02 marzo, 2007
DEFICIT-PIL AL 4,4% NEL 2006, IL PIU' ALTO DA 10 ANNI
ANSA - L'indebitamento netto della pubblica amministrazione, cioe' il deficit calcolato in rapporto al Pil, e' aumentato per l'Italia nel 2006 arrivando al 4,4% (era 4,1% nel 2005). Lo rende noto l'Istat precisando che e' il risultato maggiore dal 1996 che si era chiuso con un deficit al 7%. ''L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil e' pari al 4,4% nel 2006, mentre nel 2005 era stato pari al 4,1%.
In valore assoluto - precisa l'Istat - esso e' aumentato di oltre 6.000 milioni di euro, attestandosi sul livello di 64.743 milioni. ''A questo peggioramento hanno contribuito alcune uscite per oneri straordinari pari a 29.666 milioni di euro, costituiti da: i rimborsi Iva sulle auto aziendali per un ammontare, al netto del recupero delle imposte dirette sugli stessi, di 15.982 milioni di euro, dovuti dallo Stato in base alla sentenza della Corte di giustizia europea del 14 settembre 2006; la cancellazione dei crediti dello Stato nei confronti della societa' Tav, per il finanziamento dell'alta velocita', in conseguenza dell'accollo diretto del debito di Infrastrutture Spa disposto dalla legge finanziaria del 2007 e pari a 12.950 milioni di euro; la retrocessione alla societa' di cartolarizzazione dei crediti di contributi sociali dovuti dai lavoratori agricoli, la cui riscossione era stata temporaneamente sospesa per legge, pari ad un ammontare di 734 milioni di euro''.
Al netto di questi oneri straordinari, l'indebitamento netto in rapporto al Pil sarebbe risultato pari al 2,4%. Il saldo primario e' risultato positivo e pari allo 0,2% del Pil, ''in peggioramento rispetto allo 0,4% dell'anno 2005 ed all'1,3% del 2004. Nel 2006 il saldo primario al netto degli oneri straordinari sarebbe risultato pari al 2,2% sul Pil'', sottolinea l'Istat mettendo in evidenza che ''il risparmio delle amministrazioni pubbliche, dato dal saldo delle partite correnti, e' tornato, dopo un triennio, ad essere positivo e pari a 19.005 milioni di euro, grazie al significativo aumento delle imposte correnti, sia dirette (+12,4%) che indirette (+7,8%)''.
Le uscite di parte corrente hanno registrato nel 2006 un tasso di crescita del 3,7%: il loro rapporto sul Pil, stabile rispetto al 2005, e' risultato pari al 44,5%.
Gli interessi passivi, dopo un triennio di trend decrescente, sono tornati a crescere del 5,2%. Le spese in conto capitale sono considerevolmente aumentate lo scorso anno per effetto degli oneri straordinari (+54,2%): ''senza tali oneri la crescita sarebbe stata del 2,3%, contro una crescita del 5,3% dell'anno precedente''. La sola spesa per investimenti e' aumentata dell'1,7%, contro la modesta crescita registrata nel 2005 (0,4%). I redditi da lavoro dei dipendenti pubblici sono cresciti del 4,1%, alla crescita hanno contribuito alcuni rinnovi contrattuali, fra cui quelli delle Regioni e degli Enti locali, della sanita', degli enti di ricerca e delle universita'.
Le spese per consumi intermedi hanno registrato una diminuzione dello 0,8%, contro una crescita del 5% dell'anno precedente. Le prestazioni sociali in natura (che includono prevalentemente spese per l'assistenza sanitaria in convenzione) sono cresciute del 3,4%, rispetto ad una crescita del 5,6% dell'anno precedente. Alla diminuzione dei consumi intermedi - spiega l'Istat - hanno contribuito, oltre ai provvedimenti contenuti nella Finanziaria per il 2006 e nel Decreto Bersani, anche la contrazione dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (Sifim).
DEFICIT 2006 A 2,4% SENZA UNA TANTUM Il rapporto tra deficit e pil nel 2006 si sarebbe attestato, senza l'aggravio delle una tantum, al 2,4%. Lo spiega l'Istat. Le una tantum che hanno peggiorato i conti lo scorso anno sono: i rimborsi Iva sulle auto aziendali, a seguito della sentenza della Corte di Giustizia europea, l'accollo diretto del debito di Ispa per l'Alta velocita' e la retrocessione alla societa' di cartolarizzazione di crediti e contributi sociali dovuti ai lavoratori agricoli.
