05 marzo, 2012

PROMEMORIA 5 marzo 1974 - Guerra del Kippur: le truppe israeliane si ritirano dalla riva ovest del Canale di Suez

Guerra del Kippur: le truppe israeliane si ritirano dalla riva ovest del Canale di Suez.
La guerra del Kippur anche conosciuta come del Ramadan, d'Ottobre o guerra arabo-israeliana del 1973 (ebraico: מלחמת יום הכיפורים, Milhemet Yom HaKipurim; o מלחמת יום כיפור, Milhemet Yom Kipur; arabo: حرب أكتوبر, Ḥarb Uktūbir; o حرب تشرين, Ḥarb Tishrīn), fu combattuta dal 6 ottobre (Yom Kippur, 9 ramadan 1393 E.) al 24 ottobre 1973 tra Israele e una coalizione composta da Egitto e Siria.
La guerra iniziò quando l'Egitto e la Siria lanciarono, nel giorno dello Yom Kippur 5734, un attacco congiunto a sorpresa, rispettivamente nel Sinai e nelle alture del Golan, territori conquistati sei anni prima da Israele durante la guerra dei sei giorni.
Gli egiziani e i siriani avanzarono durante le prime 24-48 ore, dopo le quali la situazione cominciò a entrare in una fase di stallo per poi volgere a favore di Israele. Nella seconda settimana di guerra, i siriani erano stati completamente respinti ed erano fuori dalle alture del Golan. Nel Sinai, a Sud, gli israeliani avevano agito sui punti di comunicazione tra le due armate arabe penetrate nella regione, ed erano entrati a loro volta in territorio egiziano dopo il superamento del Canale di Suez (che faceva da frontiera prima del 6 ottobre). Al momento del cessate il fuoco, la III Armata egiziana era totalmente tagliata fuori da ogni linea di rifornimento e contatto col resto del contingente arabo, pur protetta da un forte sistema missilistico.
Il conflitto ebbe implicazioni a lungo termine per molti paesi. Il mondo arabo, che si sentiva umiliato dalla completa disfatta dell'alleanza siro-giordano-egiziana durante la guerra dei sei giorni, ebbe modo di sentirsi psicologicamente appagato dalle vittorie ottenute nelle prime battaglie e questo spianò la strada al processo di pace che si aprì poco dopo la fine delle ostilità, oltre ad alcune liberalizzazioni economiche che, nel linguaggio egiziano, furono chiamate Infitāḥ (lett. "Apertura").
Non v'è dubbio che, dopo i primi clamorosi successi arabi, la situazione tattica volse con lenta progressione a favore dell'esercito israeliano. Non c'è tuttavia neppure alcun dubbio che, strategicamente, la guerra abbia costituito un'indubbia vittoria egiziana. Il Canale fu infatti superato, contro ogni volere israeliano che aveva infatti costruito lungo tutta la linea del fronte sinaitico una massiccia opera contenitiva di difesa (la cosiddetta "linea Bar-Lev"), sebbene occorra tenere in considerazione che durante il Kippur le forze israeliane, in digiuno e preghiera, non avrebbero potuto in alcun modo contrastare le forze arabe, anche esse però in digiuno e in preghiera per il mese del Ramadan. Il ritorno al controllo del Canale rappresentò inoltre una cospicuo cespite di entrata di divise straniere, necessarie a un paese sovrappopolato ed economicamente sottosviluppato.
Gli Accordi di Camp David che intervennero subito dopo portarono alla normalizzazione delle relazioni tra Israele ed Egitto, prima nazione araba a riconoscere l'esistenza dello Stato di Israele. L'Egitto, che si era già sostanziosamente affrancato dall'influenza e dall'aiuto sovietici, dichiarò implicitamente la volontà di staccarsi quasi del tutto dall'URSS, operando un concreto riavvicinamento agli USA.

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