21 novembre, 2007

Ritrovato il Lupercale, la culla di Romolo e Remo


"L'idea che il Lupercale fosse una grotta con sorgenti, poi solennizzata da Augusto, è qualcosa di più di una suggestione", il Ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli, nel corso di una conferenza stampa straordinaria, ha annunciato che c'è ragionevole certezza che sia stato ritrovato sul Palatino, nel complesso augusteo, il Lupercale, il luogo dove la lupa avrebbe allattato i gemelli.

Le indagini sono rientrate in un programma di interventi urgenti sul Palatino che il ministero ha finanziato con 12 milioni di euro e che il 10 dicembre porteranno alla presentazione dei risultati del restauro della Casa di Augusto, che a febbraio 2008 riaprirà al pubblico.

Il sindaco di Roma Walter Veltroni ha detto che "Con la scoperta del Lupercale siamo di fronte ad un avvenimento scientifico di enorme importanza. L'individuazione della grotta dove, secondo la leggenda, Romolo e Remo furono allattati dalla Lupa, è la dimostrazione di quali tesori la nostra città ancora preservi e quanto sia possibile ancora ottenere da quel lavoro quotidiano, fatto di passione, professionalità e impegno, che ha consentito agli archeologi delle Soprintendenze, di portare alla luce e consegnare non solo alla città ma al mondo intero un luogo tra i più sacri della Roma antica. A loro va il mio ringraziamento personale e quello dell'intera città ".

Le fasi del ritrovamento sono state esplicitate dal ministro Rutelli: "Nel corso di un'esplorazione del Palatino, sul versante che si affaccia sul Circo Massimo una sonda con telecamera scesa a quasi sedici metri ha trovato qualcosa di straordinario che potrebbe ragionevolmente testimoniare quello che e' il luogo del mito della storia di Roma, il Lupercale, un luogo ipogeo, una grotta dove la lupa avrebbe allattato i gemelli, mai rinvenuto. E' ragionevole ipotizzare che Augusto nel trasformare in palazzo la sua residenza, avesse voluto inglobare questo luogo".

Una volta decorata a cassettoni che riquadrano motivi geometrici non figurativi realizzati a mosaico con tessere di marmo policromo. Il tutto impreziosito ulteriormente da filari di conchiglie bianche e da un'aquila che spicca al centro della volta. E' questa la prima immagine che viene restituita dell'ipotetico Lupercale dalla ricostruzione tridimensionale ottenuta dal laser scanner calato nella profondità di oltre sedici metri dopo il primo saggio della sonda.

Una struttura probabilmente complessa, che può articolarsi in più ambienti visto che la tradizione letteraria parla di Lupercali. E' noto che Augusto si impossessò del mito di Romolo e Remo volendo costruire la sua casa sul Lupercale trasformandolo secondo il gusto dell'epoca. Il luogo è un santuario frutto di diciassette secoli di storicizzazione, dodici prima di Cristo e cinque dopo. Scomparso probabilmente quando papa Gelasio nel V secolo tentò di bloccare il rito pagano dei Lupercali. Un ambiente che, come rivela il noto archeologo Carandini "offrirà un'ulteriore sorpresa in loco". L'ambiente e' stato individuato in un'area ancora inesplorata, a una profondità tale che la struttura geologica ne riconosce l'effettiva natura di grotta con infiltrazioni d'acqua, e le fonti letterarie parlano proprio di una grotta con sorgenti d'acqua.

Nessun commento: