02 dicembre, 2006

Quello che le minerali non osano confessare



Il nostro test su 39 marche scopre ancora alti contenuti di arsenico e nitrati

Rispetto a un anno fa la situazione in alcuni casi è migliorata ma ci sono ancora acque ai limiti della legalità, accanto a bottiglie che dimostrano un'ottima qualità.

Nonostante la drammatica crisi economica, rimaniamo il Bengodi delle minerali, dato che continuiamo a spendere 3 miliardi di euro per gli 11 miliardi di litri che consumiano ogni anno. Cifre da capogiro, che superano di quasi un miliardo di euro quanto spendiamo ogni anno per il nostro prodotto simbolo, la pasta. E che ci spingono a riflettere sulla qualità di ciò che ci viene proposto dai 265 marchi che da noi trovano il mercato più ricco del mondo, piuttosto che sull’eleganza del contenitore. Ed è probabile che tante perplessità trovino un qualche fondamento concreto nei ricorrenti allarmi che turbano i consumatori. Ultimo, in ordine di tempo, quello che ha portato all’inizio di quest’anno alla sospensione temporanea dell’autorizzazione al commercio per 125 marchi di minerali. Logico, dunque, chiederci cosa beviamo tutti i giorni e per cosa spendiamo così tanti soldi, convinti come siamo di acquistare una maggior sicurezza e una migliore qualità rispetto a quanto ci viene elargito quasi gratis dai nostri acquedotti. Domande che Il Salvagente si pone da anni e alle quali dà una risposta - non sempre tranquillizzante - attraverso serie analisi di laboratorio. Esattamente quello che abbiamo fatto anche quest’anno realizzando in collaborazione con la sezione di Cuneo del Movimento consumatori un complesso e lungo test. I laboratori francesi dell’Eurofins di Nantes hanno messo sotto la lente 38 marche di minerali e un’acqua da tavola, venduta nei supermercati allo stesso prezzo e negli stessi scaffali delle minerali, senza che il consumatore possa differenziarla dalle altre (né sia informato delle differenze, anche di legge, che riguardano questa categoria di acque). Dunque, cos’è che beviamo? Di tutto, senza troppe distinzioni, a condizione che sia imbottigliato

Nessun commento: