminale passa a Giuseppe Pisanu.
18 marzo, 2011
"Te la ricordi Lella": al Teatro Ambra serata dedicata al cantautore romano Edoardo De Angelis
"Te la ricordi Lella": al Teatro Ambra serata dedicata al cantautore romano Edoardo De Angelis
Reading/concerto di Edoardo De Angelis con Neri Marcorè, Lucilla Galeazzi e Amedeo Minghi organizzato dalla Provincia di Roma – assessorato alle Politiche culturali con la collaborazione di Editrice ZONA e del Teatro Ambra alla Garbatella per lo speciale compleanno di Te la ricordi Lella.
Il cantautore romano Edoardo De Angelis proporrà insieme ai tanti ospiti della serata uno specialissimo “concerto” in omaggio ai quarant’anni splendidamente portati da Lella, suo brano d'esordio nel 1971, destinato a un successo eccezionale e divenuta la ballata romanesca "per eccellenza”.
Il programma della serata comprenderà canzoni e storie che andranno da quelle che hanno definito l’epoca del Folkstudio e degli anni immediatamente successivi al ‘68, a quelle che hanno segnato le grandi collaborazioni di De Angelis con Banco, Barbarossa, Branduardi, Ciampi, Dalla, De Andrè, De Gregori, Endrigo, Galeazzi, Lauzi, Marcorè, Minghi, Paolini, Sparagna, Tosca, Turci, Venditti.
La serata si muove sulla traccia del libro con cd “Te la ricordi Lella. Quarant'anni di storie e canzoni" (Editrice ZONA) che ripercorre la lunga carriera di De Angelis come cantautore, produttore musicale e scrittore.
Te la ricordi Lella
READING CON MUSICA DI EDOARDO DE ANGELIS
con Neri Marcorè
e la partecipazione straordinaria di Lucilla Galeazzi e Amedeo Minghi
venerdì 18 marzo – ore 21,00
Ambra Teatro alla Garbatella
Piazza G. da Triora, 15
"I Musei in piazza". La quarta edizione della manifestazione dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia
"I Musei in piazza". La quarta edizione della manifestazione dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia
La manifestazione Musei in piazza, giunta alla sua quarta edizione, sarà dedicata quest’anno della ricorrenza del centocinquantenario dell’Unità d’Italia. I Musei della provincia festeggiano l’Unità d’Italia portando nelle piazze i loro tesori.
In occasione della grande ricorrenza la manifestazione si arricchisce di eventi e iniziative e verrà realizzata in tre diverse piazze civiche del territorio provinciale.
Si inizia sabato 19 marzo con la piazza Santa Maria di Segni, che celebra anche il decennale dell’apertura del locale museo; domenica 17 aprile l’iniziativa si sposta in Piazza Italia a Colleferro in occasione del venticinquennale dell’apertura del proprio museo, infine domenica 15 maggio chiuderà gli appuntamenti la piazza Indipendenza di Zagarolo.
Nelle tre piazze i molti musei che aderiscono all’iniziativa allestiranno stand espositivi e organizzeranno laboratori e iniziative.
A Musei in piazza 2011 aderiscono i musei di: Albano Laziale, Anzio, Arcinazzo Romano, Caprinica Prenestina, Colleferro, Gavignano, Lanuvio, Monte Porzio Catone, Nettuno, Palestrina, Priverno, San Gregorio da Sassola, Santa Marinella, Saracinesco, Segni e Zagarolo.
“Musei in piazza perché la cultura, come le piazze, è al centro della nostra vita collettiva – dichiara l’Assessore alle politiche culturali Cecilia D’Elia - I beni contenuti nei musei sono un patrimonio inestimabile di memoria e di identità. Abbiamo legato la manifestazione alle celebrazioni dell’Unità d’Italia perché la cultura è stata forza motrice del processo risorgimentale”. “I musei – prosegue la D’Elia – sono divenuti punti di riferimento culturali insostituibili non solo per i loro tesori ma anche per le tante iniziative che rivolgono a tutte le età. In un momento di pesanti tagli alle politiche culturali degli enti locali l’iniziativa vuole far emergere quanto la valorizzazione dei beni culturali sia strategica leva di sviluppo per il nostro territorio.”
