28 marzo, 2007

"Per la liberazione di Rahmatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi"


Siamo angosciati per la sorte di Rahmatullah Hanefi. Il responsabile afgano
dell'ospedale di Emergency a Lashkargah è stato prelevato all'alba di martedì 20
dai servizi di sicurezza afgani.
Da allora nessuno ha potuto vederlo o parlargli, nemmeno i suoi famigliari. Non
è stata formulata nessuna accusa, non esiste alcun documento che comprovi la sua
detenzione. Alcuni afgani, che lavorano nel posto in cui Rahmatullah Hanefi è
rinchiuso, ci hanno detto però che lo stanno interrogando e torturando "con i
cavi elettrici".
Rahmatullah Hanefi è stato determinante nella liberazione di Daniele
Mastrogiacomo, semplicemente facendo tutto e solo ciò che il governo italiano,
attraverso Emergency, gli chiedeva di fare. Il suo aiuto potrebbe essere
determinante anche per la sorte di Adjmal Nashkbandi, l'interprete di
Mastrogiacomo, che non è ancora tornato dalla sua famiglia.
Domenica 25, il Ministro della sanità afgano ci ha informato che in un "alto
meeting sulla sicurezza nazionale" presieduto da Hamid Karzai, è stato deciso di
non rilasciare Rahmatullah Hanefi. Ci hanno fatto capire che non ci sono accuse
contro di lui, ma che sono pronti a fabbricare false prove.Non è accettabile che
il prezzo della liberazione del cittadino italiano Daniele Mastrogiacomo venga
pagato da un coraggioso cittadino afgano e da Emergency. Abbiamo ripetutamente
chiesto al Governo italiano, negli cinque giorni, di impegnarsi per l’immediato
rilascio di Rahmatullah Hanefi e il governo ci ha assicurato che l’avrebbe
fatto. Chiediamo con forza al Governo italiano di rispettare le parola data.

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