31 luglio, 2007
Turismo: parte il concorso per 4.800 aspiranti guide provinciali
Sono 4800 gli iscritti al concorso per l'abilitazione professionale di guida turistica della Provincia di Roma. Ad annunciarlo l'assessore provinciale al Turismo, Patrizia Ninci che questa mattina a Palazzo Valentini ha presentato il bando per il 2007.
Un'attesa di sette mesi per le aspiranti guide turistiche anche a causa delle novità introdotte dal decreto Bersani, ma che questa mattina a centinaia si sono presentate nella sede della Provincia.
A presentare il bando, che prenderà il via il 26 settembre alla nuova Fiera di Roma, gli assessori provinciali alla Formazione e alla Sicurezza, Pina Rozzo ed Ezio Paluzzi.
"Novità di quest'anno - ha spiegato l'assessore Ninci - è che ai 4800 iscritti al concorso la Provincia ha voluto garantire una sicurezza in più con un percorso di formazione unico, attraverso un corso gratuito". "L'obiettivo - ha spiegato Pina Rozzo - è quello di consentire una preparazione agli esami anche a tutti quei ragazzi che non hanno disponibilità economiche".
Il primo passaggio è un corso di auto-formazione, propedeutico alla prova scritta del 26 settembre.
Il corso di auto-formazione è contenuto in un cd che si può scaricare dalla sezione “Avvisi” del portale Internet www.provincia.roma.it
Il cd si potrà anche ritirare direttamente presso gli uffici del dipartimento provinciale del Turismo, in via Nomentana, 54 a Roma.
Chi supererà la prova scritta di settembre, sarà ammesso ad un corso di 18 ore che si terrà presso l'istituto alberghiero, ex Enalc, di Castel Fusano, per poter preparare nel migliore dei modi la prova orale che si terrà invece a novembre.
Ad oggi, nel territorio provinciale sono operanti 993 guide turistiche abilitate alla professione, alle quali si aggiungono 985 accompagnatori turistici e 169 interpreti.
Del fenomeno dell'abusivismo ha parlato l'assessore alla Sicurezza, Paluzzi che ha fatto un bilancio dell'operazione "Turismo sicuro" voluta dal presidente della Provincia, Enrico Gasbarra.
"Devo dire che quando abbiamo compiuto i primi controlli a sorpresa la percentuale di guide improvvisate, abusive era intorno al 30%. Oggi, - ha concluso Paluzzi - dalle verifiche fatte in queste ultime due settimane siamo al 15%. L'obiettivo è di limitare al massimo truffe e dilettantismo, che allontanano i turisti e danno del territorio un'immagine molto negativa".
Il mondo in una notte: Bianca, naturalmente
Sarà animata da 400 eventi culturali e da oltre mille artisti di 29 diversi Paesi la Notte Bianca di Roma che, per il secondo anno consecutivo, raddoppia con 'Aspettando...La Notte Bianca', carrellata di appuntamenti del venerdì 7 settembre che terminerà a mezzanotte, una sorta di introduzione, un 'aperitivo' energetico alla serata successiva , quella della 'Notte Bianca' titolare, con la sfolgorante maratona culturale che si aprirà alle 21.30 con il concerto dedicato ad Armando Trovajoli in piazza del Campidoglio e terminerà all'alba in piazza di Siena a Villa Borghese con il concerto degli Zero Assoluto.
Presentando l'evento, giunto alla sua quinta edizione e intitolato quest'anno 'Il mondo in una notte', il sindaco di Roma Walter Veltroni ha detto che "Sarà come sempre una grande festa popolare, diffusa in centro e in periferia, gratuita grazie agli sponsor e quindi capace di far fruire la cultura indipendentemente da quanti soldi si hanno in tasca".
Tra i tanti appuntamenti clou di 'Aspettando...La Notte Bianca', (per consultare il ricchissimo programma delle serate: www.lanottebianca.it) venerdì sera alle 22 l'attesissima riapertura, dopo i lavori di restauro, del Palazzo delle Esposizioni, che per l'occasione verrà illuminato da giochi di luce sulle facciata e ospiterà la video installazione Time Lines di Philipp Geist. La luce sarà protagonista anche della spettacolare installazione 'Massimo Silenzio' dell'artista Giancarlo Neri, che illuminerà con una miriade di colori la grande ellissi del Circo Massimo. Sempre venerdì 7, alle 22, ci sarà il concerto-antologia di Lucio Dalla in piazza di Siena, a Villa Borghese.
Nella Notte Bianca, sabato a mezzanotte, in piazza del Campidoglio Franco Battiato terrà un concerto, mentre durante la lunga notte si esibiranno, in varie parti della città, tanti attori, grandi artisti del teatro italiano. Paolo Rossi al Silvano Toti Globe Theatre di Villa Borghese con 'Qui si sta come si sta'; Giorgio Albertazzi farà una parafrasi de "Il Purgatorio" ai Giardini della Filarmonica; Gabriele Lavia leggerà l' 'Odissea' al cortile del tempio di Apollo; Gigi Proietti reciterà i suoi innumerevoli personaggi sul pontile di Ostia e Ascanio Celestini guiderà un corteo di racconti lungo via Tuscolana
E poi fuochi d'artificio al laghetto dell'Eur e musica dei Modena City Ramblers a piazzale Tiburtino. Per la prima volta la Camera di Commercio di Roma aprirà al pubblico la sede di via de' Burrò e si potrà visitare anche il Tempio di Adriano.
Come sempre saranno aperti musei, biblioteche, musei.
La Ztl sarà interamente pedonalizzata dalle 21 di sabato 8 settembre alle 6 di domenica
Cantieri d'estate: lavori su strade e scuole
Estate, tempo di cantieri, grazie al minore impatto sul traffico e sulla vita dei cittadini. E così circa 500 mila metri quadrati di strade, 74 vie e 21 scuole della capitale saranno ristrutturate e messe in sicurezza durante la stagione, da luglio a settembre, con turni studiati per minimizzare i disagi, operando preferibilmente di notte. Presentato in Campidoglio il programma dei lavori estivi nella capitale.
Strade: gli interventi riguarderanno 33 strade di viabilità locale, oltre 200 mila metri quadrati di asfalto per una spesa di 10 milioni di euro, e 41 strade di grande viabilità (270 mila metri quadri). Interessate soprattutto le strade del I e dell'VIII Municipio: il quadrante Esquilino-Viminale, Borghesiana, Torre Maura, Torre Angela, Pigneto, Rustica, Selva Candida. Sui grandi assi viari verranno risistemati guard-rail e marciapiedi, riallineati i cigli, livellati i chiusini, eliminate le ostruzioni delle caditoie. Sulle vie locali verranno sostituiti chiusini e griglie, pulite le caditoie, verificate le fognature e ripristinata la segnaletica a terra.
Su alcune strade arriverà l'asfalto al posto dei sampietrini, come a via Conte Verde all'Esquilino. Resterà però una banda di sampietrini sul lato dei marciapiedi. Già avviati gli interventi su via di Torrenova e via del Foro Italico, mentre a metà luglio si apriranno altri cantieri come quelli di via XXIV maggio, via della Consulta, via Firenze e via Conte Verde. Per il dettaglio, vedere il calendario degli interventi per la viabilità locale e per le grandi strade.
Tra i cantieri più impegnativi, la realizzazione del collettore della Farnesina sotto la tangenziale, nel tratto tra via Orti della Farnesina e Corso Francia, con messa in sicurezza delle numerose cavità (risalenti ai primi del Novecento) individuate sotto la strada.
Le scuole: 10 milioni di euro per ristrutturarne 21, scelte col criterio dell'urgenza dei lavori di messa in sicurezza. Tra i plessi scolastici interessati: la"Grilli" e la "Vittorino da Feltre" in I Municipio, la "Ferrini" e la "Principessa Mafalda" nel II, la "Anna Magnani" nel IV, l'asilo "Pollio" nel V, la "Guglielmo Marconi" e la "Fausto Cecconi" nel VII, la "Guido Fattori" nell'VIII, la "Giosuè Carducci" nel IX, la "Fontanile anagnino" nel X, la scuola dell'infanzia "Casa dei bimbi" nell'XI, la "Celli" nel XVI, la "Perone" nel XVIII e la "Taverna" nel XIX. In allegato l'elenco completo delle scuole che verranno ristrutturate nel corso dell'estate 2007.
Quattro serate con Nathan e Polimnia alla scoperta della Centrale Montemartini
Al Museo della Centrale Montemartini, dal 1° al 4 agosto, andrà in scena "Con Nathan e Polimnia a casa dell'Ingegner Montemartini", uno spettacolo itinerante creato su misura per l'originale spazio museale, che consentirà di scoprire la Centrale attraverso un'insolita passeggiata.
Un racconto che crea un ponte tra eventi di epoche diverse per indagare le corrispondenze tra i grandi problemi affrontati un secolo fa dai personaggi legati alla costruzione della Centrale e quelli di oggi, per poi ritornare, attraverso le sculture della collezione museale, all'origine della città. Così da avvicinare le due classicità e capire quanto, esse, possano ancora parlarci.
Seguendo il percorso espositivo, il giro partirà dall'ingresso al museo e attraverserà la Sala Macchine e la Sala della Caldaia. Una passeggiata al Museo della Centrale Montemartini, lungo la quale incontrare, impegnati in un fitto dialogo, il Sindaco Nathan, straordinaria figura che resse il municipio romano dal 1907 al 1913, e Giovanni Montemartini, economista e appassionato studioso delle questioni sociali, a cui è stata intitolata la Centrale, ed uno degli uomini che fu più vicino a Nathan.
La Centrale Montemartini è uno dei luoghi simbolo del periodo infuocato di quei primi anni del '900, con i suoi motori che riportano alla memoria, nella loro potenza, un altro aspetto di quell'epoca: il futurismo, che Giacomo Balla esplora in quegli stessi anni. Così alle voci di Nathan e Montemartini si aggiungono quelle degli artisti che animavano la Roma di quel periodo, come Giacomo Balla stesso e Duilio Cambellotti.
Ad un punto della passeggiata ci si ritrova davanti a due immagini lievi, due ragazze. Una, quella seduta con le gambe accavallate e la testa leggermente inclinata forse vuole raccontare dei sogni dell'adolescenza. L'altra è Polimnia - una figura della mitologia greca, una delle nove Muse, figlie di Zeus e Mnemosine, che presiede l'orchestica, la pantomima, la danza associate al canto sacro ed eroico e talvolta viene associata anche alla retorica, alla memoria, alla geometria e alla storia - racchiusa nella sua veste, con lo sguardo tra il riflessivo e il curioso, contempla forse il mondo futuro.
Magari, lungo la passeggiata, Polimnia, Nathan, Montemartini, Balla e gli altri "spiriti" della Centrale potrebbero svelare allo spettatore qualcosa di dimenticato su Roma, qualcosa che un tempo era sconosciuto e che, magari, non riguarda solo il passato.
Il Museo della Centrale Montemartini si trova in via Ostiense 106; l'ingresso allo spettacolo, che inizia alle 21,30, è diretto da Franco Però e vede la partecipazione di Luciano Virgilio e Aisha Cerami, costa 5 euro.
Per informazioni: tel. 06 82059127; www.museiincomune.it
EDILIZIA POPOLARE: IN ARRIVO SEIMILA ALLOGGI
Trentatré i piani di zona approvati, per un totale di seimila nuovi alloggi che "saranno concepiti secondo canoni moderni e dotati di servizi innovativi e di un sistema viario ben collegato alla rete principale della viabilità cittadina".
Almeno il 30 per cento dei nuovi alloggi sarà dedicato all’edilizia sovvenzionata di proprietà del Comune e saranno concessi in locazione a canone agevolato. Il 20 per cento, come prevede la legge, sarà a disposizione dei proprietari espropriati, il resto andrà ai portatori di finanziamenti pubblici.
«Grazie a questa manovra - dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Giancarlo D’Alessandro - potrà essere soddisfatto circa un terzo del fabbisogno abitativo legato a situazioni di disagio sociale ad oggi registrato a Roma. In questo modo l’amministrazione comunale offre una risposta a più esigenze: calmierare i costi, aumentare l’offerta di alloggi in affitto, realizzare nuovi quartieri puntando sulla qualità».
Molto soddisfatto anche Nicola Galloro, delegato del sindaco all’emergenza abitativa: «Il Comune di Roma non ha fallito riguardo alle assegnazioni di alloggi, anzi, ritengo di poter parlare di record con 1.900 alloggi assegnati dal 2001 ad oggi, di cui circa settecento sono andati al bando pubblico generale e seicento a famiglie ricoverate nei residence. Gli altri alloggi - aggiunge - sono andati al piano approvato dalla Regione Lazio per sanare vecchie emergenze finalmente superate, come quelle delle scuole occupate di Tor Marancia e Torre Maura e di Borghetto Aurelio e Federimmobiliare. Nel quinquennio 2007-2011, tra comune e Ater, si potrà disporre di 10.150 alloggi di edilizia residenziale pubblica, su un totale di 20.000 previsti del programma straordinario di emergenza abitativa del consiglio comunale».
Molto critica l’opposizione che si sofferma soprattutto su presunti scempi urbanistici nelle periferie e sull’inadeguatezza delle condizioni necessarie per la predisposizione dei piani urbanistici previsti .
I 33 piani di zona sono distribuiti in 10 municipi per un totale di 230 ettari:
Cinquina e Cinquina 2 (Municipio IV)
Casal Monastero 2,3 e 4 (Municipio V) (nella foto)
Lunghezzina Castelverde (Municipio VIII)
Tor Tre Teste (Municipio VII)
Casilino (VI Municipio)
Casale Cesaroni (Municipio VIII)
Graniti (Municipio VIII)
Borghesiana (Municipio VIII)
Grotte Celoni (Municipio VIII)
Monte Michelangelo 2 (Municipio VIII)
Lucrezia Romana (Municipio X)
La Mandriola (Municipio XII)
Cecchignola Nord (Municipio XII)
Tenuta Valleranno (Municipio XII)
Fosso di S. Palomba (Municipio XII)
Villa Balbotti (Municipio XII)
Dragoncello 2 (Municipio XIII)
Riserva Verde A (Municipio XIII)
Casette Pater 4 (Municipio XIII)
Infernetto Est e Ovest e Nord (Municipio XIII)
Acilia Madonnetta (Municipio XIII)
Monte Stallonara 2 (XV Municipio)
Maglianella (Municipio XVIII)
Cerquette (Municipio XIX)
Tragliatella 2 e 3 (Municipio XIX)
Pian Saccoccia 2 (Municipio XIX)
Pian Saccoccia Sud (Municipio XX)
PROMEMORIA 31 luglio 1941 - Olocausto: Hermann Göring inizia a pianificare la Soluzione finale della questione ebraica
La soluzione finale della questione ebraica o soluzione finale del problema ebraico (in lingua tedesca Endlösung der Judenfrage), ossia il genocidio di tutti gli Ebrei, fu una misura decisa il 20 gennaio 1942 a Wannsee (tribunale nazionale di Norimberga). La conferenza di Wannsee fu presieduta da Reinhard Heydrich e vi parteciparono funzionari delle SS e del governo, tra cui Adolf Eichmann e Roland Freisler.
Il termine fu coniato da Adolf Eichmann, un gerarca nazista che supervisionò la campagna di genocidio.
Fasi della soluzione finale
Il violento antisemitismo del partito nazionalsocialista non trovò immediatamente sfogo nello sterminio della popolazione ebraica ma si sviluppò in diverse fasi. I primi provvedimenti erano tesi ad escludere gli ebrei dalla vita pubblica e costringerli all'emigrazione, rendendo il territorio tedesco judenfrei (libero da ebrei).
La causa principale di questo comportamento "moderato" da parte del Partito fu dovuto alle necessità di consolidamento del potere e di creazione del consenso popolare. Un comportamento troppo "radicale" avrebbe rischiato di alienare al nuovo regime le simpatie della popolazione e soprattutto degli industriali, essenziali per il progettato programma di riarmo
Le leggi di Norimberga e l'emigrazione
Giunti al potere nel 1933, Hitler e il NSDAP intrapresero una serie di successive misure tese ad escludere la popolazione ebraica dalla vita pubblica. La politica discriminatoria culminò con la promulgazione delle leggi di Norimberga, il 15 settembre 1935.
La propaganda nazista fomentò inoltre l'odio della popolazione "ariana" nei confronti degli ebrei attraverso un'ossessiva campagna di stampa - basti ricordare la rivista Der Stürmer edita da Julius Streicher - che sfociò nel 1938 nel violento pogrom scatenato dai nazisti e passato alla storia come la Notte dei cristalli.
La reazione della popolazione ebraica a questa tragica situazione fu, ove possibile, l'emigrazione, soluzione approvata ed incoraggiata dalle autorità tedesche che imposero gravose condizioni economiche a coloro che decidevano di emigrare. La popolazione ebrea tedesca passò, tra il 1933 ed il 1938, dalle 560.000 alle 350.000 unità. L'annessione dell'Austria (Anschluss), avvenuta nel 1938, portò all'interno dei confini del Reich altri 220.000 abitanti di origine ebraica.
Il progetto Madagascar
Subito prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale venne posto allo studio un progetto per l'emigrazione forzata della popolazione ebraica sull'isola di Madagascar, allora colonia francese. Uno dei personaggi chiave del progetto Madagascar fu Adolf Eichmann, esperto di «problemi ebraici», e successivamente principale responsabile della logistica dello sterminio.
Nonostante i numerosi colloqui diplomatici intercorsi tra Germania e Francia non si arrivò ad una soluzione anche a causa del raffreddamento dei rapporti tra i due stati nell'imminenza della guerra. Dopo la conquista tedesca della Francia e il successivo armistizio nel giugno 1940 il progetto tornò in auge. La Germania intendeva trasformare il Madagascar in una sorta di immenso ghetto per ebrei che sarebbero stati forzatamente trasferiti a loro spese.
Il previsto trasferimento via nave, però, presentò da subito insormontabili difficoltà tecniche dovute al dominio dei mari della Gran Bretagna, in guerra con la Germania. Nonostante queste difficoltà il progetto continuò ad essere sviluppato ed ampliato fino alle successive decisioni scaturite dalla Conferenza di Wannsee.
I ghetti orientali
La successiva conquista di Polonia, Belgio, Olanda, Francia, Danimarca e Norvegia da parte delle armate tedesche ampliò ulteriormente il problema ebraico. Contemporaneamente al progetto Madagascar, di difficile realizzazione pratica, venne studiata ed attuata la deportazione degli ebrei verso i territori del Governatorato Generale, un'unità amministrativa non direttamente annessa al Reich, in modo da rendere il territorio tedesco judenfrei.
Tutti gli ebrei trasferiti dall'Europa occupata, inclusi quelli polacchi, avrebbero dovuto essere concentrati in grandi ghetti in vista di una futura "soluzione definitiva". La soluzione dei ghetti si scontrava infatti un pilastro ideologico del nazismo: lo "spazio vitale" (Lebensraum) da conquistarsi ad oriente per essere occupato da coloni "ariani": La presenza di ebrei, "razzialmente impuri", avrebbe causato difficoltà al progetto.
L'invasione dell'Unione Sovietica e le Einsatzgruppen
Nel 1941, con la preventivata invasione dell'Unione Sovietica, le autorità tedesche si trovarono a dover progettare una "soluzione" per i milioni di ebrei residenti nelle immense regioni russe. La ghettizzazione avrebbe presentato gravi problemi a causa dell'elevato numero di ebrei da rinchiudere.
Nel marzo 1941 Hitler ordinò ad Himmler di organizzare speciali reparti di SS (Einsatzgruppen) che, agendo sotto l'esclusiva autorità del Reichsführer, avrebbero dovuto seguire le truppe tedesche in avanzata ed eliminare, mediante fucilazione, tutti gli ebrei e comunisti che avessero incontrato.
Il 22 giugno 1941, con l'avvio dell'Operazione Barbarossa, i progetti si trasformarono in realtà. Le Einsatzgruppen, completamente svincolate dall'autorità dell'esercito tedesco, iniziarono le loro "operazioni" che si tradussero in un numero imprecisato di morti (molti storici considerano 1.300.000 - 1.500.000 vittime)
La conferenza di Wansee
Heinrich Himmler, comandante in capo delle SS, fu il principale architetto del genocidio che sterminò tre quarti degli Ebrei in Europa. Il 31 luglio 1941, su istruzioni di Adolf Hitler, l'alto ufficiale Hermann Göring ordinò al generale delle SS Reinhard Heydrich di "sottopormi appena possibile un piano generale del materiale amministrativo e delle misure finanziarie necessari per l'avanzamento della desiderata soluzione finale della questione ebraica".Mancando un ordine scritto da parte di Hitler sarebbe diventato difficile indviduare responsabilità precise .
I nazisti concentrarono la popolazione ebrea nei ghetti, e successivamente nei campi di concentramento, per aiutare nel loro sfruttamento e nel successivo sterminio.
La conferenza di Wannsee, che ebbe luogo a Berlino, nella villa di Wannsee il 20 gennaio 1942, fu una discussione condotta da un gruppo di ufficiali per decidere la "soluzione finale della questione ebraica". L'incontro è noto per essere stata la prima discussione della "soluzione finale" tra i leader nazisti. I verbali e le minute di questo incontro furono per di più trovate intatte dagli Alleati alla fine della guerra e servirono come importante prova durante il processo di Norimberga.
Gran parte del mondo dà al risultato della "soluzione finale" il nome di Olocausto, mentre molti ebrei e non preferiscono il termine ebraico Shoa (השואה), o "calamità", a causa delle origini etimologiche del termine 'olocausto', che significa 'offerta sacrificale completamente bruciata'.
Non tutti gli ebrei vennero eliminati, nemmeno da Berlino. Quando l'esercito sovietico occupò la città nel maggio del 1945, una comunità ebraica scampata alle persecuzioni naziste, di poche migliaia di membri e completa di sinagoga, era ancora esistente nella capitale tedesca.
Una delle vittime più note e discusse della "soluzione finale" fu la ragazza ebrea Anna Frank, autrice dei diari scritti prima della morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. I diari vennero pubblicato dopo la fine della guerra dal padre, che era sopravvissuto all'Olocausto.
Dibattito storiografico circa le origini della «soluzione finale»
Esiste ancor oggi un considerevole dibattito tra gli storici sul periodo esatto nel quale la leadership nazionalista decise lo sterminio della popolazione ebraica europea. La conferenza di Wannsee del gennaio 1942 fu considerata nell'immediato dopoguerra il punto di origine e la pietra miliare della «soluzione finale». Tale interpretazione è stata successivamente rivista in considerazione del fatto che alla Conferenza parteciparono figure di secondo piano che non avrebbero potuto decidere autonomamente il genocidio, stimato nel corso dell'incontro in 11 milioni di individui. A proposito del protocollo redatto nel corso della Conferenza e che ne tratteggia sinteticamente lo svolgimento lo storico Mark Roseman afferma:
« I pubblici ministeri americani pensavano di aver scoperto l’equivalente della stele di Rosetta per quel che riguardava lo sterminio nazista e il Protocollo del Wannsee risulta ancora tale nell'odierno immaginario popolare. Ma gli storici hanno sostenuto da tempo che potrebbe non essere quel che sembra. Intanto alla conferenza del Wannsee Hitler non c'era e gli uomini presenti non avevano incarichi tali nella gerarchia nazista da poter decidere un genocidio.[1] »
30 luglio, 2007
Concertone gratis alla Casa del Jazz per il "diritto alla musica"
E' gratis, è in un bel posto e sul palco si alternano star italiane come Teresa de Sio, Grazia di Michele, Ambrogio Sparagna, Nando Citarella, Karl Potter: è "Di...ritmi", ovvero il diritto al ritmo e alla musica, manifestazione-concerto in programma stasera, lunedì 30 luglio, alla Casa del Jazz.
La kermesse, che comincia alle 19,30 e va avanti fino a mezzanotte e oltre, è promossa dal Campidoglio a sostegno del manifesto "Diritto alla musica", stilato dall'omonimo coordinamento costituito presso la Commissione Cultura del Consiglio Comunale.
Il manifesto comprende nove punti, tra cui: potenziamento dell'insegnamento della musica nelle scuole e nelle università, sostegno fiscale a produttori e consumatori, una politica degli enti locali che favorisca spazi gratuiti per le esibizioni dei musicisti, ridefinizione del ruolo della Siae in sintonia con le regole degli altri paesi dell'Unione Europea.
Il documento è stato firmato da musicisti, docenti di musica, musicologi e appassionati. In Italia, paese dal grande passato nell'arte dei suoni, manca una legge di settore da quarant'anni e la musica è la cenerentola dell'ordinamento scolastico, mentre nel resto d'Europa costituisce materia (sacrosantamente) fondamentale. Il manifesto romano, e questa serata alla Casa del Jazz, sono 'musica per le orecchie' di chi si oppone al regresso musicale del paese.
Per saperne di più, andare sul sito di Diritto alla Musica.
PROMEMORIA 30 luglio 1971 - Programma Apollo: L'Apollo 15 atterra sulla Luna
Apollo 15 fu la nona missione con equipaggio del Programma Apollo e la quarta ad allunare.
Lancio e volo verso la Luna
Il razzo Saturn V con il numero AS-510 venne lanciato il 26 luglio 1971 alle ore 13:34 UTC da Cape Canaveral, Florida e raggiunse dopo 12 minuti l'orbita terrestre. Compiute due orbite complete, venne riacceso il terzo stadio del razzo per portare Apollo 15 in direzione Luna.
Lancio e volo verso la Luna
Il razzo Saturn V con il numero AS-510 venne lanciato il 26 luglio 1971 alle ore 13:34 UTC da Cape Canaveral, Florida e raggiunse dopo 12 minuti l'orbita terrestre. Compiute due orbite complete, venne riacceso il terzo stadio del razzo per portare Apollo 15 in direzione Luna.
Sulla Luna
Come posto di allunaggio venne scelto il "ruscello di Hadley" nelle montagne degli Apennini lunari.
La prima attività fuori bordo (EVA) degli astronauti Scott e Irwin fu terminata dopo soli 33 minuti. Si trattò di una cosiddetta Stand-up EVA, o come veniva chiamata dagli astronauti stessi, di una Sightseeing Tour – cioè di mera visualizzazione dell'area di atterraggio. Le prime immagini scattate e trasmesse furono impressionanti.
La prima vera e propria EVA venne iniziata dopo una pausa di cinque ore per consentire agli astronauti di dormire. Fu la prima volta che gli astronauti poterono dormire senza dover indossare le loro tute spaziali.
Durante la fase di assemblaggio del rover lunare, Scott dovette constatare che lo sterzo anteriore era difettoso. Dato che il veicolo era dotato pure di uno sterzo posteriore, il rover poté comunque essere utilizzato. Gli astronauti si diressero verso un punto marcante del ruscello di Hadley, il così chiamato "gomito". Si trattava di un dirupo con una larghezza di 1 km per una profondità massima di 300 m. Valle di chiara origine vulcanica e pertanto ideale per montare gli strumenti ALSEP (Apollo Lunar Surface Experiments Package). Ovviamente il viaggio verso la valle fu particolarmente movimentato. Con solo un sesto di forza di gravità in confronto di quella sulla Terra, il veicolo provocò diversi salti ed in parte ebbe contatto con il suolo lunare per più volte su di una sola ruota. Una curiosità: durante tale missione furono pronunciate le uniche parole italiane sulla Luna. Scott, infatti, sorpreso dalla particolare lucentezza di una roccia, urlò le parole:"Mamma mia!". L'attività fuori bordo durò 6 ore e 32 minutiLa seconda EVA fu con 7 ore e 12 minuti quella più lunga. Questa portò gli astronauti fino al Mount Hadley che si trova a circa 5 km di distanza dal punto di allunaggio. Un trapano decisamente migliorato in confronto a quelli delle precedenti missioni, consentì di prelevare dei campioni di roccia da oltre due metri di profondità.
La terza EVA portò gli astronauti per la seconda volta verso la valle Hadley. L'equipaggio terminò tale escursione dopo 4 ore e 49 minuti. Durante le ultime fasi di questa EVA, ci fu una breve commemorazione in onore degli astronauti deceduti e venne lasciata sul suolo lunare una statuetta di metallo denominata Fallen Astronaut.
Ritorno ed atterraggio
Prima di lasciare l'orbita, gli astronauti prelevavano un piccolo satellite dalla SIM Bay del modulo di comando per lasciarlo girare intorno alla Luna. Compito del satellite fu di registrare dati sui campi magnetici e di gravitazione della Luna. Il viaggio di ritorno avvenne senza problemi. Alfred Worden lasciò il modulo di comando per un ulteriore EVA di 38 minuti per recuperare materiale fotografico dal Endeavour. Fu la prima attività fuori bordo su di un modulo di comando dopo Apollo 9.
Il 7 agosto 1971, alle ore 20:45 UTC, Apollo 15 atterrò nell'Oceano Pacifico. Nonostante la mancata apertura di un paracadute, non ci furono problemi e l'equipaggio poté essere recuperato dalla portaerei USS Okinawa. La missione portò ben 76,8 kg di pietre lunari sulla Terra.
29 luglio, 2007
Nasce la Fondazione Angelo Frammartino
Bisogna imparare ad amare daccapo, a tornare ad amare, ogni giorno. Questa è la conclusione dell’ultima mail che Angelo Frammartino ha inviato al circolo di Rifondazione Comunista di Monterotondo di cui era responsabile del settore giovanile. Con queste parole il Presidente Marrazzo ha descritto i valori che devono essere alla base della Fondazione, nata in onore del ragazzo ucciso il 10 agosto scorso a Gerusalemme, presentata in Campidoglio con il sindaco Veltroni, il Presidente della Provincia Gasbarra e i familiari del giovane.
"Nella morte di Angelo c'è la storia di un ragazzo, di una famiglia ed il dovere di una comunità, ovvero quello di difendere i valori – ha detto Marrazzo - Questo è il significato profondo che darà futuro alla fondazione, un ponte verso i luoghi che hanno bisogno di pace". Marrazzo ha poi ricordato l'impegno della Regione "per sostenere con risorse adeguate la fondazione", precisando che, grazie ad una mozione presentata dal consigliere Carlo Lucherini (Ds), "nascerà a Monterotondo la Casa della Pace, intitolata ad Angelo e finanziata dalla Regione. Un investimento sui giovani - ha concluso - che prenderanno il suo testimone".
“A un anno di distanza è ancora forte il dolore per la morte di Angelo Frammartino, vittima della follia delle guerra e della violenza” – ha detto l’assessore regionale al Bilancio Luigi Nieri - “Il suo impegno di giovane volontario per la pace – prosegue Nieri - ancora oggi è un esempio per tutti. Per questo nella finanziaria 2007 sono stati stanziati 500mila euro per la costruzione di una Casa della Pace a Monterotondo dedicata a lui. Inoltre è previsto uno stanziamento di 100 mila euro come contributo per la Fondazione Angelo Frammartino”.
Una Fondazione che promuoverà i principi e i valori della pace, della solidarietà, della convivenza, della giustizia e dell'etica nei comportamenti sociali e che difenderà i diritti delle libertà fondamentali della persona e delle comunità.