PIL 2006 +1,9%, MASSIMO DAL 2000Il Pil italiano non corretto per i giorni lavorativi e' cresciuto nel 2006 dell'1,9%, il risultato migliore dal 2000. Lo rende noto l'Istat.L'Istituto di statistica il 13 febbraio scorso aveva diffuso il dato sul Pil corretto per giorni lavorativi, che evidenziava un progresso del 2%.
SALDO PRIMARIO 2006 POSITIVO A 0,2% PIL Il saldo primario, cioe' l'indebitamento al netto della spesa per interesse, e' risultato positivo nel 2006 e pari allo 0,2% del Pil, ''in peggioramento rispetto allo 0,4% dell'anno 2005 ed all'1,3% del 2004''. Lo rende noto l'Istat sottolineando che, al netto degli oneri straordinari (i rimborsi Iva sulle auto aziendali, l'accollo diretto del debito di infrastrutture Spa e la retrocessione alla societa' di cartolarizzazione dei crediti di contributi sociali dovuti dai lavoratori agricoli) il saldo primario nel 2006 sarebbe risultato pari al 2,2% sul Pil.
PIL E DEFICIT 2006 MIGLIORI DI STIME GOVERNO I dati sul Pil e sul deficit 2006 diffusi dall'Istat sono migliori delle previsioni del governo. Nell'ultimo documento ufficiale del Tesoro, il programma di stabilita' inviato a Bruxelles, la stima del governo sulla crescita del prodotto interno lordo si attestava all'1,6% (il dato Istat e' dell'1,9%). Migliore delle stime anche il deficit: il dato ufficiale inserito nel programma di stabilita' e' del 4,8% (ma si specificava che non includeva i debiti Ispa che pesano per un'ulteriore 0,9% portando dunque di fatto l'ultima stima del governo al 5,7%). Secondo il dato Istat e' invece al 4,4%.
CRESCE PRESSIONE FISCALE 2006 AL 42,3% La pressione fiscale complessiva (imposte dirette, indirette, in conto capitale e contributi sociali) e' aumentata nel 2006 di 1,7 punti percentuali rispetto all'anno precedente, attestandosi al 42,3%. Lo comunica l'Istat, ricordando che nel 2003 la pressione fiscale era pari al 41,4% e nel 2004 e nel 2005 al 40,6%. L'aumento ''e' l'effetto di una dinamica diversificata delle diverse componenti del prelievo fiscale e parafiscale, all'interno del quale le imposte dirette sono aumentate del 12,4%, quelle indirette sono cresciute del 7,8%, i contributi sociali effettivi sono aumentati del 4,7%, mentre le imposte in conto capitale sono significativamente diminuite (-88,1%) per il venir meno delle sanatorie fiscali. Al minor tasso di crescita dei contributi sociali ha contribuito la riduzione di una punto percentuale dell'aliquota di legge del contributo alla cassa degli assegni familiari dei lavoratori dipendenti''.
LAVORO: +1,6% OCCUPAZIONE NEL 2006 L'occupazione totale, espressa in termini di unita' di lavoro al netto della cassa integrazione guadagni, e' aumentata nel 2006 dell'1,6% (+2% le unita' di lavoro dipendenti, +0,7% quelle indipendenti).
Lo comunica l'Istat, sottolineando che ''dal punto di vista settoriale, si sono registrati aumenti dell'occupazione totale nell'agricoltura (+0,6%), nell'industria in senso stretto (+1,3%), nelle costruzioni (+0,6%) ed una crescita piu' sostenuta nel complesso dei servizi (+1,9%)''. I redditi da lavoro dipendente dell'intera economia sono aumentati nel 2006 del 4,6% e le retribuzioni lorde del 4,8%. In particolare, spiega l'Istat, le retribuzioni nel settore agricolo hanno registrato un aumento del 4,5%, nell'industria del 4,7% (rispettivamente +4,6% nell'industria in senso stretto e +4,9% nelle costruzioni) e nel complesso delle attivita' dei servizi del 4,9%.
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