07 dicembre, 2006

PROMEMORIA - 7 dicembre 2000 - A Nizza viene solennemente proclamata la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea


La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea è stata solennemente proclamata il 7 dicembre a Nizza e risponde alla necessità emersa durante il Consiglio europeo di Colonia (3 e 4 giugno 1999) di definire un gruppo di diritti e di libertà di eccezionale rilevanza che fossero garantiti a tutti i cittadini dell’Unione. È priva di valore giuridico vincolante.
La Convenzione
Il progetto è stato elaborato da un'apposita Convenzione presieduta da Roman Herzog (ex presidente della Repubblica Federale tedesca) e composta di 62 membri:
• 15 rappresentanti dei Capi di Stato e di Governo degli stati membri;
• 1 rappresentante della commissione europea;
• 16 membri del Parlamento europeo;
• 30 membri dei parlamenti nazionali.
I diritti proclamati
La Carta enuncia i diritti e i principi che dovranno essere rispettati dall'Unione in sede di applicazione del diritto comunitario; l'attuazione di tali principi, comunque, è affidata anche alle normative nazionali.
Il testo della Carta inizia con un preambolo ed i 54 articoli sono suddivisi in 6 capi i cui titoli enunciano i valori fondamentali dell'Unione:
• Dignità (art 1-5)
• Libertà (art. 6-19)
• Uguaglianza (art. 20-26)
• Solidarietà (art. 27-38)
• Cittadinanza (art. 39-46)
• Giustizia (art. 47-50)
Il settimo capo (art. 51-54) è rappresentato da una serie di "Disposizioni Generali" che precisano l'articolazione della Carta con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU).
I diritti contenuti nella Carta sono classificabili in quattro categorie:
1. le libertà fondamentali comuni, presenti nelle costituzioni di tutti gli stati membri;
2. i diritti riservati ai cittadini dell'Unione, in particolare riguardo alla facoltà di eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo e di godere della protezione diplomatica comune;
3. i diritti economici e sociali, quelli che sono riconducibili al diritto del lavoro;
4. i diritti moderni, quelli che derivano da alcuni sviluppi della tecnologia, come la tutela dei dati personali o il divieto all'eugenetica.

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