29 giugno, 2007

PROMEMORIA 29 giugno 1934 - La notte tra il 29 e il 30 giugno ha luogo la cosiddetta notte dei lunghi coltelli.


La notte tra il 29 e il 30 giugno ha luogo la cosiddetta notte dei lunghi coltelli, epurazione nazista dei vertici della Sturmabteilung e degli oppositori di Hitler
La Notte dei lunghi coltelli (in tedesco: Nacht der langen Messer, 29-30 giugno 1934) fu l'epurazione nazista dei vertici delle Sturmabteilung (SA) e degli oppositori politici di Hitler; si ritiene che tra le 77 (dato ufficiale) e le 400 persone (alcuni storici portano il numero ad oltre 1.000) siano state assassinate.
Le cause
L'epurazione fu il risultato di una battaglia politica tra i capi nazisti subordinati a Hitler: Hermann Göring, Joseph Goebbels, Heinrich Himmler e Reinhard Heydrich, da un parte - ed Ernst Röhm, il capo delle SA, dall'altra. Hitler incoraggiò la lotta interna tra i suoi subordinati, e il potere di Röhm e della sua organizzazione violenta spaventò i suoi rivali. Himmler fece falsificare delle prove per diffamare Röhm e le presentò a Hitler, alimentando il suo sospetto che Röhm intendesse usare le SA per lanciare un putsch contro di lui.
Mentre Hitler era stato personalmente molto legato a Röhm era anche sotto pressione per ridurre la sua influenza. I capi militari tedeschi erano scontenti della proposta di Röhm che l'esercito venisse assorbito all'interno delle SA, e gli industriali che supportavano Hitler erano preoccupati delle tendenze socialiste di Röhm. Altri membri del Partito nazista inoltre, vedevano Röhm e alcuni altri capi delle SA con disgusto perché erano omosessuali, tendenza considerata lesiva alla corretta riproduzione (e conseguente ampliamento) della «razza padrona».
Con tutti questi gruppi schierati contro Röhm, Hitler decise di agire.
Gli eventi
Ordinò a tutti i capi delle SA di partecipare a un incontro all'Hotel Hanselbauer di Wiesse, vicino a Monaco. Il 29 giugno Hitler arrivò con un nutrito gruppo di SS; era presente quando Röhm venne arrestato. Nelle ore seguenti, su ordine diretto di Hitler, unità del Landespolizeigruppe General Göring e della Leibstandarte SS Adolf Hitler, iniziarono ad arrestare altri capi delle SA e, successivamente, a giustiziarli. Apparentemente Hitler intendeva perdonare Röhm, ma decise in seguito di farlo morire. Si ritiene che a Röhm venne offerta la possibilità di suicidarsi, ma rifiutata tale possibilità, venne ucciso da Theodor Eicke, suo vecchio amico.
Il 3 luglio, il governo del Reich approvò la Legge sulle misure di autodifesa dello stato, consistente di un singolo articolo che dichiarava semplicemente che le "misure prese" erano "una legale autodifesa dello Stato".
Hitler annunciò l'epurazione il 13 luglio, sostenendo che 61 persone erano state giustiziate, a 13 fu sparato mentre resistevano all'arresto, e 3 si suicidarono. Annunciando l'epurazione Hitler dichiarò: "Se qualcuno mi rimprovera e mi chiede perché non mi sono rivolto alle regolari corti di giustizia, allora tutto ciò che posso dire è questo: in queste ore io sono responsabile del destino del popolo tedesco, e quindi sono diventato il giudice supremo (oberster Gerichtsherr) del popolo tedesco". - da William L. Shirer, La Nascita e La Caduta del Terzo Reich.
Come risultato dell'epurazione, Hitler si guadagnò la gratitudine e il supporto della Reichswehr.
Il 26 luglio, le S.S. vennero rese indipendenti dalle S.A., con Himmler in qualità di loro Reichsführer, che rispondeva solo a Hitler. Victor Lutze divenne il nuovo capo delle S.A., e venne subito marginalizzato nella struttura del potere nazista.
