10 aprile, 2011

PROMEMORIA 10 aprile 1971 - Guerra fredda: nel quadro di iniziative diplomatiche la squadra di ping pong statunitense viene ospitata in Cina.


Guerra fredda: nel quadro di iniziative diplomatiche la squadra di ping pong statunitense viene ospitata per una settimana in Cina<
Il 6 aprile del 1971 la squadra di ping pong americana, già in Giappone per il 31º Campionato Mondiale di Tennis Tavolo, ricevette un invito dagli avversari della RPC per visitare la Cina. Il 10 aprile del 1971 la squadra e i giornalisti al seguito divennero i primi americani a mettere piede nella capitale della RPC da quando il partito comunista di Mao Zedong prese il potere 22 anni prima, nel 1949. Prima di questa visita, undici americani furono ammessi nella RPC, per una settimana, in quanto affiliati al Partito internazionale delle Pantere Nere e la Cina considerò l'organizzazione internazionale come un'ambasciata americana. Pur tuttavia fu un evento inusuale: come altri cittadini americani, anche il senatore Eugene McCarthy espresse il desiderio di visitare la Cina dopo le elezioni presidenziali del 1968, ma nemmeno lui riuscì ad ottenere un ingresso in Cina nonostante il suo status.
Secondo History of U.S. Table Tennis di Tim Boggan, che accompagnò la squadra americana, tre eventualità potrebbero aver (singolarmente o concomitantemente) dato origine all'invito cinese. Il primo fu che il gallese H. Roy Evans, l'allora presidente della International Table Tennis Federation (Federazione Internazionale per il Tennis Tavolo), dichiarò di aver visitato la Cina prima del 31º Campionato Mondiale e suggerì alle autorità cinesi per lo sport e al Premier Zhou Enlai che la Cina avrebbe dovuto muoversi per entrare in contatto con il mondo attraverso eventi internazionali sportivi dopo la Rivoluzione Culturale.
Il secondo fu perché Leah "Miss Ping" Neuberger, la giocatrice americana che vinse nel 1956 il titolo mondiale di doppio misto e fu nove volte campionessa di singolo agli U.S. Open, era in viaggio al tempo con la squadra canadese di tennis tavolo che fu invitata dalla Cina a visitare il paese. Come parte di una tattica diplomatica, la Cina estese l’approvazione alla richiesta di un visto per Leah Neuberger, all’intera squadra americana.
Il terzo evento, forse quello che più probabilmente fu l’innesco, specialmente secondo le fonti cinesi, fu l’inaspettato ed emozionante incontro tra l'estroverso giocatore americano Glenn Cowan e il giocatore cinese Zhuang Zedong, tre volte campione del mondo (1961, 1963 e 1965) e vincitore di numerosi altri tornei di tennis tavolo. Zhuang Zedong descrisse l’accaduto in un’intervista al USC U.S.-China Institute nel 2007.
La concatenazione di eventi che portarono all’incontro ebbe inizio nel momento in cui Glenn Cowan perse l’autobus della squadra, un pomeriggio dopo gli allenamenti a Nagoya, durante il 31º Campionato Mondiale di Tennis Tavolo. Cowan si era allenato per 15 minuti assieme al giocatore cinese Liang Geliang quando un ufficiale giapponese si avvicinò con l’intenzione di chiudere l’area degli allenamenti. Mentre Cowan cercava invano l’autobus della sua squadra, un giocatore cinese gli fece cenno di salire sull’autobus della sua squadra. Alcuni momenti dopo una casuale conversazione con i giocatori cinesi con l’ausilio dell’interprete, Zhuang Zedong si avvicinò a Cowan dal suo sedile sul retro dell’autobus per salutarlo e per rendergli omaggio di un ritratto su seta dei monti Huangshan, un souvenir tipico dello Hangzhou. Cowan, desideroso di ricambiare il gesto, non riuscì a trovare altro nella sua borsa se non un pettine. L’americano rispose con esitazione “Gesù, non posso proprio darti un pettine. Vorrei poterti dare qualcosa, ma non posso”. Quando fu il loro momento di scendere dall’autobus, un’ondata di fotografi e giornalisti li stava aspettando. Con il clima politico che sussisteva negli anni ’60, la vista di un atleta della Cina comunista assieme ad uno degli Stati Uniti suscitava certamente molto interesse.
