09 maggio, 2007

PROMEMORIA 9 maggio 1997 - Un proiettile colpisce una studentessa, Marta Russo, all'interno dell'Università La Sapienza


L'omicidio di Marta Russo, una studentessa italiana di Giurisprudenza, uccisa con un colpo di pistola all'interno dell'Università La Sapienza di Roma, fu un caso giudiziario che sollevò grande scalpore.
L'omicidio
Il 9 maggio 1997, alle 11,35 un proiettile raggiunge Marta Russo che al momento si trova, insieme a un'amica, all'interno della Città Universitaria, in un vialetto situato tra le facoltà di Scienze Statistiche, Giurisprudenza e Scienze Politiche. La ragazza viene immediatamente trasportata al vicino Policlinico Umberto I ma muore il 13 maggio.
Le indaginiA causa della complessità della scena del delitto, per ricostruire virtualmente il cortile dell'università è stata utilizzata una videocamera laser tridimensionale unica in Italia, in possesso della Facoltà di Architettura dell'Università di Ferrara ed in uso ai tecnici del NubLab (Laboratorio di modellazione e rilievo in tre dimensioni) / DIAPREM (Development of Integrated Automatic Procedure for Restoration of Monuments). Gli scanner 3D utilizzati abitualmente per rilevare l'architettura storica, in funzione del restauro, hanno permesso in questo caso di realizzare un modello estremamente preciso e completo come base per le perizie.[1]
Il processo
Il 15 dicembre 2003 la V Sezione Penale della Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva per l'omicidio Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro che, secondo la segretaria Gabriella Alletto, avrebbero accidentalmente esploso un colpo nei pressi di una finestra (peraltro diversa da quella indicata dai periti di cui sopra).

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