12 settembre, 2007

Catasto: revisioni più facili fino al 31 ottobre


Scade il prossimo 31 ottobre il termine per usufruire delle agevolazioni previste per i cittadini che chiedono l'aggiornamento del valore catastale degli immobili non registrati in catasto o che nel tempo hanno subito sostanziali modifiche rispetto alla classe catastale assegnata in origine.

Chi aderirà al Regolamento per la definizione agevolata dell'ICI, varato dal Consiglio Comunale, e entro la fine di ottobre presenterà spontaneamente al Catasto la pratica DOCFA (Documento Catasto Fabbricati) per la rettifica del classamento dell'immobile di proprietà, presentando con l'ausilio di un tecnico la documentazione necessaria, pagherà il 50% dell'importo ICI dovuto per gli anni passati (fino al 2002), senza interessi e sanzioni.

Per i nuclei familiari in condizioni economiche più disagiate sono previste ulteriori riduzioni, fino a un massimo del 90% dell'importo dovuto. E' inoltre possibile rateizzare il pagamento: se la somma dovuta supera i 600 euro l'importo si può dividere in 4 rate trimestrali, da pagare entro il 31 agosto 2008; se si superano i 2.000 euro i pagamenti possono essere ulteriormente dilazionati entro il termine conclusivo del 30 aprile 2009.

Per limitare i costi tecnici di un'eventuale variazione catastale, il Comune ha stipulato una convenzione con il Collegio Provinciale dei Geometri di Roma, in base alla quale la verifica iniziale sarà gratuita e le tariffe, in caso di necessità di intervento in Catasto, saranno ridotte del 25%. Per ricercare un tecnico che ha aderito alla convenzione, si può chiamare il numero verde 800.017250 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00) o consultare il sito www.georoma.it.

I casi più evidenti di potenziale incongruità tra le posizioni catastali e le reali caratteristiche edilizie di un immobile verranno segnalati direttamente ai proprietari con un "avviso bonario". Si tratta di circa 100.000 lettere, che il Comune di Roma ha dato mandato esclusivo a Roma Entrate di inviare, e che sono in arrivo in questi giorni: in esse si invitano i proprietari degli immobili più esposti al rischio di classificazioni catastali errate o non aggiornate a verificarne la posizione.

E' questo in particolare il caso il caso frequente degli edifici del centro storico di Roma: su un totale di 27.000 abitazioni collocate tra piazza del Popolo e il Colosseo, secondo i registri del Catasto, circa 3.000 appartamenti sono classificati come "A5 – abitazioni ultrapopolari", ossia prive di bagno e servizi, e 13.000 appartamenti sono classificati come "A4 – abitazioni popolari", ossia di piccola e media dimensione, con modeste finiture, senza riscaldamento, mentre generalmente queste case sono state ristrutturate e presentano caratteristiche diverse da quelle registrate al Catasto.

Ad essi si aggiungono numerosi cambiamenti intervenuti nel tempo che riguardano, anche in altre aree di pregio della città - dall'Appia Antica a Trastevere - sia la qualità edilizia degli appartamenti, sia la destinazione d'uso dell'unità immobiliare, come ad esempio un box trasformato in miniappartamento, una soffitta modificata in superattico, un rudere divenuto villino, un magazzino convertito in negozio.

"Roma ha deciso di avviare la riclassificazione delle unità immobiliari "anomale" offrendo a tutti i cittadini una via semplice, veloce e poco costosa per regolarizzare la posizione del proprio immobile – spiega l'assessore alle Politiche economiche, finanziarie e di bilancio, Marco Causi - . Si tratta di un intervento imponente di equità fiscale, che ha l'obiettivo di perequare i valori catastali che maggiormente si discostano dalla realtà e cancellare così le principali ingiustizie prodotte da un catasto non aggiornato, senza penalizzare i cittadini. Chiusa questa finestra, dopo il 31 ottobre, nei casi di inadempienza partiranno le notifiche e verranno attivate le procedure per le variazioni d'ufficio, con la decadenza di ogni forma di agevolazione per i proprietari".

Il gettito atteso da questa operazione di bonifica e allineamento delle banche dati catastali e comunali con effetti di media durata e di significativa dimensione, corrisponde, secondo le stime di Roma Entrate, al 3% dell'attuale valore dell'ICI a Roma (circa 950 milioni euro), pari quindi a circa 25-30 milioni di euro.

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