Glenn Cowan comprò una maglietta con la bandiera con il simbolo della pace in rosso, bianco e blu e le parole “Let It Be”. Ad un altro incontro casuale con Zhuang Zedong, diede il regalo a Zhuang e questi lo accettò. Quando un giornalista chiese a Cowan: "Sig. Cowan, Le piacerebbe visitare la Cina?", Cowan rispose: "Bè, mi piacerebbe vedere tutti quei paesi che non ho mai visitato – Argentina, Australia, Cina… qualsiasi paese non abbia mai visto". "Ma cosa mi dice della Cina in particolare? Le piacerebbe andarci?" "Certamente" rispose Cowan.
Durante un'intervista nel 2002 con il famoso personaggio televisivo Chen Luyu, Zhuang Zedong raccontò ancora una volta la storia. "Il viaggio sull'autobus durò 15 minuti, e io esitai per 10 minuti. Ero cresciuto con lo slogan 'Abbasso l'imperialismo americano!' E durante la Rivoluzione culturale, la retorica della lotta di classe era impiegata più che mai, e mi stavo chiedendo, 'Ma è giusto avere a che fare con il tuo nemico numero 1?'"
Zhuang ricordò quindi che il Presidente Mao Zedong incontrò Edgar Snow sul palco di Piazza Tiananmen in occasione della festa nazionale del 1970 e gli disse che la Cina doveva riporre le sue speranze nel popolo americano. Zhuang guardò nella sua sacca e inizialmente frugò tra spille, distintivi con la testa di Mao, fazzoletti di seta e ventagli. Ritenendo che questi non costituissero un regalo decente, scelse infine il già citato dipinto su seta delle montagne Huangshan. Il giorno seguente, molti quotidiani giapponesi mostravano sulle loro pagine foto di Zhuang Zedong e Glenn Cowan.
Pochi giorni dopo il dipartimento cinese degli affari esteri ricevette un rapporto secondo cui la squadra statunitense di ping pong sperava di essere invitata a visitare la Cina. Come al solito, il dipartimento declinò la richiesta e Zhou Enlai e Mao Zedong concordarono con la decisione. Nella sera dello stesso giorno, comunque, Mao Zedong vide la notizia dell'incontro tra Zhuang Zedong e Glenn Cowan su Dacankao, un giornale disponibile solo alle più alte gerarchie del governo. Ciò fece cambiare idea a Mao, che decise di invitare la squadra statunitense. Venne riportato che Mao Zedong disse, "Questo Zhuang Zedong non solo gioca bene a ping pong, ma è bravo in affari esteri, è portato per la politica."
Il 10 aprile 1971, nove giocatori americani, quattro funzionari e due consorti attraversarono un ponte a tra Hong Kong e la Cina continentale e passarono una settimana tra partite dimostrative, visite guidate e eventi mondani. Nel febbraio del 1972 Richard Nixon compì la sua storica visita in Cina. Due mesi dopo il viaggio di Nixon, dal 12 al 30 aprile 1972, Zhuang Zedong ricambiò in qualità di capo delegazione della squadra di ping pong cinese. Sullo stesso itinerario di quel viaggio ci furono visite in Canada, Messico e Peru. Ad ogni modo, i tentativi cinesi di contattare altre nazioni per mezzo della diplomazia del ping pong non ebbero sempre successo, come quando l'Associazione Indonesiana Tennis tavolo (PTMSI) rifiutò l'invito cinese nell'ottobre del 1971, sostenendo che accettare l'invito avrebbe migliorato la reputazione della Repubblica Popolare Cinese.
Poiché né gli atleti, né i giornalisti sovietici apparirono in Cina dopo la visita dei giocatori e giornalisti americani, si speculò che l'evento segnalasse una comune ostilità di entrambi gli stati nei confronti dell'Unione Sovietica.

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