Un ringraziamento alle istituzioni, non solo per l’aiuto materiale ma anche per la vicinanza affettiva, è arrivato direttamente dai familiari di Angelo Frammartino attraverso le parole del cugino Pierangelo.
Più strisce blu all'Ostiense, da domani
Da domani, lunedì 30 luglio, si estende la sosta a pagamento in zona Ostiense. 1.032 posti auto tra strisce blu, di cui 35 riservati ai disabili (11 personali). 119 gli 'stalli' per le due ruote, undici le aree adibite al carico e scarico delle merci. L'orario a tariffa: nei giorni feriali dalle 8 alle 3 del mattino successivo, dalle 24 alle 3 nel primo giorno festivo di ogni mese (gratis negli altri). Tariffa, 1 euro l'ora frazionabile. Con l'estensione delle strisce blu ad Ostiense, a Roma il totale dei posti a tariffa oraria sale a 92.007.
Queste le vie e piazze dove entrano in funzione i parcometri: via Ostiense dal civico 11 al ponte ferroviario; via Caboto, via Giuseppe Acerbi; via dei Magazzini Generali; piazza del Gazometro; via del Gazometro; via delle Conce (da via del Porto Fluviale al Ponte ferroviario); via del Commercio; via del Porto Fluviale; via Francesco Negri, via Giacomo Bove e via Pellegrino Matteucci.
Strisce blu gratis per residenti, ciclomotori e motocicli, auto disabili; mezzi di emergenza, pronto intervento e soccorso; veicoli delle aziende pubbliche impegnati in funzioni di pubblico servizio.
Per informazioni: contact center Atac 06-57118333, sportello al pubblico di via Ostiense 131L (dal lunedì al venerdì h. 9-17), e-mail info@atac.roma.it, www.atac.roma.it.
PROMEMORIA 29 luglio 1967 - Guerra del Vietnam:
28 luglio, 2007
180 milioni in opere pubbliche, da prestito 'flessibile' CDP
Il Comune di Roma ha acceso con la Cassa Depositi e Prestiti un prestito 'flessibile' di 180 milioni di euro per sostenere una serie di interventi già programmati e previsti nel bilancio 2007-2009. Il prestito flessibile, specifica l'Assessorato capitolino al Bilancio, è una speciale linea di credito che permetterà al Comune di attingere in base alle esigenze del momento: pagamenti e stato di avanzamento dei lavori finanziati.
Un nuovo tipo di mutuo, che non pesa sulle casse pubbliche subito e per intero come i prestiti tradizionali, ma incide sul bilancio gradualmente e fa pagare gli oneri solo in funzione dell'avanzamento lavori, consentendo risparmi e una gestione più razionale e conveniente del debito. Il sistema, commenta l'assessore Causi, costituisce così "un valido supporto alla programmazione e allo sviluppo degli investimenti infrastrutturali per le città".
Questi gli interventi che saranno finanziati con il prestito CDP: nel settore della mobilità, il potenziamento del sistema di alimentazione della metro A e i parcheggi di scambio a Battistini e Nuovo Salario (43,15 milioni di euro in totale); opere di edilizia scolastica per 25,36 milioni; interventi sul patrimonio per 9 milioni. La fetta maggiore, 102 milioni, andrà in manutenzione straordinaria delle strade e illuminazione pubblica.
"Roma&Più Pass": nuova card per i gioielli di Roma e Provincia
Dopo RomaPass, arriva "Roma&Più Pass": in vendita dal 27 luglio l'inedita card turistico-culturale della Provincia di Roma: 25 euro, validità tre giorni dal primo ingresso registrato, accesso a tutti i monumenti, musei e aree archeologiche statali e comunali di Roma e provincia (in parte gratis, in parte a prezzo ridotto). "Roma&Più" è di fatto il complemento di RomaPass, la carta distribuita dal Comune in collaborazione con Atac e con il Ministero Beni Culturali per la visita della città.
Obiettivo dichiarato, incentivare lo speciale rapporto che corre tra Roma e i suoi dintorni, invogliando il visitatore a scoprire l'eccezionale serbatoio di bellezze naturali e storiche alle porte della capitale: 121 comuni dal mare ad oltre mille metri, paesi medievali, le grandi tracce dell'antico, colline e montagne, boschi e litorale, le residenze patrizie dei Castelli Romani, le ville di Tivoli, i giardini e i palazzi barocchi. Uno strumento, insomma, per 'fare sistema' tra città e dintorni da valorizzare e inserire nel circuito turistico.
Nel dettaglio, la "Roma&Più Pass" dà diritto all'ingresso gratuito nei primi due siti o musei visitati e all'ingresso ridotto negli altri. Compreso nel prezzo, l'uso dell'intera rete del trasporto pubblico urbano e provinciale (Atac, metro A e B, Met.Ro, Trenitalia e Cotral). Inclusi nel pacchetto, sconti su mostre, spettacoli (di teatro, danza e musica), eventi a Roma e provincia, servizi turistici.
La "Roma&Più Pass" è in vendita nelle sedi che già commercializzano la "Roma Pass": tutti i musei e i siti convenzionati, i Punti Informativi Turistici del Comune di Roma (piazza delle Cinque Lune, Castel Sant'Angelo, Stazione Termini – via Giolitti 34, binario 24, e Vetrina Roma –, via dei Fori Imperiali, via Minghetti, aeroporto di Fiumicino – arrivi internazionali terminal C –. La si può inoltre trovare presso alberghi, agenzie di viaggio, biglietterie Atac, edicole, tabaccherie. La card, infine, è acquistabile on line sul sito www.romapass.it.
Per utilizzare la nuova "Roma&Più Pass" è sufficiente, in occasione della visita al primo sito o museo, segnare sul retro della card nome, cognome e data di attivazione. In questo modo si può accedere direttamente alle prime due visite gratuite. A partire dal terzo sito, "Roma&Più Pass" deve essere esibita in biglietteria per usufruire della riduzione. Con la card vengono comunque fornite istruzioni per l'uso in italiano e in inglese.
La card va portata sempre con sé per essere mostrata, su richiesta del personale di controllo delle strutture visitate, insieme con il documento di identità. La validità, come detto sopra, decade trascorso il terzo giorno dall'attivazione.
Per conoscere in dettaglio le opportunità offerte dalla "Roma&Più Pass", consultare l'elenco dei siti e musei collegati.
Teatro di Marcello, la Roma di Augusto dal "cortile di Apollo"
Concluso e inaugurato il restauro del cortile e dell'area archeologica dei templi di Apollo Sosiano e di Bellona al Teatro di Marcello, due tra i templi antichi più interessanti di Roma. Il lavoro è stato condotto dalla Sovrintendenza comunale ai Beni Culturali che, con l'Assessorato e il Dipartimento Cultura, ha sede a piazza Campitelli, proprio accanto ai templi.
Il progetto, spiega la Sovrintendenza del Comune, si è posto l'obiettivo di "stabilire una continuità fisica e culturale" tra i due livelli in cui si divide oggi l'area: quello sottostante, propriamente archeologico e visitato da turisti e studiosi, e il livello superiore con il punto d'informazione.
Sul posto, in antico, si estendeva il Circo Flaminio dove correvano le bighe. Il Teatro di Marcello e i due templi ne costituivano l'estremità meridionale. Il tutto era collegato sia funzionalmente che simbolicamente: l'assieme doveva richiamare l'idea della "res publica restituta", dello stato romano ricostruito e pacificato da Augusto. Per sottolineare l'antica funzione, il cortile e il portico – prosegue la Sovrintendenza – sono stati caratterizzati con l'esposizione di frammenti decorativi del Teatro e dei templi.
Ma il piatto forte per turisti e cittadini è la terrazza-cortile che si affaccia in modo spettacolare sull'area archeologica, permettendone la completa 'lettura' dall'alto. Uno sguardo d'assieme sulla Roma antica alle pendici del Campidoglio, facilitato e reso consapevole dai pannelli esplicativi che illustrano ciò che si vede sotto il profilo storico, architettonico e urbanistico.
La sistemazione dell'area non si conclude con questi restauri: allo studio altri collegamenti verticali tra il livello a cielo aperto e quello archeologico.
L'intera area è frutto dei lavori di isolamento e delle demolizioni condotte negli anni '30 del Novecento: da Piazza Venezia, fiancheggiando il colle capitolino, l'intervento giunse fino a Santa Maria in Cosmedin, creando l'attuale via del teatro di Marcello–via Petroselli. I lavori misero in luce i resti dei templi affiancati di Apollo Sosiano e di Bellona, rimasti inglobati nei secoli all'interno del dedalo di edifici, e il livello inferiore del teatro di Marcello.
Il tempio di Apollo, che era stato votato nel 433 a.C. ad Apollo Medico in occasione di una pestilenza, subisce un drastico rifacimento in età augustea ad opera dell'architetto Sosio (da cui a denominazione di Sosiano). Il tempio di Bellona, intitolato a questa divinità guerriera di antica origine italica, fu fondato nel 296 a.C. da Appio Claudio Cieco in seguito ad una vittoria sugli Etruschi. Fu integralmente ricostruito in età augustea, con massicci ampliamenti verso nord ed est.
Del Teatro di Marcello, che ha assunto il nome del nipote dell'imperatore Augusto morto prematuramente, rimane solo la facciata curva in travertino, davanti ai due templi. La costruzione iniziò nel decennio 30-20 a.C. sul sito del "teatro di Apollo", in cui Giulio Cesare aveva avviato già consistenti lavori, ed era in gran parte ultimato nel 17 a.C., anno in cui fu utilizzato per i "ludi saeculares". L'inaugurazione vera e propria avvenne nel 13 a.C.
PROMEMORIA 28 luglio 1987 - Una frana di enormi dimensioni dovuta alle insistenti piogge (alluvione della Valtellina) travolge drammaticamente i paesi
Una frana di enormi dimensioni dovuta alle insistenti piogge (alluvione della Valtellina) travolge drammaticamente i paesi di Sant'Antonio Morignone e di Aquilone in Valtellina spazzandoli via e provocando morti e dispersi
L'Alluvione della Valtellina è una serie di disastri e di tragedie naturali che successero nell'estate del 1987 in Valtellina in Provincia di Sondrio. 53 morti, migliaia di sfollati, 4000 miliardi di lire sono in numeri della catastrofe.
