28 ottobre, 2007
PROMEMORIA 28 OTTOBRE 1492 - Cuba: Cristoforo Colombo sbarca in America
La figura di Cristoforo Colombo è rimasta nella storia per la scoperta dell'America.
L'impresa navale di Colombo, motivata dal desiderio di raggiungere le Indie e commerciarvi direttamente e più velocemente, fu resa possibile dalla determinazione del viaggiatore genovese ma anche, come quasi tutte le scoperte, da un suo errore.
Egli sosteneva infatti che la Terra avesse un diametro più piccolo di quello effettivo e che il continente euroasiatico fosse più esteso di quanto non sia in realtà: la composizione di questi due errori pensati da Toscanelli aveva come effetto la convinzione, effettivamente infondata, di poter compiere la traversata.
Infatti, nonostante la credenza oggi molto diffusa che Colombo fosse il solo a sostenere che la Terra fosse rotonda, questa idea era invece opinione comune della gente colta del basso Medioevo (per tutti, si possono citare San Tommaso d'Aquino e Dante Alighieri).
Già dall'antichità, infatti, le osservazioni prodotte in ambiente astronomico-matematico ellenistico (dove la circonferenza della Terra era stata accuratamente misurata da Eratostene) erano state riprese e perfezionate dagli scienziati musulmani, che avevano tradotto e studiato quei testi, e dagli studiosi occidentali.
La leggenda che la Terra fosse considerata piatta deriva da un romanzo del 1828, La vita e i viaggi di Cristoforo Colombo di Washington Irving, che descriveva la falsa immagine di un Colombo unico sostenitore della teoria di una Terra rotonda contro l'ignoranza medioevale. In realtà, la forte opposizione che Colombo trovò derivava dal fatto che la traversata oceanica era considerata troppo lunga per essere fattibile.
I calcoli di Colombo erano sbagliati, mentre quelli dei suoi avversari erano sostanzialmente corretti: Colombo stimava in appena 4400 km la distanza dalle Isole Canarie alla costa asiatica, un valore cinque volte più piccolo di quello reale. La grande fortuna di Colombo fu che il suo viaggio venne molto ridotto, perché sulla strada per le Indie trovò le Americhe, altrimenti la sua spedizione sarebbe sicuramente perita in mezzo all'oceano, o sarebbe tornata indietro.
Colombo stesso non si rese conto di essere su un continente diverso da quello che si aspettava: in seguito come annoto' sui suoi diari battezzo' le terre scoperte nuevo mundo e nel suo ultimo viaggio riconobbe le coste di ciò che lui definì il continente.
Prima di Colombo già alcuni popoli avevano compiuto tentativi di viaggi verso il nuovo continente, come ad esempio i vichinghi, gli scandinavi ed infine gli stessi portoghesi. I colonizzatori islandesi arrivarono in Groenlandia all'inizio del secondo secolo.
In tempi vicini all'impresa del navigatore genovese, è stato documentato un altro viaggio verso le nuove terre, per volere del re di Portogallo Alfonso V e del re di Danimarca, utilizzarono navi danesi condotte da marinai portoghesi per esplorare le coste della Groenlandia tra il 1476 e il 1477. Alcuni storici sostengono che anche Colombo prese parte a questa spedizione[citazione necessaria]. Alla luce di questi fatti è però difficile dimostrare con esattezza che il nuovo continente non fosse già più o meno conosciuto all'epoca.
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