08 novembre, 2007

Opera, tutto esaurito per "Così fan tutte"


Torna "Così fan tutte" al Teatro dell'Opera di Roma, nel fortunato allestimento 2005 con la direzione e la regia di Gianluigi Gelmetti. Ed è subito tutto esaurito, per tutti e quattro gli spettacoli da giovedì 8 a domenica 11 novembre. Segno dell'appeal di un'edizione di successo e del richiamo che continua ad esercitare il teatro mozartiano.

"Così fan tutte" è l'ultima delle tre opere della trilogia italiana su libretti di Lorenzo Da Ponte (dopo "Nozze di Figaro" e "Don Giovanni") ed è la penultima partitura di Mozart per il teatro. Nel 1790, un anno prima del "Flauto magico" e della morte, il salisburghese chiude mirabilmente i conti con il melodramma 'buffo', scrivendo un'opera leonardesca ed elusiva, trasparente e rarefatta (soprattutto nella perfezione del colore strumentale e nel trattamento delle voci) quanto densa di compassione per l'umano e i suoi universali limiti.

"Così fan tutte" debutta il 26 gennaio 1790 al Burgtheater di Vienna. Due ufficiali, Guglielmo e Ferrando, scommettono con il vecchio filosofo Don Alfonso sulla fedeltà delle rispettive fidanzate, le sorelle Fiordiligi e Dorabella. Ma le fanciulle si lasciano irretire dalla corte di due soldati albanesi, che altri non sono che i loro stessi spasimanti, sotto mentite spoglie... Gioco di specchi e di equivoci con l'inevitabile scioglimento finale, all'insegna della comprensione per la fragilità dei sentimenti e per la solitudine dei protagonisti al cospetto del desiderio.

Per Mozart sono gli anni della maturità, della ritrovata "classicità olimpica" che assorbe, non negandole, le inquietudini pre-romantiche del decennio precedente. Ineffabilmente, come nelle ultime sinfonie (nella "Jupiter" soprattutto), uno sguardo dall'alto abbraccia le vicende umane e le accetta una volta per tutte, con benevolenza. Al tempo stesso, quello stesso sguardo scende nelle cose e vi partecipa dall'interno.

Gelmetti trasporta la scena nella Pompei del primo secolo dopo Cristo, alla vigilia dell'eruzione del Vesuvio. Ambientazione ideale, secondo il maestro, per svolgere quel filo di erotismo continuo e ossessivo che serpeggia nella trama e nella musica.

Orchestra e coro del Teatro dell'Opera (diretto, quest'ultimo, da Gea Garatti Ansuini). Scene di Maurizio Varamo, costumi di Anna Biagiotti, movimenti coreografici di Alfonso Paganini. Disegno luci di Patrizio Maggi. Interpreti: Anna Rita Taliento (Fiordiligi), Laura Polverelli (Dorabella), Giacinta Nicotra (la cameriera Despina), Michele Angelini (Ferrando), Massimiliano Gagliardo (Guglielmo), Bruno Taddia (Don Alfonso).

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