23 dicembre, 2006
Riapre Villa Torlonia. Restaurati parco e Casino Nobile
Ha riaperto, dopo venti mesi di restauri condotti dal Comune, Villa Torlonia sulla via Nomentana, la più moderna tra le antiche ville della capitale – "l'ultima impresa del mecenatismo romano", come è stata definita –. Portata a compimento un'attenta ricostruzione storica dei giardini (a cura dell'Assessorato all'Ambiente) e del Casino Nobile (a cura dell'Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza ai Beni Culturali). L'impegno economico complessivo è stato di cinque milioni e mezzo di euro.
I giardini hanno ritrovato l'assetto settecentesco, con la bonifica della vegetazione esistente e il ripristino delle forme presenti nei disegni originari. Collocati circa trecento alberi (lecci, cipressi, agapanti, ulivi); ricostruiti i due cerchi di palme nelle aiole presso la scalinata del palazzo; ricreate le siepi di arbusti; abbellite le terrazze con 132 vasi di terracotta; ricostruito presso la Tribuna il gazebo.
Effettuati anche interventi radicali per ricostruire il paesaggio: è stato ricreato il laghetto dietro il Casino Nobile (voluto da Alessandro Torlonia per celebrare il prosciugamento del Fucino e poi cancellato dalle piante spontanee) ed è rinata la collina artificiale, compattando il terreno e consolidando il tutto con palizzate di sostegno. E' stata eliminata tutta la vegetazione infestante e sono stati potati e messi in sicurezza tutti gli alberi e gli arbusti.
Ricostruiti i viali, dopo scrupoloso studio delle planimetrie d'origine e dei materiali d'epoca. Ringhiere e panchine sono in ferro e hanno disegno filologico, squisitamente settecentesco. I nuovi lampioni sono a lanterna e i cestini porta-rifiuti sono intonati all'ambiente. Lungo i viali e sulle aiole sono stati collocate statue di marmo appartenenti alla collezione di reperti della villa, finora conservate nei magazzini.
Il restauro delle architetture: il Casino Nobile, l'edificio principale della villa Torlonia (realizzato dal Valadier e completato da Giovan Battista Caretti tra il 1832 e il 1840), residenza dei Torlonia, dopo decenni di abbandono è tornato all'aspetto di metà Ottocento, con la profusione di elementi decorativi creati dai più noti artisti del tempo (Thorvaldsen, Podesti, Coghetti, Fioroni). Torna così perfettamente leggibile la struttura interna: la sala da ballo con le due 'orchestre', le sale neo-gotiche, quelle neo-rinascimentali e neoclassiche, la sala egizia al piano superiore. Un esempio unico di sfarzo per l'epoca. Restaurate anche la tribuna e la fontana del Valadier, accanto al casino – qui è riemerso l'originario specchio d'acqua rettangolare e sono state ricreate le 'passeggiate' intorno alla vasca –.
Il Casino Nobile ospita un'esposizione permanente: "La Scuola Romana", con 150 opere dei protagonisti del movimento artistico romano tra le due guerre – Mafai, Cagli, Donghi, Trombadori, Caporossi, Vespignani…– . Il 'museo' del Casino Nobile si lega direttamente alla nuova funzione del vicino Casino dei Principi, restaurato nel 2002 per accogliere l'archivio cartaceo della stessa Scuola Romana e, sui due piani nobili, mostre temporanee.
L'attività espositiva del Casino dei Principi s'inaugura con la mostra "A carte scoperte. 23 anni di vita dell'Archivio della Scuola Romana": un viaggio nel fermento artistico-culturale della capitale tra le due guerre mondiali, con una miriade di documenti, con opere prestate da collezionisti privati e con una mappa della città negli anni Venti e Trenta, dove sono indicati studi, gallerie, teatri e luoghi di ritrovo degli artisti del tempo.
Per orientarsi nella villa e conoscerne ogni aspetto, la Sovrintendenza Comunale ha pubblicato un'ampia guida (quasi 200 pagine) e una pianta con informazioni sintetiche.
Per saperne di più: www.museivillatorlonia.it, www.zetema.it.
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