Milano, si apre il XIII congresso del PCI, nel corso del quale Enrico Berlinguer sarà eletto segretario del partito.
Raggiunta prima del previsto a causa dei disagi medici patiti da Longo, che dovette prima delegare e poi definitivamente "abdicare" (nel 1972), la sua segreteria fu caratterizzata da un lato dal tentativo di collaborare con la DC nella prospettiva di realizzare riforme sociali ed economiche che considerava indispensabili, dall'altro dalla convinzione della necessità di rappresentare un nuovo comunismo indipendente dall'URSS (chiamato "eurocomunismo").
Negli anni in cui Berlinguer fu segretario il PCI raggiunse il suo massimo storico, il 34,4% del 1976, e alcuni affermano che questo risultato sia stato ottenuto principalmente per merito di Berlinguer. Va d'altro canto ricordato che dopo avere toccato il proprio massimo storico negli anni settanta il Partito Comunista iniziò una fase di lento ma progressivo e inarrestabile declino, di cui si notarono chiaramente gli effetti già nei primi anni ottanta sotto la segreteria di Berlinguer. Non si può escludere ed anzi è probabile che sia i migliori risultati elettorali del Partito Comunista sia i suoi insuccessi elettorali che a partire dagli anni ottanta si sarebbero sistematicamente ripetuti e via via aggravati rispondessero in realtà a fenomeni di ampio respiro e a condizioni profonde della società italiana su cui solo in parte l'azione politica di Berlinguer poteva avere un impatto.
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