13 gennaio, 2007
PROMEMORIA 13 gennaio 1943 - Adolf Hitler proclama la "Guerra totale"
Adolf Hitler (Braunau am Inn, Austria, 20 aprile 1889 - Berlino, 30 aprile 1945). Reichskanzler (Cancelliere) dal 1933 e Führer (Guida, Condottiero) della Germania dal 1934 al 1945 (Terzo Reich). Fu il fondatore e leader del Partito Nazional Socialista dei Lavoratori Tedeschi (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei), noto con il nome abbreviato di Partito Nazista.
Hitler conquistò il potere cavalcando lo scontento e l'orgoglio ferito del popolo tedesco, a causa della sconfitta nella Prima guerra mondiale e della grave crisi economica che affliggeva la Repubblica di Weimar. Sfruttando abilmente la sua oratoria carismatica e facendo leva sull'insoddisfazione delle classi medie, presentò un manifesto politico intriso di nazionalismo, anticomunismo e antisemitismo, e dopo alterne vicende (fallito Putsch nel '23, con conseguenti otto mesi di carcerazione) arrivò alla Cancelleria nel 1933, instaurando la dittatura nel 1934. Grazie ad un possente ed efficace programma di ristrutturazione economica e riarmo militare, Hitler perseguì una politica estera estremamente aggressiva, volta ad espandere il Lebensraum (spazio vitale) tedesco a spese delle popolazioni dell'Europa orientale. In un'escalation di atti di sfida alla comunità internazionale, giunse ad invadere la Polonia il 1 settembre del 1939, provocando lo scoppio della Seconda guerra mondiale.
Hitler fu fautore e responsabile sin dal 1933 di una politica di discriminazione e segregazione degli Ebrei dalla vita sociale ed economica del Paese; politica che dal 1941 si tramutò in un piano d'internamento e sterminio totale ("Soluzione finale") al quale ci si è riferiti sin dall'immediato dopoguerra con il termine di Shoah o Olocausto. Oltre al genocidio degli Ebrei, la "Soluzione finale" prevedeva l'eliminazione di altri gruppi etnici, politici e sociali (Rom, popolazioni slave, omosessuali, comunisti, disabili mentali, minoranze religiose, prigionieri di guerra e oppositori politici).
Sconfitto dagli Eserciti alleati, e con le truppe sovietiche ormai penetrate in città, si suicidò nel suo bunker di Berlino il 30 aprile 1945, insieme alla compagna Eva Braun, che aveva sposato poche ore prima.
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