L'episodio ha ispirato Luchino Visconti per il suo film La caduta degli dei.
L'omosessualità e la notte dei lunghi coltelli
Storicamente, da un punto di vista simbolico, la "Notte dei lunghi coltelli" costituì per la minoranza omosessuale tedesca quello che il pogrom della Notte dei cristalli costituì per quella ebraica, sancendo in modo per così dire "ufficiale" l'inizio della campagna repressiva (che però aveva avuto inizio in modo "ufficioso" fin dal 1933).
Oltre a ciò, l'episodio sancì la definitiva scomparsa delle illusioni nutrite dall'estrema destra del movimento di liberazione omosessuale di lingua tedesca, che contava esponenti come lo scrittore Hans Blüher, l'eccentrico artista Elisar von Kupffer o il medico Karl Günter Heimsoth (l'inventore del termine omofilia), che simpatizzavano apertamente per il NSDAP. In queste cerchie l'alta posizione raggiunta da un omosessuale notorio come Ernst Röhm era citata quale esempio del fatto che il nazismo non era "in realtà" ostile agli omosessuali.
La brutale liquidazione fisica di Röhm e di altre personalità omosessuali del suo entourage (fra le quali lo stesso Heimsoth), e ancora più la giustificazione dell'intervento armato (fra gli altri motivi) come purga della cricca omosessuale annidata nel nazismo, costituì un brusco risveglio per queste persone.
L'episodio sancì la sconfitta definitiva della loro aspirazione a strumentalizzare il "cameratismo" virile, caro ai nazisti, per nobilitare l'"amore virile fra maschi" e legittimare in chiave di "iper-virilità" il comportamento omosessuale. Questa visione era sempre stata in polemica con l'ala filosocialista del movimento omosessuale, accusata d'essere portatrice di una visione effeminata dell'omosessualità, propugnata da ebrei notori come Magnus Hirschfeld.
In un discorso segreto alle SS relativo alla liquidazione degli omosessuali, nel 1937, Himmler avrebbe addirittura citato espressamente le idee di Hans Blüher (che peraltro fu lasciato vivere indisturbato per tutto il periodo nazista), fra quelle che rischiavano di minare il nazismo:
[Ai giovani diciamo che] "Esistono soltanto le amicizie tra ragazzi. Sono gli uomini che decidono, sulla Terra", gli diciamo. La tappa seguente è l'omosessualità. Sono le idee del signor Blüher".
Questo collegamento fra nazismo ed omosessualità fece presa in particolare fra gli oppositori antinazisti, che spesso condividevano, nei confronti degli omosessuali, gli stessi pregiudizi nutriti dai nazisti. Da qui si diffuse l'accostamento fra decadenza, omosessualità e nazismo, contro cui invano combatté un omosessuale lucidamente antinazista come Klaus Mann.
Il radicamento di tale luogo comune è dimostrato dalla testimonianza relativamente tarda del film La caduta degli dei di Luchino Visconti, nel quale degenerazione morale nazista e pratica dell'omosessualità vanno di pari passo.
Eppure, la vera motivazione della "Notte dei lunghi coltelli" non ebbe nulla a che vedere con l'omosessualità. L'eliminazione di Röhm fu resa necessaria dal fatto che egli era un uomo troppo potente, che aveva ai suoi comandi una temibile forza paramilitare, e che si attardava a concepire il nazismo come un movimento rivoluzionario, e perfino (nazional)-socialista, in un momento in cui esso era ormai nei fatti un regime ultraconservatore.
L'omosessualità di Röhm, che non aveva costituito un ostacolo alla sua carriera fino a quando egli era stato in sintonia con le gerarchie naziste, divenne così all'improvviso un utile pretesto per giustificarne l'eliminazione fisica e la necessità della "purga" del suo "corrotto" entourage.

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