A metà luglio 1987 dalle latitudini artiche una grande massa di aria fredda scende veloce verso l’arco alpino, sul quale staziona una massa di aria molto calda ed umida. Nel giro di poche ore il barometro precipita, ma, per una concatenazione assai rara di fattori, non precipita la temperatura (lo zero termico rimane inchiodato a 4000 metri). Dopo un periodo di forti piogge, che interessano tanto il fondovalle come i ghiacciai più alti, il 18 luglio 1987 alle 17.30 nel paese di Tartano un'enorme massa di acqua e fango si abbatte sul condominio La Quiete tranciandolo a metà, si porta via la strada sottostante abbattendosi poi sull'albergo Gran Baita: undici persone vengono uccise sul colpo. In tutta la Valtellina non c'è torrente che non minacci di esondare. Poche ore dopo la tragedia di Tartano il fiume Adda rompe l'argine settentrionale poco a ovest di San Pietro di Berbenno, straripa e allaga quasi completamente il comune di Ardenno che si trova nella parte centrale della Valtellina: si interrompono così i collegamenti con la parte est della Provincia di Sondrio ed anche la ferrovia è travolta dall'acqua, molte persone vengono sfollate dalle loro case. Anche altri comuni vengono sommersi dall'acqua: Berbenno, Fusine, Selvetta, Cedrasco. Vengono travolte ponti, fabbriche, campi coltivati, cimiteri e soprattutto stalle: centinaia di carcasse di animali galleggiano sulle acque di questo nuovo ed immenso lago che ora occupa parte della Valtellina.
Il nuovo governo di Giovanni Goria sospende le tasse in Valtellina ed esonera dal servizio militare tutti i giovani valtellinesi. I danni sono ingenti, inizialmente si parla di 1200 miliardi di lire (saranno poi 4000).
Anche il capoluogo Sondrio è in pericolo: il torrente Mallero sembra dover straripare. A Morbegno succede la stessa cosa con il torrente Bitto, mentre il fiume Adda straripa allagando tutto il fondo valle nella zona industriale tra i comuni di Talamona e Morbegno arrivando fino a lambire il cimitero di quest'ultimo.
La frana staccatasi il 28 luglio dal Pizzo Coppetto
Intanto nella Valmalenco, valle geograficamente posta sopra il capoluogo Sondrio, viene evacuato l' abitato di Torre di Santa Maria (dove il torrente Torreggio ha travolto parecchie abitazioni) e all'imbocco del'alta Valtellina i paesi di Chiuro e Sondalo. Anche i collegamenti con la Svizzera vengono interrotti: la dogana di Piattamala è completamente inagibile.
Lunedì 20 Luglio 1987 la Strada Statale 38 dello Stelvio e la linea ferroviaria sono ancora interrotte, perché le acque del lago creato dallo straripamento dell'Adda ad Ardenno defluiscono lentamente; la media Valtellina è ancora isolata, ma la pioggia cessa e il peggio sembra passato.
Invece il 28 luglio, avviene il fatto più tristemente famoso: la frana della Val Pola.
Tra il 18 e il 28 luglio l'emergenza si era spostata dalla Bassa all'Alta Valtellina. A monte della strozzatura del ponte del Diavolo, fra le Prese, a sud, e Cepina, a nord, il versante montuoso dà alcuni segnali: sull’alto versante montuoso della Val Pola, che si stende ai piedi del monte Zandila, si notano preoccupanti fenditure. La maggiore è lunga circa 100 metri e larga una ventina. Il segnale è allarmante e, dopo un sopralluogo dei geologi la zona viene dichiarata inagibile.
Alle 7.23 del 28 luglio una frana si stacca dal monte Zandila (nota anche, ma impropriamente, come frana del Pizzo Coppetto, una montagna di 3066 metri d'altezza). 40 milioni di metri cubi di materiale precipitano a valle a una velocità di 400km/h, travolgendo e distruggendo completamente gli abitati di Sant'Antonio, Morignone e Piazza (frazioni di Valdisotto). Fortunatamente i paesi erano stati evacuati precedentemente e ciò salva la maggior parte della popolazione ma vengono travolti ugualmente dalla frana una squadra di 7 operai che era giunta in paese per svolgere i lavori di ripristino della ss.38 e alcuni abitanti della frazione di Aquilone, non evacuati perché ritenuti erroneamente fuori pericolo. Nessuno aveva previsto lo spostamento d'aria dovuto ai quaranta milioni di metri cubi di terreno franato, e la forza della frana risalita per alcune centinaia di metri sulla sponda opposta della montagna e portatasi con sè 35 vite umane.
La paura per l'Alta Valtellina non finisce in quanto i detriti dell'enorme movimento franoso creano uno sbarramento alto 50 metri e bloccano il normale flusso del fiume Adda verso Tirano a sud. Si crea così un lago naturale che incombe su tutta la valle sottostante. Si ha paura di assistere ad un nuovo Vajont. Il lago sale mediamente di 2cm all'ora e si hanno 60 giorni di tempo per trovare una soluzione che eviti la tracimazione o persino il crollo dello sbarramento naturale.
Durante il mese di agosto gli esperti mettono sotto controllo il lago drenando parte dell'acqua che si accumula nell'invaso tramte gallerie di by-pass. Tuttavia a fine agosto le piogge riprendono con forte intensità, il lago cresce di 20cm all'ora e la situazione viene nuovamente definita grave. Si rende urgente un intervento sul corpo della frana per creare un nuovo alveo per il deflusso del fiume Adda e la conseguente tracimazione controllata del bacino.
Alle 22 di sabato 29 agosto i geologi Maione, Presbitero e Lunardi (poi ministro di uno dei governi Berlusconi) prendono una decisione drastica: tutti i centri abitati nei pressi del corso dell’Adda, da Grosotto a Sondrio, debbono essere evacuati prima di procedere alla tracimazione preventiva. Il giorno seguente, domenica 30 agosto 1987, si prepara il nuovo alveo, si scava una breccia sul fronte della frana e si comincia di nuovo a far defluire l'acqua accumulata a valle al ritmo di 40 metri cubi al secondo. In seguito gli evacuati rientrano nelle proprie case e nei giorni successivi il lago viene totalmente svuotato mentre l'Adda si adatta al nuovo corso. Dopo quasi 2 mesi l'emergenza si conclude.
Il 2 maggio 1990 il Parlamento Italiano emana la legge n.102/90 (più nota come Legge Valtellina) in cui si prevede di destinare una somma di 2400 miliardi di lire nel sessennio 1989-1994 per il riassetto geologico, la ricostruzione e lo sviluppo dei comuni della provincia di Sondrio e della adiacenti zone delle province di Bergamo, Como e Brescia.
27 luglio, 2007
Adottato il Piano Paesaggistico Regionale
Il Lazio è la prima regione in Italia che si adegua ai principi del nuovo Codice dei Beni culturali. Su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Massimo Pompili, la Giunta regionale ha adottato oggi il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, la carta della tutela del paesaggio e del patrimonio storico, naturale e culturale del Lazio. Saranno preservati 50.000 ettari di nuove aree agricole e tutti i centri storici.
''E’ la più grande manovra ambientalista della storia regionale'' – ha dichiarato l'assessore - ''Il Piano pone finalmente condizioni certe per la salvaguardia delle aree di pregio della regione e sarà uno strumento irrinunciabile di indirizzo per un corretto sviluppo del territorio''.
“Sostituendo i 29 Piani paesistici vigenti dal '98” – ha poi sottolineato Pompili – “questo Piano ha un valore nazionale perché coinvolge in modo forte e sinergico la città di Roma''.
Le nuove norme, infatti, estenderanno la tutela ad oltre il 64% del territorio del Lazio, con un +3% rispetto al passato, interessando, per la prima volta, decine di migliaia di ettari di zone agricole. A Roma la percentuale di patrimonio sotto tutela supererà il 70%. La città, che consolida così il suo sistema ambientale, recupererà i suoi tessuti più degradati, realizzerà le nuove centralità con le loro funzioni strategiche mantenendo forte e profonda la sua storica vocazione agricola.
Sull’intero territorio regionale è stata inoltre posta la necessaria attenzione alla salvaguardia dei 500.000 ettari di patrimonio boschivo e alla tutela dei centri storici di tutti i comuni. Un patrimonio di inestimabile valore che può contribuire allo sviluppo del territorio soprattutto a partire dai piccoli Comuni.
33 piani di zona, 6.000 case: approvata la delibera in Consiglio Comunale
Seimila nuove case in 33 nuovi quartieri residenziali, sparsi su tutto il territorio romano: è il programma approvato in Consiglio Comunale, che dà il via libera a 33 'piani di zona' di edilizia residenziale pubblica. Una boccata d'ossigeno per l'emergenza abitativa nella capitale.
1.800 dei seimila alloggi saranno assegnati come case popolari, 1.200 verranno affittati a canone agevolato, il resto sarà posto in vendita a prezzi di favore per le categorie economicamente più deboli. Le nuove zone residenziali, afferma il Campidoglio, non saranno quartieri dormitorio: avranno servizi, collegamenti, viabilità adeguata. Particolare attenzione – ha detto il sindaco Veltroni esprimendo soddisfazione per l'obiettivo raggiunto – sarà posta alla "qualità architettonica e al risparmio energetico".
Sicurezza: ordinanza antivetro da stasera al 30 settembre
Scatterà stasera, alle 20, e terminerà il prossimo 30 settembre il divieto di vendita per asporto di qualsiasi bevanda in lattina e in vetro in alcune zone della capitale. E' quanto è stato deciso dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Roma, Achille Serra, che ha firmato l'ordinanza antivetro.
Il divieto sarà attivo nelle tre serate di venerdì, sabato e domenica dalle 20 fino alle 3 di notte. I quartieri interessati dall'ordinanza sono Testaccio, Trastevere, Campo de' Fiori, San Lorenzo e Lido di Ostia. Nel corso della riunione del Comitato è stato deciso che verranno intensificati i controlli da parte delle forze dell'ordine e dei vigili urbani per monitorare il rispetto dell'ordinanza ma anche per contrastare il fenomeno dei venditori ambulanti.
Tutte le opere di Mozart, gratis al teatro 'open' della Casa del Cinema
Fresco d'inaugurazione, il nuovo teatro all'aperto della Casa del Cinema ingrana subito la quarta, presentando su grande schermo "Mozart 22", il grande ciclo con tutte le opere liriche mozartiane allestito l'anno scorso nell'ambito del Festival di Salisburgo. Venti serate dal 27 luglio al 29 agosto per assistere gratis ad uno dei più grandi e costosi progetti musicali di questi anni.
