17 settembre, 2007

Eneide, la legge Sermonti sul Campidoglio


Enea torna sul Campidoglio, là dove si addormentò, stremato da anni di peregrinazioni e avventure, una notte di circa tre millenni fa. Prende il via martedì 18 settembre, nell'esedra del Marco Aurelio (Musei Capitolini), la lettura integrale dell'Eneide di Virgilio nella traduzione di Vittorio Sermonti. A leggere i versi virgiliani, lo stesso Sermonti.

24 serate fino al 20 ottobre, tutti i giorni (lunedì e domenica esclusi) alle 21, con ingresso libero fino ad esaurimento posti. L'iniziativa è del Comune e di Telecom Italia, con il sostegno delle Banche Tesoriere del Comune di Roma – BNL, Banca di Roma e Monte dei Paschi di Siena –. Si potrà seguire la lettura integrale in differita on line, sempre gratis, tutti i giorni a partire dal 19 settembre su www.telecomprogettoitalia.it.

L'Eneide, poema epico per eccellenza dei Romani, capolavoro sommo del genere ed esempio per generazioni di scrittori nei secoli successivi, testo tra i maggiori della letteratura universale, fu scritta tra il 29 e il 19 avanti Cristo, in piena epoca augustea, per celebrare la nuova età dell'oro instaurata dal primo imperatore.

In realtà, l'Eneide dà all'Urbe il suo compiuto romanzo di fondazione, unificandone i miti, stabilendo un filo nobilitante di continuità fra Troia e Roma, incorporando nella trama – lungo l'itinerario dell'eroe destinato a far nascere, complice Venere, la capitale del mondo antico – perfino le ragioni ancestrali dell'ostilità tra Roma e Cartagine (e, data l'origine 'troiana' di Roma, quelle della conquista della Grecia come storico regolamento di conti).

Concepita sul modello omerico, specialmente sulla forma narrativa dell'Odissea come racconto di viaggio, approdò ad esiti nuovi di pathos e di inquietudine che non cessano di catturare l'attenzione del lettore, a distanza di oltre duemila anni.

Irresistibile, l'Eneide, tanto che i programmi scolastici non riescono a comprometterne il fascino; e gli studenti, imparandola, non si annoiano. Forse perché, a parte lo splendore della lingua e dello stile, nessuno resta insensibile alla fusione di avventura e introspezione, di fatti e sentimenti, di narrazione e di scavo nell'anima dei personaggi. Il quarto libro, quello di Didone e del suo amore disperato per il protagonista, è al tempo stesso una catena serrata di eventi e un'indagine sul desiderio, al limite della psicanalisi. Probabilmente anche molto cinema deve qualcosa a Virgilio: per il senso della 'sequenza', per il ritmo, per la potenza visiva delle immagini.

Dodici i libri dell'Eneide, ventiquattro le serate, ogni volta precedute dalla presentazione del testo fatta da Sermonti, scrittore e umanista tra i più apprezzati oggi in Italia. Sermonti ha già realizzato un fortunato ciclo di letture della Divina Commedia (a cavallo tra anni '80 e '90), poi rinnovato nel 2003 con 150 mila spettatori. E ha già offerto un pubblico 'racconto' dell'Eneide, recentemente nella basilica di Santa Maria delle Grazie a Milano.

Per informazioni sulle serate: 06-82059127, tutti i giorni dalle 9 alle 19,30. Qui in allegato, il programma delle letture in dettaglio.

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