05 ottobre, 2007

Al Teatro Valle "Donna non rieducabile" in memoria di Anna Politkovskaya


Ad un anno dall’uccisione della giornalista russa Anna Politkovskaya, una testimone irriducibile della travagliata e tragica realtà post-sovietica, l’assessorato alle Politiche culturali della Provincia di Roma - in collaborazione con l’Associazione Articolo 21 e l’ETI Teatro Valle - promuove uno spettacolo per ricordare il suo percorso di cronista (così lei stessa si definiva) e di donna.
Sabato 6 ottobre al Teatro Valle, dalle ore 21, con ingresso libero fino a esaurimento posti verrà messo in scena “Donna non rieducabile” con Ottavia Piccolo.

Lo spettacolo, nel ripercorrere la vicenda pubblica e privata della Politkovskaya, rinnova (dopo il successo di “Processo a Dio”) la collaborazione artistica tra Stefano Massini, giovane drammaturgo fiorentino, e l’attrice Ottavia Piccolo, che in questa sua intensa interpretazione sarà accompagnata in scena dalle musiche per arpa eseguite dal vivo da Floraleda Sacchi. Il coordinamento artistico è stato curato da Silvano Piccardi.

Uno spettacolo di forte impatto emotivo e di grande rilievo politico, che sviluppa la drammatica vicenda della Politkovskaya contestualizzandola nel tempo della comunicazione globale.
“Abbiamo voluto promuovere questa straordinaria pièce di teatro civile dedicata alla Politkovskaya” - afferma Vincenzo Vita, assessore alle politiche culturali della Provincia di Roma - quale doverosa testimonianza di riconoscenza verso una donna e una giornalista che ha messo la libertà di informazione in cima ai valori della sua vita, che per ciò le è stata tolta con un barbaro assassinio.”

“La tragica vicenda di Anna Politkovskaya - aggiunge l’assessore Vita - ci ricorda come ancora oggi, in gran parte del mondo, il diritto di cronaca è una libertà fondamentale negata e tanti giornalisti pagano con la vita per raccontare la realtà (l’atroce repressione del movimento dei monaci in Birmania di questi giorni è solo l’ultimo esempio). Non è una questione che riguarda gli addetti ai lavori, bensì deve coinvolgere l’opinione pubblica globale nella lotta per l’affermazione di un diritto universale.”

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