Ricchissimi i programmi di tutte e tre le tappe di Musei in piazza. Si va dall’esposizione eccezionale della collezione di soldatini del 1860 alla proiezione di documfilm sui capolavori nell’area dei Castelli Romani e Prenestini, da visite guidate ai rifugi della II Guerra mondiale elle passeggiate nei bellissimi siti archeologici classici e medioevali ancora poco conosciuti.
E poi ancora mostre, convegni e laboratori creativi, esposizione di artigianato territoriale. Il tutto animato da canti, musiche popolari e gastronomia con “L’Unità d’Italia in cucina”. Grande partecipazione di cori e bande locali. La prima tappa a Segni sabato 19 marzo aprirà con l’Inno di Mameli cantato dal Collegium Musicum Signinum.
PROMEMORIA 18 marzo 1944 - Seconda guerra mondiale: Strage di Monchio, Susano e Costrignano; vengono uccisi per rappresaglia 136 civili dai tedeschi
Seconda guerra mondiale: Strage di Monchio, Susano e Costrignano; vengono uccisi per rappresaglia 136 civili dall'esercito tedesco
La strage di Monchio, Susano e Costrignano fu una rappresaglia commessa dalle truppe naziste in Italia il 18 marzo 1944, contro la costituzione delle prime brigate partigiane sull'appennino modenese. Tutti i fatti sono avvenuti in frazioni del comune di Palagano, ma all’epoca questo territorio era parte del comune di Montefiorino.
Gli avvenimenti
Dopo alcuni scontri avvenuti il 9 marzo 1944 tra formazioni partigiane e truppe nazifasciste in cui rimasero uccisi sette fascisti nei pressi di Savoniero, il 16 ed il 17 marzo altri scontri avvennero nei pressi del Monte Santa Giulia dove si erano ritirati i partigiani; qui rimasero uccisi un ufficiale ed alcuni soldati tedeschi.
A questo punto venne fatto intervenire l'ufficio germanico di collegamento per l'Emilia che fece affluire sull’Appennino modenese un reparto di paracadutisti della divisione corazzata Hermann Göring comandato dal capitano Kurt Cristian von Loeben, accompagnato da reparti della G.N.R. di Modena che si piazzarono a Montefiorino e circondarono la valle del Dragone.
Alle prime luci dell'alba del 18 marzo iniziarono un intenso cannoneggiamento su Monchio, Susano e Costrignano, frazioni del comune poste sull'altro fianco della valle del Dragone. Gli abitanti abbandonarono le case più esposte al tiro dei cannoni e tra il terrore generale cercarono riparo nelle cantine delle abitazioni più riparate. Molti trovarono rifugio con le famiglie nei dirupi aperti dai torrenti che dai monti scendono verso il Dragone o nei boschi, protetti da grosse querce o negli avvallamenti protetti da dossi. Fu impossibile raggiungere altre borgate perché le granate esplodevano in modo incessante, impedendo ogni via di fuga.
Verso le 7 gli automezzi delle truppe tedesche iniziarono a muoversi da Montefiorino e Savoniero per circondare i paesi colpiti, formando una lunga colonna di autocarri, camionette, mezzi cingolati ed autoblinde. I reparti si erano divisi le borgate e le frazioni da rastrellare; non appena giunti sul posto assegnato lanciavano in aria razzi luminosi per informare l'artiglieria di spostare il tiro su zone non ancora raggiunte. Quando tutti i reparti raggiunsero i loro obiettivi cessò il cannoneggiamento.
