Muore Terri Schiavo, dopo aver vissuto per 15 anni in coma vegetativo. Il 18 marzo il marito Michael aveva ottenuto dal Tribunale l'autorizzazione ad interrompere l'alimentazione artificiale della moglie, malgrado i genitori della donna fossero decisamente contrari. La lenta morte della donna diventa un grande caso mediatico sia negli USA che nel resto del mondo
Negli Stati Uniti fece scalpore il caso di Terri Schiavo, in stato vegetativo persistente (PVS) dal 1990, al cui marito Michael la corte suprema dello Stato della Florida diede nel 2005 il permesso di sospendere l'alimentazione forzata. Anche in quel caso si discusse sulla correttezza dell'uso del termine eutanasia. La sospensione della terapia in casi di coma irreversibile o PVS è prassi normale negli Stati Uniti: il caso nacque perché i genitori di Terri si erano sempre opposti alla richiesta del genero, imputandola solo al suo desiderio di liberarsi della moglie. Terri divenne - suo malgrado - un oggetto di battaglia ideologico-politica tra i sostenitori del diritto alla vita a tutti i costi e quelli che sostenevano il diritto a una vita degna d'essere vissuta. Comunque, a metter fine alle polemiche, fu l'esame autoptico praticato sulla donna dopo la sua morte: l'esame medico-legale appurò che il cervello di Terri Schiavo pesava circa la metà di quello di una donna in perfetta salute della stessa età, che gran parte delle cellule era irrimediabilmente distrutta o danneggiata, e che essa era totalmente incapace di percepire alcun senso, tantomeno sentire o vedere.
Nessun commento:
Posta un commento