Da "Bastiano e Bastiana", la trasparente operina con cui il salisburghese dodicenne fece il suo ingresso nel mondo del melodramma, alla riconquistata e cosmica trasparenza del "Flauto Magico", passando per gli abissi del "Don Giovanni" e le imprese di Figaro, c'è tutto il Mozart operistico: quello 'alla tedesca" de "Il ratto dal serraglio" e quello 'italiano' della trilogia su libretti di Da Ponte; quello delle grandi partiture e quello delle piccole gemme composte al volo per l'impresario di turno; quello delle opere 'serie' di argomento storico-mitologico come "Idomeneo" e quello 'comico' che reinterpreta e attualizza la commedia dell'arte nella chiave della nascente borghesia urbana e dei suoi umori.
"Mozart 22" ha poi un filo rosso che traversa l'intera rassegna: gli allestimenti sono tutti in chiave moderna. E' il Mozart rivisitato dagli scenografi d'avanguardia che usano i mezzi del XXI secolo, ossessioni e citazioni comprese, dal 3D alle marionette.
Si comincia venerdì 27 luglio alle 21,30 con il capolavoro assoluto, "Don Giovanni". Le proiezioni, come detto sopra, sono gratis e sulle poltroncine del teatro all'aperto ci si siede fino ad esaurimento posti. Per saperne di più, e per il programma completo della rassegna, www.casadelcinema.it.
PROMEMORIA 27 luglio 1992
26 luglio, 2007
"Porta di Roma": un mega-store dà il via ai progetti per la Bufalotta
Duecentoventi negozi su due livelli, un ipermercato tra i più grandi d'Italia, 150 mila metri quadri di superficie, settemila parcheggi. E ancora: palestra, cinema multisala (14 sale, di prossima apertura), ufficio postale, banca, agenzia di viaggi e parrucchiere. Inaugurato il centro commerciale "Porta di Roma", presso il Raccordo Anulare all'altezza della Bufalotta. A tagliare il nastro, un bambino accompagnato dal sindaco Veltroni. Il mega-centro fa parte dell'omonimo progetto urbano (che si chiama, appunto, "Porta di Roma"), nell'ambito degli interventi per Roma Capitale e in particolare della riqualificazione della periferia nord-est.
Il solo ipermercato supera in superficie i 15 mila metri quadri. Nell'insieme, "Porta di Roma" ha un bacino d'utenza di un milione 316 mila residenti e potrà dare lavoro a circa duemila addetti. A ridosso del mega-store, inoltre, saranno costruiti circa diecimila appartamenti, due alberghi, uffici e un ospedale. In progetto il completamento della viabilità. Spazio, poi, al verde pubblico con la realizzazione di un parco attrezzato di oltre 150 ettari.
Tra i programmi allo studio, infine, il prolungamento della metro B1 da piazzale Ionio per servire la zona della Bufalotta e il nuovo insediamento.
Primo centro italiano rifugiati, da ottobre a Casalotti
Aprirà all'inizio del prossimo ottobre e sarà il primo in Italia: verrà realizzato a Boccea, in zona Casalotti, il centro polifunzionale per 400 immigrati richiedenti asilo, rifugiati e sotto protezione umanitaria. L'accordo per l'istituzione del centro è stato siglato dal ministro dell'Interno Giuliano Amato e dal sindaco Veltroni.
Un luogo di accoglienza, ha commentato il sindaco, per favorire l'integrazione di chi "viene in Italia per fuggire da regimi e da guerre, da situazioni che minacciano l'incolumità personale". Una scelta "di maturità civile", dove "l'integrazione è tutt'uno con la capacità di accoglienza" e, quando necessario, "con la repressione".
La nuova struttura, ha proseguito Veltroni, sarà il cuore della rete romana di accoglienza, che comporterà anche un accordo a tutto campo con la Prefettura per la sicurezza. Tornando al centro rifugiati, il sindaco ha concluso osservando che si tratta "di persone che cercano di sopravvivere", interessati ad evitare minacce, non a minacciare.
La 'casa dei rifugiati' sarà una struttura a quattro piani con gli alloggi, un grande atrio, un giardino, la mensa, il settore destinato allo studio completo di aule e servizi, una sala riunioni, un teatro, la palestra e anche la chiesa.
Il progetto prevede tre fasi di accoglienza: quella temporanea, quella finalizzata a permettere 'l'inclusione socio-lavorativa' di queste persone ed infine l'ospitalità in semi autonomia di chi ha trovato un lavoro e contribuisce al pagamento dell'alloggio.
L'area residenziale si propone di dare ospitalità a uomini, donne, nuclei familiari in stato di disoccupazione o che non sono ancora pienamente in grado di sostenersi economicamente. Il centro sarà dotato di una postazione di polizia municipale, di servizi di mediazione linguistica, assistenza sociosanitaria e sociolegale.
PROMEMORIA 26 luglio 1956 Naufragio dell'Andrea Doria
La nave da battaglia Andrea Doria con la gemella Caio Duilio faceva originariamente parte della Classe Duilio, nata come derivazione del tipo Conte di Cavour.
Varata nel 1913, la nave, che porta il nome dell'ammiraglio e uomo di stato genovese Andrea Doria, svolse un'intensa attività dopo la fine della prima guerra mondiale operando nel 1920 in missione politico-militare nelle acque albanesi e dalmate in occasione dei fatti di Fiume. Nel 1923 ha partecipato all'occupazione di Corfù a seguito della crisi italo-greca per gli eccidi di Janina.
Tra il 1937 e il 1940 venne sottoposta a radicali lavori di riammodernamento e in questa nuova configurazione partecipò al secondo conflitto mondiale.
Entrata a far parte della Marina Militare Italiana, dove svolse anche il ruolo di nave ammiraglia andò in disarmo nel 1956.
In precedenza il nome Andrea Doria era stato dato nella Regia Marina ad una corazzata costruita, anche questa, all'Arsenale di La Spezia, derivata dalla Classe Duilio, che varata nel 1885 era entrata in servizio nel 1891 e nel 1895 fece parte della formazione navale alla inaugurazione del Canale di Kiel. Posta in disarmo l'1 maggio 1911 venne utilizzata a Taranto come nave caserma fino al 1915 quando, scoppiata la prima guerra mondiale venne trasferita a Brindisi e adibita a difesa costiera. Al termine della guerra nel 1919 venne radiata definitivamente.
Successivamente il nome Andrea Doria verrà dato ad un incrociatore lanciamissili entrato in servizio negli anni '60 ed andato in disarmo nel 1992. A questa unità, in un ideale passaggio di consegne, il 3 agosto 1964, venne consegata la bandiera di combattimento a nome dell'equipaggio dell'Andrea Doria andata in disarmo nel 1956.
Prossimamente un'altra unità della MMI, prenderà il nome Andrea Doria. Costruita nel cantiere di Riva Trigoso, lo stesso dove era stato costruito l'incrociatore degli anni '60, è stata varata il 14 ottobre 2005 e sarà la prima nave con questo nome a non essere costruita a Castellammare di Stabia. L'unità dovrebbe entrare in servizio nel 2008 e farà parte della nuova Classe Orizzonte.
25 luglio, 2007
Presentazione del piano strategico per innovazione, ricerca e sviluppo
Venerdì 27 luglio la Provincia di Roma organizza un evento di presentazione del Piano Strategico 2007-2013 per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo. L'incontro sarà ospitato, a partire dalle ore 9,00, dall'Accademia dei Lincei, presso Palazzo Corsini, a Roma, in Via della Lungara n. 10.
Il Piano Strategico 2007-2013 scaturisce dai risultati di D.I.A.M.O.N.D. (“Development of Innovation through Advanced Models Oriented to Networks and Districts”), una ricerca condotta dall'Assessorato allo Sviluppo Economico e Attività Produttive della Provincia di Roma – guidato da Bruno Manzi – in collaborazione con l’Università “Tor Vergata”. Le Linee del Piano sono studiate in modo tale da essere in sintonia con il 7° Programma Quadro Ricerca della Commissione Europea.
Il lavoro svolto dal gruppo di ricerca, di durata biennale (giugno 2005-giugno 2007), è stato finalizzato allo sviluppo di un modello di intervento strategico per le Istituzioni del territorio che faciliti l’incontro fra la domanda e l’offerta di conoscenza e di innovazione, ossia che incentivi e favorisca il trasferimento tecnologico dai Centri di Ricerca (sia pubblici sia privati) al sistema delle imprese. Partendo dall’analisi dello stato dell’arte sulle azioni finalizzate al sostegno del trasferimento tecnologico promosse dagli Enti Pubblici Locali e dall’Amministrazione Centrale negli ultimi due anni, sono stati individuati i settori d’interesse e definito il campione di indagine.
Attraverso il modello sviluppato, sono state analizzate le problematiche peculiari dei settori in esame per individuare le possibilità di trasferimento tecnologico e di integrazione tra grandi aziende, piccole e medie imprese e Centri di Ricerca.
Individuati oltre 5.300 lavoratori irregolari
La Direzione regionale del Lavoro per il Lazio nei primi sei mesi del 2007 ha individuato, sul totale degli oltre 19 mila occupati in 6.097 aziende ispezionate nelle 5 province laziali, 5.361 lavoratori irregolari. Una cifra che corrisponde a un tasso di irregolarità lavorativa pari, nell'intera regione, al 21,47%. In pratica, un lavoratore su 5 ha un problema di regolarità o contributiva o contrattuale. Le aziende irregolari sono 3.598, pari a un tasso di irregolarità aziendale della regione del 58,96%. La provincia con il maggior tasso di irregolarità aziendale è Frosinone (66,72%), seguita da Latina (63,16%), Rieti (62,83%), Viterbo (62,69%) e Roma (51,62%). I dati sono stati illustrati questa mattina, a Roma, da Raffaele Buonomo, direttore della Direzione Regionale del Lavoro di Roma. Fra i 5.361 lavoratori irregolari individuati, 1.379 sono totalmente in nero. Una cifra che corrisponde a un tasso di incidenza del lavoro nero pari nella regione al 25,72%. La provincia dove il fenomeno del lavoro sommerso si fa più sentire è Latina, con il 33% degli irregolari totalmente in nero, seguita da Roma (30,06%), Rieti (20,38%),Viterbo (19,66%) e Frosinone (19,49%).