Da questo momento inizia il vero e proprio sterminio: tutte le case incontrate vennero razziate e depredate di provviste alimentari, di oggetti di valore e date alle fiamme; pure gli animali migliori vennero razziati, gli altri bruciati vivi nelle stalle. Le persone, tutti umili cittadini, passati per le armi nei luoghi in cui venivano sorpresi. Una buona parte degli uomini incontrata fu usata per trasportare armi, munizioni e beni razziati verso Monchio, dove nel pomeriggio fu giustiziata. Il primo borgo interessato fu Susano che al tempo contava 250 persone, furono sterminate intere famiglie, compreso lo straziante caso della famiglia Gualmini: tutti gli otto componenti uccisi, compresi i bambini di 7, 5 e 4 anni. Poi mentre si terminava a Susano, altri reparti si abbatterono sulle prime borgate di Costrignano. Tutte le case vennero perquisite, le donne ed i bambini furono spinti sulla strada verso Susano e qui trattenuti sotto la minaccia delle armi fino a sera. Gli uomini vennero usati per trasportare armi e munizioni, alcuni vennero uccisi direttamente sul posto con le mitragliatrici. Anche a Monchio si ripeterono le stesse scene degli altri due paesi. Qui di particolare importanza la testimonianza del parroco del paese Don Luigi Braglia che sulla strage scriverà:
« Sono le sette del mattino quando comincia il saccheggio e l’orribile strage. Entrano nelle case, spezzano le stoviglie e mandano in frantumi i vetri con i grossi fucili; fanno uscire le donne e i bambini, fanno una scorreria nelle camere, rubano qua e là ciò che loro aggrada, scaricando gli uomini che avevano nel frattempo tenuti fermi sotto la minaccia delle armi e quindi li avviano alla piazzetta in prossimità del cimitero vecchio dove vennero passati per le armi »
(Don Luigi Braglia)
Alla fine di questa tragica giornata si conteranno 129 cadaveri: 71 a Monchio, 34 a Costrignano e 24 a Susano cui si devono aggiungere 7 civili uccisi senza apparente motivo nei giorni immediatamente prima e dopo la strage che portano il totale a 136 morti. Tra questi poveri morti sono da segnalare la presenza di 6 bambini di età inferiore ai dieci anni, 7 ragazzi tra i dieci ed i sedici, 7 donne di cui una all’ultimo mese di gravidanza, 20 anziani ultra sessantenni di cui uno semi paralizzato.
Inspiegabilmente questa strage, che può tristemente essere considerata la prima di massa di quel periodo, è caduta nel più profondo degli oblii. È una tragedia nota solo localmente e solo ora, dopo molti decenni, la Presidenza della Repubblica ha avviato la procedura formale per verificare la possibilità di conferire al comune di Palagano la medaglia d'oro al merito civile.
16 marzo, 2011
PROMEMORIA 16 marzo 1935 - Adolf Hitler ordina il riarmo della Germania in violazione al Trattato di Versailles: nasce la Wehrmacht
Adolf Hitler ordina il riarmo della Germania in violazione al Trattato di Versailles: nasce la Wehrmacht
Il Trattato di Versailles, anche detto Patto di Versailles, è uno dei trattati di pace che pose ufficialmente fine alla prima guerra mondiale. Fu stipulato nell'ambito della Conferenza di Pace di Parigi del 1919-1920 e firmato da 44 Stati il 28 giugno 1919 a Versailles, in Francia, nella Galleria degli Specchi del Palazzo di Versailles. È suddiviso in 16 parti e composto da 440 articoli.
Il Trattato di Versailles sancì la nascita della Società delle Nazioni, uno dei Quattordici Punti del Presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson. La Società delle Nazioni era un'organizzazione intergovernativa con lo scopo di arbitrare i conflitti tra le nazioni prima che si arrivasse alla guerra. Il suo statuto, la Convenzione della Società delle Nazioni, occupava i primi 26 articoli del Trattato di Versailles.
Tra le disposizioni previste dal Trattato di Versailles c'era la perdita delle colonie e di territorio da parte della Germania. La lista di ex-province tedesche che cambiarono appartenenza comprende:
l'Alsazia-Lorena, restituita alla Francia;
lo Schleswig settentrionale, fino a Tondern nello Schleswig-Holstein, alla Danimarca (in seguito a un plebiscito);
gran parte della Posnania e della Prussia occidentale e parte della Slesia alla Polonia;
la città di Danzica con il delta della Vistola sul Mar Baltico, venne resa Città libera di Danzica, sotto l'autorità della Società delle Nazioni e della Polonia.
