02 marzo, 2011
PROMEMORIA 2 marzo 2003 Presso Castiglion Fiorentino viene ucciso il sovrintendente della Polfer Emanuele Petri e il brigatista Galesi
Presso Castiglion Fiorentino, durante un normale controllo su un vagone ferroviario, ha luogo una sparatoria tra gli agenti della PolFer e il brigatista Mario Galesi, che resterà ucciso insieme al sovrintendente della Polfer Emanuele Petri. L'azione porterà tuttavia alla cattura della brigatista Nadia Desdemona Lioce
l 2 marzo 2003, il sovrintendente Petri, assieme ad altri due colleghi, svolgeva servizio di scorta viaggiatori su un treno regionale sulla tratta ferroviaria Roma-Firenze.
Poco dopo la fermata alla stazione di Camucia-Cortona, Petri e gli altri colleghi, durante gli accertamenti di routine, decidevano di controllare un uomo ed una donna che viaggiavano a bordo del vagone. Questi ultimi, dopo aver esibito dei documenti falsi ai poliziotti che si accorgevano delle incongruenze, reagivano nei loro confronti.
L'uomo estraeva una pistola puntandola immediatamente al collo del sovrintendente Petri ed intimando agli altri poliziotti di gettare via le armi. Uno dei due poliziotti obbedì gettando la propria pistola sotto ai sedili del convoglio ma l'uomo reagì ugualmente sparando alla gola di Petri, uccidendolo sul posto, e sparando nuovamente contro l'ultimo poliziotto armato che, nonostante le gravi ferite, riuscì a rispondere al fuoco dell'assalitore ferendolo mortalmente. La donna premette il grilletto della sua pistola contro l'ultimo poliziotto, ma l'arma non funzionò ed il colpo non partì. Ne seguì una colluttazione al termine della quale la terrorista veniva bloccata. Il poliziotto superstite dovette pagarsi di tasca propria le spese legali del processo penale. Scosso dalla tragedia e non insignito dallo stato di alcuna onorificenza per la pericolosa azione, non ebbe mai a riprendersi completamente, arrivando al suicidio nel 2010.
Il treno si fermò alla stazione di Castiglion Fiorentino dove arrivarono i primi soccorsi per le persone ferite. Il sovrintendente Petri era però già deceduto mentre il suo assalitore moriva alcune ore dopo in ospedale. Il poliziotto ferito gravemente venne salvato dopo una lunga operazione chirurgica.
Dopo le prime indagini si riusciva ad accertare che i due sospetti, controllati dai poliziotti, erano terroristi facenti parte delle Brigate Rosse e, dalle ricostruzioni e dal materiale rinvenuto sul treno e nella borsa della donna (documenti, floppy disk e due palmari), gli investigatori riuscivano a catturare, nel periodo successivo, tutti gli appartenenti dell'organizzazione terroristica responsabile anche degli omicidi di Massimo D'Antona e Marco Biagi, avvenuti rispettivamente negli anni 1999 e 2002.
Petri, il giorno della sua morte non doveva prestare servizio ma aveva chiesto un cambio turno per assistere un ex collega dei Carabinieri malato gravemente.
Il Sovrintendente di Tuoro sul Trasimeno Petri lascia la moglie ed un figlio di 23 anni poliziotto anch'egli.
Alla sua memoria è stata conferita la medaglia d'oro al valor civile, consegnata alla moglie dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ed un monumento bronzeo a suo ricordo, rappresentante un cuore spezzato, è stato collocato nel piazzale della stazione ferroviaria di Castiglion Fiorentino, a lui ora dedicata.
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