09 novembre, 2007

"Bike sharing": arriva la bicicletta pubblica contro smog e traffico. 20 mila bici entro il 2008


Scocca l'ora delle due ruote ecologiche: è il nuovo sistema di "bike sharing", biciclette pubbliche che il Campidoglio metterà a disposizione per spostarsi rapidamente in centro storico. Si comincia il 15 gennaio con la sperimentazione: 250 bici e 22 "ciclo-posteggi" all'interno della zona a traffico limitato (vedere mappa). Poi, dopo sei mesi, l'analisi dei risultati e la pianificazione del servizio fino a 20 mila biciclette in tutta la città entro il 2008.

La fase sperimentale sarà realizzata dalla società "Cemusa – Grupo Fomento Construcciones y Contratas" che si è offerta come sponsor e gestore, a costo zero per il Comune. Vediamo come funzionerà il "bike sharing" nei primi sei mesi:

nei luoghi più frequentati del centro storico, e vicino alle fermate dei mezzi pubblici, saranno installati 22 "ciclo-posteggi" composti da colonnine con lettore magnetico e sistema di ancoraggio per le bici. In tutto, 300 colonnine e 250 biciclette per servire fino a 5.000 utenti. Il servizio in centro storico sarà attivo dalle 7 alle 24.

Per prendere la bici pubblica ci si dovrà rivolgere ai Pit (punti informazione turistica). Si sottoscriverà un modulo di registrazione, si verserà una cauzione di 30 euro (che verrà restituita se si decide di rinunciare al servizio e comunque alla fine della sperimentazione) e si riceverà una tessera elettronica, ricaricabile a discrezione (5, 10, 50 euro…), e un lucchetto.

A quel punto si accosta la tessera al lettore sulla colonnina, che sblocca la bici e fa partire il 'tassametro'. Importante il fattore tempo: dato che l'obiettivo è favorire gli spostamenti brevi e la possibilità di usare la bici in più persone a turno ("sharing"), e considerato che la distanza tra un posteggio e l'altro si copre in pochi minuti, la prima mezz'ora è gratuita. In questo modo la bici può passare da ciclista a ciclista, su tratte brevi, a costo zero.

Scaduta la mezz'ora, scatta la tariffa: un euro per ogni mezz'ora successiva fino alla terza mezz'ora, poi 4 euro per ogni ulteriore mezz'ora. Dopo l'uso, la bici può essere riconsegnata in qualunque postazione (non necessariamente in quella iniziale): si ripassa la tessera sul lettore e si interrompe l'addebito.

Se alla riconsegna della bici non si trovano parcheggi liberi, si può telefonare al numero dedicato, o anche fermare l'addebito via Internet. Se i parcheggi sono tutti occupati, e il gestore risponde che le postazioni libere sono lontane dal punto in cui si trova l'utente, la bici potrà essere legata con il lucchetto in dotazione, nei pressi del ciclo-posteggio. Altra funzione del numero dedicato: informare sulle postazioni più vicine quando l'utente non trova una bici disponibile.

Ad ogni posteggio ci sarà un pannello informativo che indicherà: cartografia del territorio, dislocazione di tutti i posteggi, modalità di accesso, indirizzi dei Pit, riferimenti della società che fornisce il servizio, numero telefonico dedicato e sito Internet. Consultando il sito, ad esempio, gli utenti potranno controllare, inserendo login e password fornite all'atto dell'iscrizione, i transiti effettuati, l'importo utilizzato e il credito residuo.

Gli introiti andranno alla società Zetema, che dovrà reinvestirli in progetti pro-bicicletta e di sviluppo del "bike sharing" – progetti decisi dal Comune –. Controllo e manutenzione di bici e colonnine saranno effettuati a fine giornata. Il sistema è comunque dotato di funzioni di tele-diagnostica, in grado di rilevare subito eventuali disfunzioni.

I sei mesi di sperimentazione serviranno per raccogliere i dati sull'uso del servizio e sui relativi spostamenti: indicatori importanti per 'tarare' al meglio il sistema in funzione delle reali esigenze della mobilità cittadina. Per questo, all'inizio le bici potranno essere noleggiate solo da chi risiede o lavora a Roma. Dopo la verifica dei dati sui frequentatori abituali del centro storico, il "bike sharing" sarà a disposizione anche dei turisti. I dati statistici saranno correlati con quelli già raccolti dall'Atac per conto dell'Assessorato all'Ambiente, nell'ambito del progetto "Spcycles", finanziato con 300 mila euro dall'Unione Europea.

Dopo i primi sei mesi, il Comune pianificherà l'estensione del "bike sharing" in base ai risultati della sperimentazione, per impostare su vasta scala l'uso della bicicletta come alternativa all'auto privata. La gestione del servizio sarà affidata con gara pubblica. Obiettivo strategico, arrivare a 20 mila biciclette pubbliche entro il 2008, con postazioni in tutta la capitale.

Molti, sottolinea l'Assessorato all'Ambiente, i vantaggi legati al "bike sharing". I principali: alleggerire tutto il traffico privato sulle piccole distanze, favorire lo scambio due ruote-mezzo pubblico, offrire un mezzo di trasporto agile e a basso costo (gratuito in formula "sharing"). E ovviamente, contribuire in misura significativa all'abbattimento dello smog.

Altre notizie su www.assessoratoambiente.it.

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