L'articolo 156 del trattato trasferì al Giappone le concessioni tedesche nello Shandong, in Cina, piuttosto che il ritorno dell'autorità sovrana alla Cina. I cinesi, oltraggiati da questa disposizione, diedero vita a delle dimostrazioni e al movimento culturale conosciuto come movimento del quattro maggio.
Il trattato di Versailles oltre ad abolire la coscrizione per la Germania, pose anche grosse limitazioni alle forze armate tedesche, che non dovevano superare le 100.000 unità.
Il trattato stabilì una commissione che doveva determinare le esatte dimensioni delle riparazioni che dovevano essere pagate dalla Germania. Nel 1921, questa cifra fu ufficialmente stabilita in 33 miliardi di dollari. I problemi economici che questi pagamenti comportarono sono spesso citati come la principale causa della fine della Repubblica di Weimar e della ascesa di Adolf Hitler, che inevitabilmente portò allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Gli Stati Uniti non ratificarono mai il trattato. Le elezioni del 1918 avevano visto la vittoria del Partito Repubblicano, che prese il controllo del Senato e bloccò due volte la ratifica (la seconda volta il 19 marzo 1920), alcuni favorivano l'isolazionismo e avversavano la Società delle Nazioni, altri lamentavano l'eccessivo ammontare delle riparazioni. Come risultato, gli Stati Uniti non si unirono mai alla Società delle Nazioni e in seguito negoziarono una pace separata con la Germania: il trattato di Berlino del 1921, che confermò il pagamento delle riparazioni e altre disposizioni del Trattato di Versailles ma escluse esplicitamente tutti gli articoli correlati alla Società delle Nazioni.
15 marzo, 2011
La tutela del minore nella vicenda separativa: aspetti giuridici e psicologici
La tutela del minore nella vicenda separativa: aspetti giuridici e psicologici
Mercoledì 23 Marzo, a Roma, l’Aula Consiliare ‘Giorgio Fregosi’ di Palazzo Valentini ospita dalle ore 14.00 alle 18.30, il convegno “La tutela del minore nella vicenda separativa: aspetti giuridici e psicologici”.
Il convegno, promosso dalla Presidenza del Consiglio Provinciale di Roma, si propone di fare il punto sulla situazione psicologica e giuridica dell’evento ‘separazione’, individuando alcune tematiche specifiche tutt’ora in evoluzione.
Partecipano:
Giuseppina Maturani, Presidente del Consiglio Provinciale di Roma;
Claudio Cecchini, Assessore alle Politiche Sociali e per la Famiglia;
Dr. Lionello Petruccioli;
Avv. Alberto Bucci;
Avv. Monica Poggioli;
Avv. Maria Teresa Legato;
Drs. Franca Aceti;
Dr. Lino Di Ventura;
Avv. Cristina Maltese;
Drs. B. Parmeggian;
Avv M. Poggioli.
Strategie e opportunità della formazione continua nella Provincia di Roma"
Strategie e opportunità della formazione continua nella Provincia di Roma"
Si terrà martedì 15 marzo 2011 presso Palazzo Valentini a Roma, il convegno “Strategie e opportunità della formazione continua nella provincia di Roma”, organizzato dall'Assessorato alle Politiche per il Lavoro e la Formazione della Provincia di Roma.
Con l'occasione Inforcoop, Workopp e Consorzio Ulisse presenteranno i dati del servizio di tutoraggio alle imprese.
Inoltre verrà presentato l'Osservatorio per la Formazione Continua curato dal CESOS srl Impresa Sociale, Associazione Smile, Erfap Lazio, di concerto con le Parti sociali.
La scena sensibile - il palcoscenico delle donne
La scena sensibile - il palcoscenico delle donne
Da martedì 15 a giovedì 24 marzo al Teatro ARGOsTudio
La Presidenza del Consiglio Provinciale di Roma, per il secondo anno consecutivo, promuove la Rassegna teatrale Vetrina 2011: Raccontami una storia.
Un appuntamento teatrale tutto al femminile, a cura di Serena Grandicelli, in scena dal 15 al 24 marzo al teatro Argot di Roma.
