20 gennaio, 2009

PROMEMORIA 20 gennaio 1990 - In seguito a pogrom antiarmeni, Mosca dispiega l'Armata rossa a Baku


In seguito a pogrom antiarmeni, Mosca dispiega l'Armata rossa a Baku.
Pogrom è un termine storico di derivazione russa (Погром, che in Italiano significa letteralmente "distruzione") con cui vengono indicate le sommosse popolari antisemite, e i conseguenti massacri e saccheggi, avvenute in Russia al tempo degli Zar, tra il 1881 e il 1921, con il consenso - se non con l'appoggio - delle autorità. Il termine ha poi assunto il valore di "persecuzione sanguinosa di una minoranza" in maniera decontestualizzata nel tempo e nello spazio. In questo senso, il primo pogrom contro il popolo ebraico è quello compiuto nel 38 d.C. ad Alessandria d'Egitto.
Dopo numerosi episodi avvenuti nel corso del Medioevo, i primi veri e propri pogrom dell'età contemporanea furono attuati nel 1881 in seguito all'assassinio dello zar Alessandro II. Un paio di decenni dopo, con il fallimento della rivoluzione russa (1905), circa seicento fra villaggi e città furono al centro di pogrom; un massacro ai danni della popolazione ebraica si era già avuto nel 1903 a Kišinev (oggi Chişinău, Moldavia). Sebbene tali «spedizioni punitive» fossero accreditate come reazioni spontanee della popolazione verso gli usi religiosi ebraici, sembra certo che esse furono volutamente organizzate dal governo zarista per convogliare verso l'intolleranza religiosa e l'odio etnico la protesta di contadini e lavoratori salariati sottoposti a dure condizioni di vita. Anche nella guerra civile susseguente alla rivoluzione bolscevica del 1917 furono attuati in Ucraina dai capi delle Armate bianche numerosi pogrom che causarono centinaia di migliaia di vittime.
Vengono inoltre definiti pogrom una serie di massacri di cittadini armeni eseguiti dai Curdi tra 1895 e 1896 su precisa volontà dell'impero Ottomano, cui le organizzazioni indipendentiste armene risposero con atti terroristici, peggiorando ulterirmente la propria posizione. Con il mutamento al vertice di Istambul, quando presero il potere i "giovani turchi", sembrò che il periodo dei pogrom fosse finito per gli Armeni, ma con la guerra mondiale la situazione cambiò bruscamente, e i pogrom si trasformarono da fenomeno locale e sporadico in un organizzato e sistematico massacro.
Un pogrom accompagnò anche - nella Notte dei cristalli - l'inizio della campagna antiebraica nazista che portò alla Shoah.
Durante le prime tre settimane della seconda guerra mondiale 250.000 furono gli ebrei vittime di pogrom scatenati dai cittadini polacchi approfittando del caos generale durante l' invasione tedesca.[1]
Numerosi furono anche i pogrom successivi alla seconda guerra mondiale ai danni dei sopravvissuti della Shoah, o di minoranze cristiane in terra islamica (pogrom di Istanbul); l'episodio più noto è il pogrom di Kielce del 1946, legato all'accusa del sangue della propaganda antisemita.

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