NEI CANTIERI IRREGOLARE IL 61,42%
Per quanto riguarda la vigilanza ispettiva nel settore delle costruzioni, nei primi sei mesi del 2007 sono stati ispezionati 1.127 cantieri che facevano capo a 1.581 aziende, trovandone ben 971 irregolari (61,42%). La provincia dove è stato riscontrato il più alto tasso di irregolarità aziendale in edilizia è Frosinone (76,89%), seguita da Viterbo (59,60%), Rieti (58,60%), Roma (51,49%) e Latina (51,36%). I lavoratori occupati nei cantieri edili erano 6.190, di cui 1.251 irregolari (il 20,21%). Fra gli irregolari, poi, 285 erano totalmente in nero (22,78%): fra loro 91 extracomunitari, due minori, e 35 clandestini. Le attività ispettive condotte nel primo semestre del 2007 nel Lazio hanno portato all'emissione di 1.646 provvedimenti penali e 5.647 provvedimenti amministrativi, per un valore rispettivamente di oltre 1,7 milioni di euro e di oltre 5,7 milioni di euro.
Macchine biglietti Atac, in arrivo le nuove. Seconda giovinezza per le vecchie "Meb"
Rivoluzione per le macchine emettitrici di biglietti alle stazioni della metro: ne saranno installate 200 nuove, per un costo di circa 4,6 milioni di euro a carico del Comune e di Atac S.p.A.. Le prime cento entreranno in funzione entro settembre, le altre entro la fine dell'anno. Nel contempo, 35 vecchie macchine saranno revisionate e aggiornate – e 215 restaurate e semplificate – con una spesa di 300 milioni. Intanto le emettitrici di nuovo tipo hanno debuttato alla stazione di piazza Bologna della metro B.
Schermate più semplici, uso più facile, praticità e sicurezza al top grazie alle più avanzate tecnologie, collegamento costante di tutte le macchine ad un centro controllo Atac per monitoraggio e manutenzione. Queste le caratteristiche salienti delle nuove biglietterie automatiche firmate Ducati Sistemi S.p.A., l'azienda che ha vinto la gara di fornitura. Ecco le principali caratteristiche tecniche delle macchine sotto il profilo della funzionalità e della sicurezza:
Funzionalità: le nuove macchine accettano tutte le monete da 10 centesimi a 2 euro e tutti i tagli di banconota fino a 50 euro. L'acquisto è facilitato: si usa la tastiera collegata allo schermo che presenta e seleziona le possibilità. Il menù, oltre che in italiano, è in quattro lingue: inglese, francese, tedesco e spagnolo. Le emettitrici Ducati forniscono tutti i tipi di biglietti: BIT (Biglietto Integrato a Tempo), costo 1 euro, validità 75 minuti; BIG (Biglietto Integrato Giornaliero), costo 4 euro, validità 1 giorno. CIS (Carta Integrata Settimanale), costo 16 euro, validità una settimana. BTI (Biglietto Turistico Integrato), costo 11 euro, validità 3 giorni.
Se un'emittitrice ha problemi di funzionamento, il centro controllo Atac è in grado di scoprire e diagnosticare il difetto in tempo reale, inviando subito una squadra di pronto intervento tecnico. Come da capitolato, per un anno la manutenzione è a carico della società fornitrice.
Sistemi di sicurezza: corpo blindato; video-sorveglianza con trasmissione immagini al centro controllo Atac (che le tratterà in base alla legge sulla privacy); nei casi di tentativo di effrazione, spostamento, apertura forzata e urto violento, allarme immediato al centro controllo; serratura di sicurezza che consente di aprire la macchina solo al personale, con inserimento codice Pin; bocchetta anti-frode e anti-manomissioni per l'inserimento delle monete; meccanismi che necessitano di manutenzione completamente separati dalle casse monete e banconote: le casse sono 'segregate' in uno spazio indipendente da ogni circuito (fatto che innalza i livelli di sicurezza).
Le nuove "Meb" (la sigla sta per Macchine Emettitrici di Biglietti) saranno prevalentemente utilizzate nelle 49 stazioni delle linee metro. Oltre alle 200 nuove macchine, il programma Atac prevede il completo aggiornamento di 35 vecchie Meb ai principali capolinea come largo Argentina, piazza Venezia e piazza San Silvestro. Accetteranno tutti i tagli di monete da 10 centesimi a 2 euro e le banconote fino a 50 euro. Erogheranno resto fino a 4 euro ed emetteranno, come le nuove macchine, tutti i tipi di biglietto (BIT, BIG, CIS, BTI).
Altre 215 vecchie macchine saranno trasformate e adibite alla sola vendita di BIT – il biglietto 'base' da 75 minuti –, per essere utilizzate nei punti dove il BIT è il biglietto più richiesto. L'uso sarà semplificato: via le banconote e la resa del resto, si dovranno solo inserire le monete (10-20-50 centesimi, 1 e 2 euro). La macchina emetterà automaticamente uno o due biglietti. 115 macchine 'ricondizionate' verranno installate sulle ferrovie concesse Roma–Lido, Roma–Viterbo e Roma–Pantano, oltre che ad alcuni capolinea strategici. Le altre 100 finiranno in deposito, pronte ad entrare in funzione alle fermate o ai capolinea dove la richiesta suggerirà di aumentare il numero di emettitrici automatiche.
La decisione di non disfarsi delle vecchie Meb ma di riutilizzarle, fa sapere Atac, deriva dalla loro buona riuscita: tra 2005 e 2007 i biglietti acquistati alle macchine sono aumentati del 10% l'anno, le Meb rappresentano il 20% sul totale incassi e, in media, il 95% delle macchine ha funzionato correttamente.
Tutti i lavori per installare le nuove macchine, e per revisionare le vecchie, avverranno solo di notte per evitare problemi al servizio.
Un museo 'per gioco', a Villa Ada
Sarà il sedicesimo museo comunale di Roma quello che verrà realizzato a Villa Ada: un museo tutto dedicato al gioco, destinato ad ospitare la più grande e prestigiosa collezione di giocattoli d'Europa, acquistata dal Comune di Roma nel 2005 e composta da 10 mila 664 giocattoli rari e antichi (parecchi risalgono al XV secolo), più quelli di alcune donazioni.
"Le strutture di Villa Ada che ospiteranno il museo", ha detto il sindaco Veltroni presentando il progetto, "erano in stato di abbandono da trent'anni". Il recupero dei tre edifici delle ex Scuderie Reali darà vita ad un intero complesso dedicato agli interessi dell'infanzia e dell'età evolutiva, con laboratori didattici e un'ampia scelta di materiali educativi e di gioco. Ci saranno anche una caffetteria, una biblioteca tematica, una sala conferenze e gli uffici.
Con la realizzazione del Museo del Gioco a Villa Ada, il traffico privato verrà eliminato: saranno delimitati parcheggi su un'area adiacente la via Salaria e di lì partirà una navetta elettrica. Previsto inoltre il recupero del verde in zona.
Il Museo del Gioco e del Giocattolo sarà finanziato in parte minore con i fondi della legge per Roma Capitale, per il grosso con risorse già accantonate dal Comune. Nel complesso, il
PROMEMORIA 25 luglio 2000 - Un Concorde dell'Air France si schianta poco dopo il decollo da Parigi, uccidendo le 109 persone a bordo e 5 che si trova
Il Concorde è un aeroplano supersonico costruito dalla francese Aérospatiale e dalla britannica British Aerospace.
Il primo volo del prototipo francese risale al 2 marzo 1969, mentre il 4 novembre 1970 venne raggiunto per la prima volta Mach 2.
Il Concorde entrò ufficialmente in servizio il 21 gennaio 1976 sulle linee Parigi-Dakar-Rio de Janeiro e Londra-Bahrain; a novembre dell'anno successivo iniziarono i voli verso New York.
Il 20 aprile 1979 entrò in servizio l'ultimo Concorde prodotto.
24 luglio, 2007
PROMEMORIA 24 luglio 1974 - Scandalo Watergate:
Scandalo Watergate: La Corte Suprema degli Stati Uniti sentenzia all'unanimità che il Presidente Richard Nixon non ha l'autorità per trattenere i nastri della Casa Bianca e gli intima di consegnarli al procuratore speciale che indaga sul caso
Richard Milhous Nixon (Yorba Linda, 9 gennaio 1913 – New York, 22 aprile 1994) è stato un politico statunitense. È stato il 37esimo Presidente degli Stati Uniti d'America.
Vinse le elezioni presidenziali nel 1968 e nel 1972, e rimase in carica dal gennaio del 1969 all'agosto del 1974. È stato l'unico Presidente americano a dimettersi dalla carica. Le sue dimissioni avvennero il 9 agosto 1974, per anticipare l'imminente impeachment in seguito allo Scandalo Watergate.
Nixon è noto per la sua politica estera spregiudicata, nella quale combinò ingerenze strategiche negli affari interni di numerosi Paesi (in particolare in America Latina) con politiche innovative di distensione e di dialogo con le altre potenze mondiali (Unione Sovietica e Cina). La sua presidenza segnò la fine del coinvolgimento americano in Vietnam. In politica interna, Nixon mantenne una linea di equilibrio, fondendo la retorica conservatrice e l'utilizzo di ogni prerogativa presidenziale (Imperial Presidency) con un approccio liberale nel campo dei diritti civili e dell'iniziativa economica.
23 luglio, 2007
PROMEMORIA 23 luglio 1930
22 luglio, 2007
Un Nuovo ospedale fra Talenti e Bufalotta utile ad alleggerire il “peso” che ricade sul Pertini
Già avanzati i contatti tra Comune e Regione per la realizzazione del progetto. L'area in cui verrà edificata la struttura sanitaria è stata acquisita dal Campidoglio nell'ambito della convenzione per la costruzione del nuovo quartiere: quindici ettari atti a ospitare un intervento di peso urbanistico metropolitano. L'edificio avrà trecento posti letto e servirà il quadrante Salario-Nomentano, considerato dalla Regione sguarnito di presidi pubblici ospedalieri, ma anche Talenti, la Serpentara, Fidene e Bufalotta oltre ad alleggerire il peso che ricade sul Pertini.La nuova localizzazione è frutto di un piano di ottimizzazione varato dalla Regione per rientrare dal deficit della spesa sanitaria.
Sono previsti inoltre, in zona Bufalotta, insediamenti residenziali per circa dieci mila abitanti, uffici, servizi locali e un grande centro commerciale che racchiuderà oltre al già esistente Ikea, Le Roy Merlin, un vasto edificio su due livelli con 250 negozi, una Rinascente, Auchan, una multisala cinematografica da 3000 posti, sedici piste di bowling e un albergo.
