05 novembre, 2007

PROMEMORIA 5 novembre 1911


Dopo aver dichiarato guerra all'Impero Ottomano il 29 settembre, nell'ambito della Guerra Italo-Turca, l'Italia si annette Tripoli e la Cirenaica
La guerra italo-turca (nota anche come guerra di Libia o campagna di Libia), si riferisce ai combattimenti tra le forze dell'Italia e dell'Impero ottomano tra il 28 settembre 1911 e il 18 ottobre 1912, per la conquista della Tripolitania e la Cirenaica.
Le ambizioni imperialiste dell'Italia spinsero il Paese ad impadronirsi delle province ottomane di Tripolitania e Cirenaica, che assieme al Fezzān sono oggi note con il nome di Libia, nonché dell'isola di Rodi e dell'arcipelago del Dodecanneso, di lingua greca, situato nei pressi dell'Anatolia.
Nel corso di questa guerra, l'Impero ottomano si trovò gravemente svantaggiato poiché poteva rifornire il suo piccolo contingente presente in Libia solo attraverso il Mediterraneo. Nonostante possedesse una flotta moderna, anche se non numerosa, non era certo in grado di competere con la Regia Marina Italiana, e Istanbul non fu pertanto in grado di inviare rinforzi alle province d'oltremare invase.
Sebbene di minore entità, la guerra costituì un passo cruciale verso la Prima guerra mondiale, poiché risvegliò un feroce nazionalismo negli stati balcanici: vedendo la facilità con cui gli Italiani avevano sconfitto i disorganizzati Turchi ottomani, i membri della Lega balcanica attaccarono l'Impero ottomano prima che la guerra con l'Italia fosse finita.
La guerra italo-turca fu teatro di numerosi progressi tecnologici usati durante le operazioni militari, in particolare l'aeroplano. Il 23 ottobre 1911, un pilota italiano (capitano Carlo Maria Piazza) sorvolò le linee turche in missione di ricognizione, e il 1 novembre la prima bomba (grande come un'arancia) sganciata dall'aria cadde sulle truppe turche in Libia.

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