Il tema del dolore è il filo che intreccia le storie della Vetrina di quest’anno: dolore per avercela messa tutta e non avercela fatta, dolore per una malattia, dolore sublimato fino al sacrificio o alla pazzia.
Storie di donne raccontate dalle donne alla ricerca di una identità.
Orario spettacoli ore 20.45. Info. Tel 06/5898111. Biglietti €12 Intero; €10 Ridotto; € 6 Cral studenti e BiblioCard ; Tessera associativa €2.
Settore rurale: sostegno alla produzione casearia
Settore rurale: sostegno alla produzione casearia
Trenta aziende del territorio hanno reagito alla crisi economica che interessa il settore agricolo chiedendo il supporto dell’Istituzione pubblica.
Agricoltori ed allevatori operanti nei comuni di Artena e Vicovaro hanno chiesto la collaborazione della Provincia di Roma ed in particolare dell’Assessore alle Politiche del Lavoro e Formazione Massimiliano Smeriglio, per riqualificare le proprie competenze verso le produzioni non colpite dalla crisi economica, realizzando al contempo anche l’accorciamento della filiera produttiva vendendo direttamente al consumatore.
Sono stati quindi finanziati dalla Provincia di Roma corsi di formazione che hanno coinvolto circa 60 cittadini a rischio di blocco professionale per il superamento dello stato di crisi.
Martedì 15 marzo 2011 dalle ore 10.30 partirà la produzione della prima forma di formaggio a grana dura (tipologia parmigiano) presso l’Azienda agricola “Fattoria Colle S. Nicola” di Artena (Via Latina – Località S. Nicola), evento che rappresenta l’inizio di una nuova esperienza professionale per coloro che hanno partecipato ai servizi di formazione pubblici della Provincia di Roma.
PROMEMORIA 15 marzo 1990 - Michail Gorbačëv viene eletto come primo presidente esecutivo dell'Unione Sovietica.
Michail Gorbačëv viene eletto come primo presidente esecutivo dell'Unione Sovietica.
Michail Sergeevič Gorbačëv - in russo: Михаил Сергеевич Горбачёв[?] ascolta[?·info], [mʲɪxʌˈil sʲɪrˈgʲejɪvʲɪʧ gərbʌˈʧof]; scrittura fonetica comune usata in italiano Mikhail Gorbaciov; traslitterazione ISO9-1995 del nome Mihail; scrittura semi-fonetica anglosassone Mikhail Gorbachev - (Privolnoe, 2 marzo 1931) è un politico sovietico, ora russo. È stato l'ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS) dal 1985 al 1991, propugnatore dei processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost', e protagonista nella catena di eventi che hanno portato alla dissoluzione dell'URSS e dello stesso PCUS. È stato sposato con Raisa Maksimovna Gorbačëva.
La sua politica ha portato alla fine della guerra fredda.
È stato insignito nel 1990 del premio Nobel per la pace.
14 marzo, 2011
PROMEMORIA 14 marzo 2005 - L'astrofisico Riccardo Giacconi riceve la National Medal of Science dal Presidente USA George W. Bush
L'astrofisico Riccardo Giacconi riceve la National Medal of Science dal Presidente USA George W. Bush
Nel 2002 è stato insignito del Premio Nobel per la Fisica per i suoi contributi pionieristici all'astrofisica nella zona non visibile dello spettro elettromagnetico, che hanno portato alla scoperta delle prime sorgenti cosmiche in raggi X. Ha ricoperto contemporaneamente le cariche di professore di fisica e astronomia (1982-1997) e ricercatore (dal 1998) alla Johns Hopkins University. Attualmente è primo ricercatore per il progetto Chandra Deep Field-South con il Chandra X-ray Observatory della NASA.
Per il ruolo rivestito nell'ambito dell'astronomia a raggi X Giacconi è ritenuto il padre dell'astronomia a raggi X.