Al mare di giorno, la sera sul fiume: domenica romana sull'acqua
Chilometri di spiaggia libera attrezzata lungo la duna ancora selvaggia, il Tevere da navigare in battello sotto le stelle: la domenica estiva a Roma è nel segno dell'acqua. E la capitale fa buon uso delle sue migliori 'risorse idriche', il mare ad un passo e il fiume al centro, per offrire relax a cittadini e turisti. Il programma è semplice, l'auto privata non serve perché i mezzi pubblici (compresi i barconi fluviali) coprono l'intero itinerario.
Il giorno al mare, dunque. A costi contenuti e immersi nella macchia mediterranea. Parliamo della Riserva Naturale del Litorale Romano, ovvero dell'ambiente costiero che incorona la città e che oggi è tutelato, appunto, come riserva naturale. Limitiamoci alla scelta più facile, la spiaggia libera comunale di Castelporziano, lunghissimo anfiteatro di sabbia dorata in faccia al Tirreno.
C'è tutto: bagnini, spogliatoi, docce, ombrelloni, lettini, sdraio, canoe e pedalò, chioschi dove mangiare un panino o un pranzo di pesce. I prezzi dei servizi non temono confronti, lo scenario è incontaminato, alcune attrezzature sono quelle anni '60 – ben conservate – e danno al luogo un'inconfondibile atmosfera 'vintage', a cominciare dagli otto ingressi (per i romani "i cancelli").
Come si arriva a Castelporziano? Si prende il treno della Roma-Lido (può capitare di salire sul treno Caf con l'aria condizionata, primo dei sei nuovi convogli che entreranno in servizio entro l'anno) e si scende alla stazione Colombo. Di là si prendono i bus di due linee Atac (07 e 070) verso Castelporziano, Capocotta e Torvaianica. Il sabato e la domenica c'è una corsa ogni dieci minuti e l'orario va dal primo mattino (7,30-8) fino alle 21,30 e oltre.
Precisazione d'obbligo: nessuno vieta di andare a Castelporziano con l'auto privata, ma è una scelta decisamente sconsigliabile, almeno nel weekend. I parcheggi sul posto non mancano, ma i bagnanti che arrivano su quattro ruote sono un esercito. La spiaggia è immensa e non si satura – anzi, miracolo dell'interminabile, 'oceanico' arenile, si sta larghi –, i parcheggi sì.
E poi, il trasporto pubblico porta al mare anche i disabili, con le navette di Trambus Abile Mare che fino al 31 agosto prelevano il passeggero a domicilio e lo accompagnano sulla spiaggia (vedere la notizia sul sito Trambus Info).
Trascorsa la giornata al mare, in un'ideale risalita geografica dal Tirreno all'Urbe, è il momento di chiudere in bellezza con una mini-crociera notturna sul Tevere. La città storica, illuminata dai lampioni, si svela in una prospettiva inconsueta e intima. Il giro sulla motonave "Livia Drusilla" della società Battelli di Roma dura 40 minuti tra l'Isola Tiberina, Ponte Cavour e ritorno. Ogni sabato (e ogni martedì e venerdì) c'è anche la versione 'de luxe' di due ore e 15 minuti con cena a bordo. Per saperne di più, vedere la nostra notizia.
PROMEMORIA 22 luglio 2004 - Pubblicato dalla Commissione Indipendente d'Indagine USA il rapporto sull'11 settembre 2001
Pubblicato dalla Commissione Indipendente d'Indagine USA il rapporto sull'11 settembre 2001, che assolve i presidenti Bill Clinton e George W. Bush ma elenca una serie di falle nell'Intelligence sfruttate dai terroristi
Gli attentati dell'11 settembre 2001, furono una serie di attacchi suicidi di natura terroristica attuati contro gli Stati Uniti d'America, avvenuti l'11 settembre 2001; si tratta della tragedia più documentata di sempre, ma anche di una delle più controverse, avendo alimentato polemiche crescenti e senza precedenti (sia negli Stati Uniti, sia nel resto del mondo) circa la ricostruzione dei fatti e l'individuazione delle responsabilità correlate.
Interrogativi senza risposta
Diversi saggi, articoli e documentari sono stati dedicati da parte di ricercatori di vari paesi per evidenziare le presunte incongruenze sollevate dalla lettura della versione ufficiale dei fatti, ivi compresa la dinamica esatta che avrebbe condotto al crollo delle due Torri Gemelle.
Ad alimentare queste polemiche è soprattutto l'assenza di chiare riprese televisive che mostrino l'aereo in avvicinamento al Pentagono. Infatti delle decine di filmati sequestrati dall'FBI presso le varie telecamere di sicurezza nella zona, soltanto due sequenze sono state rese pubbliche e sono di pessima qualità.
Recentemente si è teorizzato che lo sgretolamento dei due grattacieli sia eccessivo rispetto ad un incendio, considerando anche il fatto che l'incendio ha interessato i piani più alti dei grattacieli. Si è fatta avanti l'ipotesi che la distruzione delle torri gemelle sia dipesa da altri fattori che avrebbero distrutto la struttura in acciaio propagando in pochissimo tempo l'incendio e il calore verso le fondamenta dell'edificio.
Il progresso delle ricerche, a partire dal 2005, ha portato i principali critici della versione ufficiale, come Webster Tarpley e David Ray Griffin a lasciarsi alle spalle, come obsolete, sia la posizione delle "domande senza risposte" , sia la posizione dell'11/9 come "lasciato accadere apposta", spingendosi a teorie cospirative che attribuiscono la piena responsabilità dei misfatti a individui o reti vicini o interni al governo statunitense.
21 luglio, 2007
Morti bianche e lavoro nero. L'iniziativa della Presidenza del Consiglio Provinciale
La Presidenza del Consiglio Provinciale e l’assessorato alle Politiche del Lavoro, promuovono per il 23 luglio un'intera giornata sul tema "Morti bianche Lavoro Nero. Per non tacere, per voltare pagina".
L’Italia è il Paese in Europa che ha il triste primato sia delle morti bianche (1265 nel 2006 e 565 fino ad oggi) sia del lavoro nero (4 milioni di persone). Reagire sensibilizzare, mettere in campo iniziative, proposte ed impegni precisi è un dovere etico, sociale e politico.
Per riflettere su questi temi, lunedì 23 luglio, presso la Sala del Consiglio Provinciale di Palazzo Valentini (sede della Provincia di Roma, via IV Novembre 119/a), a partire dalle ore 10, si svolgerà un incontro con proiezioni di filmati.
Seguirà alle ore 13.00 un Consiglio Provinciale straordinario con interventi di: Gloria Malaspina, assessore alla Politiche del Lavoro della Provincia di Roma; Cesare Damiano, Ministro del Lavoro ed alcuni esponenti del mondo sindacale, associazionistico ed imprenditoriale.
Alle ore 21.00, presso il Piazzale del Colosseo, ci sarà una serata di letture e testimonianze di scrittori e poeti e per l’occasione verrà allestito un percorso composto da scarpe e caschi, per ricordare così i morti sul lavoro.
Chi avesse scarpe da uomo usate è invitato in questi giorni a donarle per fornire il suo personale contributo a un’importante giornata di sensibilizzazione.
Per informazioni è possibile chiamare i seguenti numeri: 06-67662432 / 06-67662619
Sicurezza stradale: "Non ti bere la vita" La campagna contro alcool
Cinquantamila giovani sensibilizzati, 15mila etilometri tascabili distribuiti (in media 123 a notte), altrettanti giovani sottoposti all'alcool-test, 122 postazioni itineranti realizzate in 38 settimane tra le 21 e le 4 di notte con camper e gazebo, 8 mila bottiglie di acqua minerale
distribuite all'uscita di 29 locali tra pub, discoteche e vari luoghi di aggregazione, decine di Comuni interessati. Sono i numeri del progetto Non ti bere la vita, presentato giovedì 19 luglio a Palazzo Valentini; si tratta della la campagna promossa un anno fa dalla Provincia di Roma - in collaborazione con la società di ricerca Maieutica - per realizzare interventi di prevenzione degli incidenti nel fine settimane dovuti all'abuso di bevande alcoliche.
Un progetto che, ha spiegato il presidente della Provincia Enrico Gasbarra, "non è solo repressione, ma intende cercare un contatto con i ragazzi, spiegare loro cosa accade con il consumo di alcool, a cosa vanno incontro".
Non ti bere la vita è un modello sperimentale di prevenzione e di contrasto dei comportamenti a rischio dovuti all'assunzione di alcool e sostanze psicotrope tra i ragazzi che frequentano luoghi di aggregazione notturni, con particolare riferimento al rischio
di incidenti stradali durante il fine settimana.
In dodici mesi la campagna ha coinvolto circa 50 mila giovani, avvicinati da una 'task-force' di loro coetanei esperti in materia (psicologi soprattutto) che con camper e gazebo itineranti hanno visitato il venerdì e il sabato notte - coordinandosi con Polizia Provinciale e Municipale del posto - piazze, litorali, discoteche, pub, locali notturni, parcheggi e strade ad alto rischio di incidenti stradali.
L'azione sul campo ha previsto la misurazione del tasso alcolico con etilometro, la distribuzione di acqua minerale per favorire il recupero dallo stato di ebrezza e di un depliant informativo ma soprattutto, ha spiegato il direttore di Maieutica, Antonio De
Filippo "la comunicazione e la sensibilizzazione dei giovani in modo non paternalistico sui rischi che corrono assumendo alcool e droghe". Ed è stata proprio la cosiddetta 'peer education' (l'educazione tra pari, in questo caso di età) la chiave del successo dell'iniziativa.
Secondo le linee di tendenza che Maieutica ha rilevato con le operazioni sul campo, circa 1 ragazzo su 2 (il 44%) risulta positivo all'alcool-test e il picco più alto del tasso alcolico
corrisponde alla fascia di età tra i 18 e i 23 anni: "È un dato che presenta un quadro allarmante - ha spiegato De Filippo - perchè ci porta ad affermare che il 46% dei soggetti positivi alla prova dell'etilometro ha meno di 23 anni e che il 6% ha un'età compresa tra i 15 e i 17 anni".
Anche per questo l'attività degli operatori di Non ti bere la vita non finirà qui: "fino a dicembre - ha infatti concluso il direttore di Maieutica - distribuiremo 7 mila nuovi etilometri e realizzeremo altre 60 postazioni così da coprire, in un anno e mezzo, quasi la metà del territorio della Provincia di Roma".
"In tre anni sulla sicurezza stradale - ha ricordato Gasbarra concludendo - la Provincia ha speso 87 milioni di euro, nel 2006 22 milioni in più rispetto all'anno precedente: noi adulti
dobbiamo richiamare alla vita i giovani con il buon esempio, dimostrando che la strada della vita è più bella e interessante rispetto allo sballo".
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