10 luglio, 2007

Come va la salute dei romani? Risponde un'indagine Asl


Stanno meglio le donne, si fanno ricoverare in ospedale soprattutto i cittadini a basso reddito, il fumo resta tra le principali cause di mortalità. Sono alcune tra le conclusioni di una ricerca effettuata dalla Asl RmE sulla salute dei romani, dal titolo "Informazioni sulla salute della popolazione", condotta tra 2001 e 2005 in oltre cento quartieri della capitale. La ricerca è stata presentata in Campidoglio.

I dati: mortalità al 44% per gli uomini, al 16% per le donne. Ricoveri in ospedale: tra le fasce socio-economiche basse il numero sopravanza del 16% il resto della popolazione. Sempre tra i meno abbienti, in crescita i ricoveri impropri (ma succede anche nei ceti più ricchi).

I quartieri di Roma dove la mortalità è più elevata e i ricoveri più numerosi: Corviale, Primavalle, Trullo, Tufello, San Basilio. Non perché siano i quartieri a determinare la mortalità, ha commentato l'assessore capitolino alle Politiche Sociali, Raffaela Milano, ma per "lo stile di vita e le condizioni socio-economiche dei singoli abitanti".

Altro trend da segnalare, quello dei parti cesarei: a Roma sono il 44% in più rispetto alla media nazionale. La galassia fumo: aumentano le fumatrici di fascia sociale bassa, sempre alta la mortalità maschile per tumore ai polmoni. Ogni anno nel Lazio le morti premature dovute al fumo sono oltre diecimila e i ricoveri per patologie da fumo circa 58 mila.

L'indagine della Asl RmE potrà essere usata dagli enti pubblici che si occupano di salute dei cittadini – in primo luogo la Regione, poi il Comune – come 'bussola' per operare su più fronti: intervenire nei settori più critici, avviare politiche integrate, dare basi concrete ai futuri 'piani regolatori sanitari di quartiere', potenziare la collaborazione tra medici di base e aziende sanitarie (ad esempio nell'assistenza domiciliare ai malati cronici).

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