08 dicembre, 2006

PROMEMORIA – 8 dicembre 1941 - Olocausto a Chelmno


Olocausto: I nazisti usano i camion a gas per la prima volta nel campo di Chelmno, nei pressi di Lodz.
Il termine olocausto (dal greco holos "completo" e kaustos "rogo" come nelle offerte sacrificali) venne introdotto alla fine del XX secolo per riferirsi al tentativo compiuto dalla Germania nazista di sterminare tutti quei gruppi di persone ritenuti "indesiderabili".
Il campo di sterminio di Chełmno (in tedesco: Vernichtungslager Kulmhof) era un campo di sterminio del regime nazista costruito durante la seconda guerra mondiale nei pressi della cittadina polacca di Chełmno nad Nerem (in tedesco: Kulmhof an der Nehr) situata circa a 100 chilometri a est di Poznan. Chełmno fu il primo campo di sterminio operativo: vi confluirono gli ebrei provenienti dal ghetto di Łódź, distante solo 70 km, in seguito ai programmi tedeschi di "arianizzazione" delle zone polacche del Warthegau entrate a far parte della Grande Germania dopo l'invasione tedesca. Chełmno fu inoltre il primo campo ad utilizzare la "gassazione" per le uccisioni di massa.
Almeno 152.000 persone persero la vita nel campo, principalmente ebrei del ghetto di Łódź e delle vicinanze, ma anche Rom ed alcuni ebrei ungheresi, polacchi, cechi e prigionieri di guerra sovietici.
Operatività del campo
Il campo di sterminio, situato in un castello sulle rive di un fiume, fu operativo dall'8 dicembre 1941 all'aprile 1943 quando venne chiuso e il forno crematorio venne fatto saltare. Nella primavera 1944 venne riaperto per completare la liquidazione del ghetto di Łódź e nuovamente chiuso nell'autunno 1944, quando si preferì dirottare gli ebrei rimasti verso Auschwitz.
Il campo era gestito da un comando speciale delle SS chiamato Sonderkommando Kulmhof che operava l'uccisione dei deportati attraverso esalazioni di monossido di carbonio prodotte da grossi autocarri appositamente attrezzati. Il primo comandante fu Herbert Lange sostituito nel 1942 da Hans Bothmann. Le aree del campo erano due, una zona amministrativa con la caserma e i magazzini dei ben confiscati alle vittime e l'area di cremazione e sepoltura.
La descrizione del funzionamento del campo deriva da una testimonianza resa nel corso del suo processo da Adolf Eichmann, che visitò il campo negli ultimi mesi del 1942. Le persone venivano condotte al castello con treni e camion, provenivano dal ghetto di Łódź, o dal Warthegau, dalla Germania, Lussemburgo e altri paesi. Nel cortile del castello veniva loro detto che sarebbero stati disinfestati e lavati per poi essere portati in campi di lavoro in Germania. All'interno del castello venivano costretti a spogliarsi e poi condotti su una rampa che portava ad un carro. Una volta nel carro questo veniva sigillato e in poco più di 10 minuti i gas di scarico provocavano il soffocamento dei passeggeri. I corpi venivano poi portati in un bosco e bruciati.

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