13 settembre, 2007
Cambiamento clima, Roma rischia di dire addio ai fossi (e al loro habitat)
Tra le possibili conseguenze dei cambiamenti climatici a Roma, c'è "il disseccamento del 10% dei piccoli corsi d'acqua (i fossi), importantissimi per l'equilibrio idrogeologico" perché consentono il deflusso dell'acqua piovana verso il mare, dando vita a "grandi bacini di biodiversità". Lo sottolinea l'assessore capitolino all'ambiente Dario Esposito, a margine della conferenza nazionale sulle strategie ambientali, in corso alla Fao. "La scomparsa dei fossi", dice Esposito, "potrebbe mettere a rischio diverse specie vegetali e animali".
Anche Roma, dunque, deve fare la sua parte per scongiurare il peggio, partendo dagli obiettivi del protocollo di Kyoto. Esposito ricorda i passi compiuti negli ultimi anni: messa a dimora di 100 mila nuovi alberi, obbligo dei pannelli solari nelle nuove costruzioni, "ampliamento della rete ecologica cittadina" (nuovi parchi e aree naturali tutelate).
Fondamentale, poi, ricorda Esposito, il contributo dei cittadini grazie ad una forte attenzione ai consumi energetici.
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