13 marzo, 2011
PROMEMORIA 13 marzo 1943 - Olocausto: le truppe tedesche deportano o uccidono gli ebrei del ghetto di Cracovia
Olocausto: le truppe tedesche deportano o uccidono gli ebrei del ghetto di Cracovia
Il ghetto ebraico di Cracovia (Kraków in polacco) fu uno dei cinque principali ghetti creati dai nazisti nel Governatorato Generale in Polonia durante l'occupazione tedesca nella Seconda guerra mondiale. Il ghetto rappresentò un punto di transito per la suddivisione tra i lavoratori considerati abili e coloro che erano destinati al successivo massacro nei campi di sterminio. Prima della guerra Cracovia era un influente centro culturale ed aveva una popolazione ebraica di 60.000-80.000 abitanti.
La persecuzione della popolazione ebraica di Cracovia iniziò subito dopo l'occupazione della città nel settembre del 1939 a seguito della campagna polacca che vide le forze tedesche conquistare rapidamente la nazione. Gli ebrei vennero immediatamente obbligati a prendere parte a lavori forzati imposti dalle truppe naziste; dal novembre 1939 tutti gli ebrei di oltre dodici anni furono obbligati a portare un bracciale di identificazione; in tutta Cracovia le sinagoghe vennero chiuse e le reliquie e oggetti di valore che contenevano vennero confiscati dalle autorità tedesche.
Entro il maggio 1940 le autorità d'occupazione tedesche annunciarono che Cracovia sarebbe diventata la città più "pulita" del Governatorato Generale (comprendente tutte le zone occupate della Polonia, ma non annesse direttamente al Reich) ed ordinarono una massiccia deportazione degli ebrei dalla città. Degli oltre 68.000 ebrei presenti a Cracovia, solo 15.000 lavoratori e le loro famiglie ebbero il permesso di rimanere in città; tutti gli altri ricevettero ordine di abbandonarla e vennero "reinsediati" nelle aree circostanti.
Il ghetto di Cracovia venne costituito ufficialmente il 3 marzo 1941 ed installato nel quartiere di Podgórze, non nel quartiere ebraico di Kazimierz, obbligando allo spostamento delle famiglie polacche residenti nelle abitazioni ebree situate fuori dal ghetto. Prima della creazione del ghetto il quartiere di Podgórze era abitato da 3.000 persone: in quest'area vennero stipati inizialmente 15.000 ebrei che occupavano 30 strade, 320 edifici e 3.167 stanze. Come risultato venne assegnato un appartamento ogni quattro famiglie, e molti sfortunati furono costretti a vivere per strada.
Il ghetto venne circondato da mura che lo isolarono completamente dalla città circostante; tutte le finestre e porte che erano rivolte verso il lato "ariano" della città vennero murate, escluse quattro passaggi custoditi che permettevano il traffico attraverso il ghetto. Come oscuro presagio del futuro imminente i muri di cinta erano costruiti con le lapidi demolite dal cimitero ebraico della città. Piccole sezioni del muro rimangono ancora oggi.
Gli appartenenti al movimento di sinistra Akiva unirono le loro forze con i gruppi sionisti per fondare una organizzazione clandestina di combattimento chiamata Żydowska Organizacja Bojowa (ŻOB) ed organizzare la resistenza all'interno del ghetto con il supporto esterno del movimento polacco di resistenza Armia Krajowa. Il gruppo portò avanti una serie di attività di resistenza compreso un attentato al club di ritrovo degli ufficiali tedeschi. A differenza di quanto successe a Varsavia, però, gli sforzi non portarono ad una sollevazione generale prima che il ghetto venisse liquidato.
A partire dal 30 maggio 1942, le autorità tedesche iniziarono una serie di sistematiche deportazioni dal ghetto verso i campi di concentramento circostanti; nei mesi successivi migliaia di ebrei subirono questa sorte.
Il 13 e il 14 marzo 1943 i nazisti, per ordine dello Sturmbannführer Willi Haase, operarono la "liquidazione" finale del ghetto effettuata dalle SS al comando dello SS-Hauptsturmführer Amon Göth: 8.000 ebrei reputati abili al lavoro vennero deportati al Campo di concentramento di Kraków-Plaszów. Circa 2.000, considerati inabili vennero uccisi nelle strade del ghetto ed i rimanenti vennero inviati a morire al campo di Auschwitz.
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