23 novembre, 2007

PROMEMORIA 23 novembre 1980 - Terremoto dell'Irpinia


Terremoto dell'Irpinia: si verificò un sisma del settimo grado della scala Richter con epicentro nel comune di Conza della Campania (AV), che causò circa 300.000 sfollati, 10.000 feriti e circa 3.000 morti
Il terremoto dell'Irpinia si verificò il 23 novembre 1980. Caratterizzato da una magnitudo 7 della scala Richter, con epicentro nel comune di Conza della Campania (AV), causò circa 300.000 sfollati, 10.000 feriti e 2.914 morti.
La Scossa
Sono le ore 19:34 di Domenica 23 novembre 1980. Nella zona compresa tra l'Irpinia e la Basilicata Nord-Occidentale, la gente non è ricchissima, molti sono emigrati, molti riescono a fare nel 1980 una vita decente, altri magari sono a messa come dimostreranno i morti del comune di Balvano (PZ). Ma quel giorno, alle 19:34, tutto cambierà per sempre. Iniziano i 90 secondi più lunghi, che segneranno per sempre la gente di questi posti: una forte scossa senza paragoni con precedenti eventi, magnitudo 6.9 della scala Richter spazzerà tutto via e nulla sarà come prima. La ricostruzione iniziata immediatamente, ancora oggi non è terminata. Tant'è che il terremoto dell'Irpinia è ricordato come il "terremoto infinito". I comuni più colpiti, alla fine, risulteranno quelli di Sant'Angelo dei Lombardi, Lioni, Torella dei Lombardi, Conza della Campania e Teora, tutti in provincia di Avellino.

I comuni originariamente colpiti furono "relativamente pochi", ma il loro numero è però lievitato nel corso degli anni. Alle aree colpite, infatti, venivano destinati numerosi contributi pubblici (stime del 2000 parlano di 58.640 miliardi nel corso degli anni), ed era interesse dei politici locali far sì che i territori amministrati venissero inclusi in quest'area.

Francesco racconta: "È reso noto che la scossa rase al suolo molti centri abitati dell'Irpinia, tra cui Sant'Angelo Dei Lombardi, Lioni e l'epicentro Conza Della Campania. Un episodio che ha colpito la gente di questo luogo è quello dell'Ospedale di S.Angelo Dei Lombardi: dopo essere crollato completamente uccidendo sotto le macerie migliaia di vittime, alcune persone sono sopravvissute per mezzo della nicchia che si è andata a creare con il crollo, ai piani inferiori dell'Ospedale, nelle Sale Operatorie."[citazione necessaria]

A Napoli, a seguito della scossa, crolla un palazzo in via Stadera a Poggioreale, probabilmente a causa di difetti di costruzione, causando 52 morti.[citazione necessaria] La ricostruzione, nonostante l'ingente quantità di denaro pubblico versato è stata per decenni incompleta[1].

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